miss peregrine

IL CINEMA DEI GIUSTI - A PARTE LE BATTUTE DEL DOTTOR BARRON SULL’ORRORE DI FARE LO PSICANALISTA IN FLORIDA PER TRE MESI E GLI OCCHI DA FALCO DI EVA GREEN NEL FILM “MISS PEREGRINE. LA CASA DEI RAGAZZI SPECIALI”, TIM BURTON NON RIESCE A DARCI QUALCOSA DI NUOVO

 

Marco Giusti per Dagospia

 

MISS PEREGRINE 2MISS PEREGRINE 2

Per nulla al mondo mi perderei un film di Tim Burton. Mars Attack, Ed Wood, i due Batman, Edward Scissorhands, The Night Before Christmas sono dei capolavori che negli anni hanno creato immaginari e hanno dato vita a veri e propri nuovi filoni. E, la cosa più importante, i film di Tim Burton hanno costruito dei mondi fantastici per chi è nato e cresciuto in questi ultimi trent’anni.

 

Da un bel po’, purtroppo, Tim Burton non produce più dei capolavori. Diciamo dai tempi di Big Fish e Sweeney Todd, che rimangono i suoi film più riusciti degli ultimi venti anni. Ma il suo Alice in 3D è stato un tale successo di pubblico in tutto il mondo che le majors lo obbligano a ripetere il suo modello di cinema fantastico.

 

E’ riuscito a non girare Alice dietro lo specchio, che è stato un flop, a evitare Maleficent, ma, dopo averci dato un interessante ma non memorabile Big Eyes, che doveva permettergli una fuga dal fantastico, ci ritorna in pieno con questo Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali, prima trasposizione cinematografica dei romanzi di Ransom Riggs, un americano che ha avuto grande successo di pubblico con la sua saga iniziata sei anni fa. Tim Burton non può che portarsi dietro il suo modo e la sua grande macchina produttiva.

 

MISS PEREGRINE - 1MISS PEREGRINE - 1

La geniale costumista Collen Atwood, amica e collaboratrice di tutti o quasi i film di Tim Burton nonché responsabile degli abiti di Animali fantastici, il direttore della fotografia francese Bruno Delbonnel, che con Sokurov divide lo schermo magistrale di Faust, lo scenografo Gavin Bocquet, responsabile degli ultimi Star Wars. Bocquet lavora per la prima volta con Tim Burton, come i musicisti Mike Higham e Matthew Margeson e, soprattutto, la sceneggiatrice americana Jane Goldman, che ha firmato film di successo bizzarri come gli X-Men, Kingsman, Kick-Ass.

 

Con una squadra assolutamente di serie A e un cast di attori che va da Eva Green a Terence Stamp, dal giovane Asa Butterfield a Judi Dench, Tim Burton deve lottare sia con il suo meraviglioso cinema precedente, già premiato al Moma qualche anno fa, sia, soprattutto, con il nuovo cinema fantastico degli Harry Potter e delle saghe dei supereroi alla Doctor Strange.

 

MISS PEREGRINEMISS PEREGRINE

In questa sfida, Tim Burton non può che uscire vincitore se non a tratti. Seminati qua e là nel film ci sono delle perle, lo scontro tra i due esserini giocattoli con un cuore palpitante ripresi a passo uno, la trasformazione in uccello della ymbryne Eva Green, lei sì favolosa, il grande omaggio degli scheletri armati di sciaboloni al cinema di Ray Harryhausen, la costruzione della casa di Miss Peregrine. Ma sono bellissimi anche gli interni delle casette in Florida con Terence Stamp che fa il vecchio nonno Abe, o lo studio della psicologa Allison Jenney. Ma dopo più di due ore il match con la memoria dei suoi capolavori e con il nuovo cinema fantastico harrypotteriano non è vinto da Tim Burton.

 

Perché il suo film non riesce a sviluppare, ahimé, nulla di davvero nuovo a livello di immaginario. Perché quella estetica neogotica losangelina alla Mark Ryden ci sembra passata di moda (e Big Eyes lo ha dimostrato in peno).

 

EVA GREENEVA GREEN

Perché Animali fantastici, che non è un film più bello di questo, anzi, però è più attuale nello sguardo dei ragazzi. E perché Tim Burton è come appesantito da una richiesta pressante di dover produrre un immaginario facile, appunto “alla Tim Burton”, per un pubblico enorme che quello vuole. Il film, con un budget di 110 milioni di dollari, ha già a sua attivo un incasso mondiale di 271 milioni e esce questo Natale in Cina e Giappone, oltre che in Italia. E cinesi e giapponesi vogliono esattamente da Tim Burton questo tipo di film.

 

In pratica siamo davanti a un film dove i valori produttivi si leggono chiaramente, sempre di altissimo livello, ma dove Tim Burton non riesce più a darci qualcosa di nuovo. Anche se Eva Green non è mai stata così bella e le ymbryne nelle gabbie del malefico dottor Barron di Samuel Jackson sono notevoli.

 

tim burton johnny depptim burton johnny depp

Mentre Jim Jarmusch o Clint Eastwood o Werner Herzog invecchiando riescono a fare ancora film meravigliosi, Tim Burton fa del buon cinema, ma non quello che avremmo voluto vedere. Certo ogni tanto qualche regalo ci arriva, come le battute del Dottor Barron sull’orrore di fare lo psicanalista in Florida per tre mesi o l’ornitologo nel Galles per due giorni. O gli occhi da falco di Eva Green. Ma se ci fosse davvero un anello temporale dove entrare, vorremmo rientrare negli anni di Batman e di Edward Scissorhand e rimanerci un bel po’. 

MISS PEREGRINE EVA GREENMISS PEREGRINE EVA GREEN

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…