yaya e lennie – the walking liberty.

IL CINEMA DEI GIUSTI - “YAYA E LENNIE – THE WALKING LIBERTY”, IL CARTONE ANIMATO TUTTO NAPOLETANO E TUTTO GREEN, È UN’OPERA CHE MERITA UN’ATTENZIONE PARTICOLARE, SIA PER LA TEMATICA SIA PER IL FATTO DI ESSERE L’UNICO FILM DI ANIMAZIONE USCITO IN ITALIA QUEST’ANNO. E QUESTO È GIÀ UN MIRACOLO CHE SOLO A NAPOLI, DOVE HANNO ORMAI DAVVERO TUTTO, DA “GOMORRA” A “UN POSTO AL SOLE”, DA SORRENTINO A MARTONE, PER NON PARLARE DEL CALCIO, DI SAN GENNARO E DI MARADONA, SI POTEVA FARE - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

yaya e lennie the walking liberty

Arriva in sala oggi il cartone animato tutto napoletano e tutto green “Yaya e Lennie – The Walking Liberty” diretto da Alessandro Rak e prodotto da Luciano Stella e Carolina Terzi. Unico lungometraggio animato italiano della stagione (che disastro, eh…) e terzo film di animazione dello Studio Mad e di Rak dopo i successi di “L’arte della felicità” e “La gatta Cenerentola”, gioca ancora apertamente sulla napoletanità dei personaggi, con le voci di Ciro Priello dei Jackals, Fabiola Balestriere, Tommaso Ragno, Massimiliano Gallo, Lina Sastri e dell’ambientazione, ma si pone da subito come favola molto dark e apocalittica sul nostro futuro, sulla scia di “La strada” di Cormac McCarthy o di “Anna” di Ammaniti.

yaya e lennie

 

Pieno di riferimenti letterari, musicali e cinematografici, nonché alla Grande Depressione americana, il film parte proprio da una coppia che sembra ripresa da quella formata da George e Lennie in “Uomini e topi” di John Steinback.

 

yaya e lennie – the walking liberty.

Del resto anche un genio dell’animazione americana come Tex Avery era ossessionato da George e Lennie, che diventarono gli orsi George e Junior in una serie di folli cartoon della MGM del dopoguerra. Impossibile che Rak non li abbia ripresi.

 

yaya e lennie.

Qui, se Lennie è ancora un ragazzone gigantesco e fortissimo e un bel po’ ottuso, il più normale George è diventato la vitalissima e napoletanissima ragazzina Yaya, motore della coppia, che non la smette però mai di parlare e di prendersela col compare.

 

I due vivono in una città ormai trasformata in giungla come fossimo in una delle meno rosee profezie di Greta, dove il potere è in mano a una non ben precisata “Istituzione” da grande reset frecceriano che toglie i figli ai genitori per formare una sorta di nuova società. Yaya e Lennie sono appunto due minorenni ribelli che hanno deciso di non seguire le regole militari dell’Istituzione e cercano di raggiungere una zona libera nel disastro che li circonda.

yaya e lennie the walking liberty 3

 

Durante questo viaggio si scontreranno sia coi militari sia con bande diverse di popolazione resistente sia con una gang di rivoluzionari da cinema western. Grande ruolo nella storia avrà il celebre discorso finale di Charlie Chaplin contro il nazismo ne “Il dittatore”, che come vecchi cinéphiles la popolazione più anziana si proietta nella giungla.

 

yaya e lennie – the walking liberty.

Originale quanto basta, assolutamente non omologato alle mode e alle tecniche dei cartoon oggi più ricorrenti, “Yaya e Lennie” è un’opera che rischia di essere sepolta nella confusione delle uscite prenatalizie e invece merita un’attenzione particolare, sia per la tematica molto in linea con le lotti ambientaliste di questi giorni sia per il fatto di essere l’unico film di animazione uscito in Italia quest’anno.

 

yaya e lennie the walking liberty 2

E questo è già un miracolo che solo a Napoli, dove hanno ormai davvero tutto, da “Gomorra” a “Un posto al sole”, da Sorrentino a Martone, per non parlare del calcio, di San Gennaro e di Maradona, si poteva fare.

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