IL CINEMA DEI GIUSTI - “GODZILLA” È GODZILLA: IMMAGINI ED EFFETTI SPECIALI SONO GRANDIOSI. MA I DIALOGHI NON SONO MAI CREDIBILI E GLI ATTORI SONO SPRECATI

Marco Giusti per Dagospia

Godzilla di Gareth Edwards

Beh, Godzilla è Godzilla. Funziona sempre. Avvertiamo i fan che anche in questo nuovo "Godzilla" americano diretto da Gareth Edwards, giovane e inventivo regista inglese di "Monsters", c'è grande rispetto per il vecchio Godzilla re dei mostri nato alla Toho nel 1954. Grande rispetto per la statura del personaggio, per i suoi rumori, per la sua camminata, anche per il suo sguardo, che Edwards ha voluto un po' da aquila (no, laziale no, vi prego...). E Godzilla, che entra in campo dopo quaranta abbondanti minuti, funziona benissimo.

E' una forza della natura, mena i due mostri cattivi chiamati M.U.T.O., che sta per Massive Unidentified Terrestrial Organism, cioè una coppia di insettoni giganti non particolarmente belli che seminano il terrore per ben quattro città e vorrebbero riempire San Francisco di figlioletti brutti come loro, a uno dei M.U.T.O. gli spara pure un'alitata in piena bocca che lo fa stramazzare. Non solo. Edwards preferisce darci di Godzilla e dei suoi scontri coi mostri delle visioni non precise, ma quasi dei particolari, piedoni, code che si agitano, come se fosse lo sguardo degli esseri umani presenti sul posto a raccontare e non il regista a mettere in piedi il teatro dei burattini della Toho come ai tempi di Inoshiro Honda.

Allora, diciamolo subito, anche se il film è mediamente piaciuto parecchio ai critici americani, 88 % su Rotten Tomatoes. Le scene dei mostri e di Godzilla in particolare sono tutte molto belle, specialmente quando non c'è dialogo. A un certo punto un gruppo di soldati si getta nel vuoto verso una San Francisco devastata per portare a termine la missione eroica e salvare il mondo e assistiamo a un momento di grande cinema visionario. Anche l'attacco al treno di uno dei mostri è grandioso, per non parlare di Godzilla in giro per San Fancisco o che esce o rientra nel Pacifico.

E il lavoro sul suono di Erik Ardahl, che recupera anche i vecchio suoni dei film della Toho, è strepitoso. Ma non c'è proprio nulla della poesia del vecchio Godzilla della Toho e la storia, di David Callahan, ideatore dei "Mercenari", e la sceneggiatura di Max Borenstein, per non parlare dei dialoghi, non sono proprio all'altezza della visionarietà di Edwards, che porta al film, assieme al direttore della fotografia Seamus McGarvey, una grande freschezza di immagini.

Così alla fine, dopo un preambolo di un'ora, dove si sono sprecati attori come Juliette Binoche, la mamma dell'eroe, Bryan Cranston con pesantissimo parrucchino, il babbo dell'eroe, Elizabeth Olsen, la moglie dell'eroe, il grande Ken Watanabe, lo studioso giapponese che conosce tutta la storia, Sally Hawkins, la sua assitente, David Starthairn, l'ammiraglio americano a capo dell'operazione bellica contro i mostri, vediamo solo il povero Aaron Taylor-Johnson, l'eroe in questione, girare mezzo mondo come Brad Pitt in "War World Z" e finire sempre per trovarsi in mezzo ai mostri come se fosse una cosa naturale.

Ma non c'è mai un momento non dico credibile, ma di vera umanità. Il film diventa un mischione di film di mostri e di disastri dove le città vengono fatte a pezzi col vecchio studioso che aveva capito tutto e i soldati un po' stupidi. Grandi attori come Watanabe e Starthairn fanno la faccia di quello che non capisce dove è capitato per troppo tempo e rovinano una gloriosa carriera grazie a battute risibili. Almeno Juliette Binoche ha il suo momento eroico d'azione, ma Watanabe sembra solo servire per la battuta, certo fondamentale, "E' Godzilla!".

Come chiamare Toni Servillo in un film solo per quella battuta. Inoltre non sarebbe neanche stato male averlo perché nel film c'è tutta una parte sui rifiuti tossici tipo "terra dei fuochi" dove i mostri hanno vita facile e se la spassano a mangiare schifezze nucleari. Ma il massimo delle battute sbagliate è quando Aaron Taylor-Johnson chiama la moglie in piena battaglia di mostri per le strade di San Francisco e le dice: "Non ti preoccupare!". Ma se il mondo sta scomparendo? "Vi vengo a prendere tra un po', ci vediamo". Ovviamente non arriverà proprio subito.

