GLI OSCAR DI WEINSTEIN - CHE FA IL PUZZONE MENTRE HOLLYWOOD FINGE DI NON AVER MAI AVUTO A CHE FARE CON LUI? VIENE IPNOTIZZATO E LA SUA COMPAGNIA FALLISCE - ROVINIAMO LA FESTA A DANIEL DAY-LEWIS, CANDIDATO ALL’OSCAR CON IL SUO ULTIMO FILM: L’ATTORE È UN ALTRO CHE DEVE TUTTO (IL PRIMO OSCAR CON ‘IL MIO PIEDE SINISTRO’) AL PORCONE HARVEY. UNO CHE HA INCASSATO E FATTO INCASSARE 341 NOMINATION E 81 VITTORIE AGLI ACADEMY AWARDS
1. DANIEL DAY-LEWIS, ULTIMA CERIMONIA CON L’OMBRA DI HARVEY
daniel day lewis, harvey weinstein, marion cotillard
DAGONOTA - Nessuno lo ricorda per non rovinare la festa a un grande attore che ha il record di premi Oscar come protagonista e ha appena recitato nel suo ultimo film. Ma indovinate chi c’è dietro al successo di Daniel Day-Lewis? Sempre lui, il vecchio porcone Weinstein.
D’altronde, abbiamo parlato delle attrici che hanno incassato statuette – non sempre meritatissime – grazie all’opera di bullismo del caro Harvey sui membri dell’Academy, alcune delle quali lo hanno poi coperto di sputi (Meryl Streep, Nicole Kidman, Gwyneth Paltrow, Kate Winslet, Juliette Binoche, Catherine Zeta-Jones, Renée Zellweger, Cate Blanchett, Penelope Cruz, Melissa Leo, Jennifer Lawrence che lo ha appena definito un ‘brufolo da schiacciare’), non sarebbe corretto dimenticare i maschietti.
daniel day lewis, harvey weinstein martin scorsese
Soprattutto nel caso di Day-Lewis: con Il mio piede sinistro sia Weinstein che l’attore hanno portato a casa il primo Oscar delle rispettive carriere, che da quel momento hanno avuto una clamorosa ascesa. Tanto che l’interprete anglo-irlandese ha potuto scegliere con molta cura i film con cui avrebbe poi incassato altri due Oscar. Pochi film, ma il nome di Weinstein ricorre, vedi Gangs of New York e Nine.
Non stiamo neanche a dirvi chi aveva prodotto The Master, film del regista feticcio Paul Thomas Anderson (flop al botteghino ma inondato di nomination e premi), che ha diretto Daniel Day-Lewis ne Il filo Nascosto, altra pioggia di candidature in barba agli incassi mosci. Sempre lui, sempre Harvey. Preparatevi dunque ad assistere alla più grande operazione di rimozione collettiva nella storia del cinema.
daniel day lewis, harvey weinstein
2. IPNOSI E CAUSE MILIONARIE PER HARVEY WEINSTEIN L' EX PADRONE DEGLI OSCAR
Lorenzo Soria per la Stampa
jennifer lawrence e harvey weinstein
Tre Manifesti a Ebbing, Missouri o La forma dell' acqua ? E se, a sorpresa, spuntasse fuori Get Out ? Come a ogni vigilia degli Oscar - la cerimonia avverrà domenica prossima - dominano i pronostici su chi salirà sul palco in trionfo e chi resterà deluso. Ma c' è un tono meno celebrativo quest' anno, come se parlare di statuette e di vittorie fosse un po' superficiale, quasi inelegante.
Perché sarà il primo Oscar dell' era post-Weinstein. E a sei mesi dalle accuse al produttore di essere un predatore sessuale, il dibattito sugli abusi e sul ruolo delle donne, nel cinema e in ogni settore, è sempre più intenso. Le attrici non arriveranno tutte in nero come ai Golden Globes, ma i vincitori parleranno di #MeToo, di Times' s Up e dei movimenti sorti per difendere le vittime di violenza per arrivare al traguardo della parità tra i sessi.
A partire dalla sua prima vittoria nel 1990 con Il mio piede sinistro , i film prodotti e distribuiti dalla Weinstein Company hanno raccolto 341 nominations e 81 statuette. Tra i titoli: Pulp Fiction , Mediterraneo , Il paziente inglese , Shakespeare in Love , Chicago, L' aviatore, The Artist , per finire con Ennio Morricone e la colonna sonora di The Hateful Eight . Una presenza dominante quella di Weinstein, oltre che una parte integrante della storia degli Academy Awards.
Quest' anno ovviamente non ci sarà fisicamente, ma continuerà a occupare la conversazione, proprio mentre ciò che resta della Weinstein Company ha respinto pochi giorni fa l' offerta di una cordata che voleva acquistarla.
Ora il destino più probabile sembra la bancarotta.
E lui, nel frattempo, che cosa fa? Dove è Harvey Weinstein? Da ottobre scorso non si è più visto nella sua New York e negli uffici in Greenwich Street a Tribeca.
Non viene più a Los Angeles, dove il Peninsula Hotel era diventato la sua seconda casa. E se ne sta in Arizona. All' apparenza, un esilio dorato. Per mesi ha affittato un appartamento all' Optima Sonoran Village, un lussuoso complesso residenziale vicino a Scottsdale. A volte esibendo parrucche che lo fanno biondo, spesso con cappellini da sci e occhiali scuri, lo si intravede da Elements, un ristorante della Camelback Mountain Resort & Spa, oppure da Chestnut Fine Foods.
quentin tarantino thurman e weinstein
Ha frequentato dei centri di riabilitazione per vincere le dipendenze come The Maedows, dove un trattamento può costare decine di migliaia di dollari e dove tra gli ospiti più recenti c' è stato anche Kevin Spacey. Vede un ipnoterapista. Ha anche assoldato una società specializzata in «gestione delle crisi», la Sitrick and Co. Le crisi da affrontare sono molteplici e su molti fronti. Le donne che hanno accusato Weinstein di abuso e di violenza sessuale sono un' ottantina. Lui nega, anche se ha espresso rimorso per aver causato dolore. Ci sono cause e indagini in corso a New York e Los Angeles, dove rischia l' arresto, oltre che a Londra. A questo si aggiungono le ex mogli.
oprah winfrey harvey weinstein
La prima, Eva Chilton, ha espresso a un tribunale di New York il timore che Weinstein smetta di pagare gli alimenti per le tre figlie e ha chiesto un deposito di cinque milioni di dollari. La seconda, Georgina Chapman, sta ottenendo il divorzio. Ci sono di mezzo altri due figli e anche qui milioni di dollari, oltre che costi legali che alcuni stimano in oltre mezzo milione ogni mese.
Insomma, un esilio dorato solo all' apparenza. E poi, domenica, Weinstein subirà l' umiliazione di dover sentire il suo nome ripetuto in continuazione: non più come vincitore applaudito e rispettato, ma come simbolo del Male.
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