Ma come facciamo a credere a questo dialogo? Detto questo, dopo averci mostrato tutto, da Hiroshima a Fukushima, dalla Tsunami all'11 settembre, come se Godzilla e la sua genia fossero causa di tutto quello che di terribile ci è capitato in più di mezzo secolo, il tutto si risolve nel solito duello a morsi, pugni in fiacca e fiatate fetenti fra mostri come un qualsiasi film della saga della Toho con gli effettoni di Eji Tsuburaja.

Certo, questo è il lato seriale e quindi più divertente del film, ma non puoi mettere in piedi un giocattolone da 160 milioni, averci massacrato di spiegazioni importanti sui disastri nucleari, i rifiuti nucleari, sull'origine dei terremoti per un'ora e cavartela con la storia della natura, cioè Godzilla, che rimette a posto le cose per mantenere l'equilibrio sulla terra come spiega Ken Watanabe. Ora, a parte che Watanabe e Starthairn per un po' è meglio che non si facciano vedere al cinema, non è chiaro agli autori il sesso di Godzilla. Qui vien dato come maschio alfa. Ma non era femmina? In sala dal 15 maggio.

 

godzilla Godzilla GODZILLA ELIZABETH OLSEN GODZILLA BRYAN CRANSTON godzilla Godzilla godzilla aaron taylor johnson godzilla

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli arianna meloni fabia bettini federico mollicone fazzolari giovanbattista giovan battista

DAGOREPORT - E’ SCOPPIATO UN NUOVO “CASO GIULI”, ACCUSATO DA “LA VERITÀ” DI ESSERE “STATO DAVVERO GENEROSO CON LE INIZIATIVE CINEMATOGRAFICHE DELLA SINISTRA ITALIANA”. A PARTIRE DA FABIA BETTINI, ATTIVA DA OLTRE 15 ANNI NEL CINEMA, REA DI ESSERE LA SORELLA DI GOFFREDO (CI SONO SORELLE E SORELLE), PER FINIRE AI FONDI PER “VIDEOCITTÀ” DI FRANCESCO RUTELLI - GIULI QUERELA “LA VERITÀ” MA IL GIORNO DOPO RINCULA, ‘’COMMISSARIATO’’ DA PALAZZO CHIGI - UNO SCAZZO CHE FA VENIRE A GALLA UNA LOTTA INTERNA AI ‘’CAMERATI D’ITALIA’’ CHE HANNO SEMPRE BOLLATO GIULI COME CORPO ESTRANEO ALLA FIAMMA, CACCIATO A SUO TEMPO DAI “GABBIANI” DI COLLE OPPIO (GODE MOLLICONE CHE SOGNAVA IL MINISTERO DELLA CULTURA) - LA “MERITOCRAZIA”, DI CUI SI RIEMPIVA LA BOCCUCCIA LA DUCETTA, È STATA SEMPLICEMENTE SPAZZATA VIA DALL’APPARTENENZA POLITICA: SEI CON NOI, OK; SE SEI CONTRO, NIENTE FONDI - MENTRE SI SCRIVONO MINCHIATE SUI “COMUNISTI DEL CIAK”, IL MINISTERO DELLA SANTANCHÉ È FINITO AL CENTRO DELLE INDAGINI DELL’ANAC, L’AUTORITÀ NAZIONALE ANTICORRUZIONE, PER FONDI DESTINATI A FESTIVAL DI CINEMA ORGANIZZATI DA TIZIANA ROCCA E GABRIELLA CARLUCCI…

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

SI ANNUNCIANO TEMPI SEMPRE PIU' DURI PER LA GIORGIA DEI DUE MONDI - AL SUMMIT DI LONDRA, STARMER E MACRON HANNO ANNUNCIATO UN PIANO DI PACE ASSIEME AD ALTRI PAESI (GERMANIA, POLONIA, SPAGNA, ETC) - PREMESSO CHE PUTIN È L'AGGRESSORE E IL SUPPORTO ALL'UCRAINA SARA' FINO ALLA FINE, IL LORO PIANO DI PACE HA BISOGNO DELLA NUOVA AMERICA DI TRUMP, MA NON È INDISPENSABILE LA SUA MEDIAZIONE - LA POSIZIONE ESPRESSA DA GIORGIA MELONI È STATA IL CONTRARIO AL PENSIERO DI FRANCIA E GRAN BRETAGNA: IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA È INDISPENSABILE PER IL CESSATE IL FUOCO - AMORALE DELLA FAVA: LA DUCETTA A STELLE E STRISCE CI STA SOLO SE LA TRATTATIVA SI FA INSIEME CON IL PAZZO DI WASHINGTON (AUGURI!)

los angelucci del rione sanita - vignetta by macondo antonio giampaolo silvio berlusconi alessandro sallusti

IL CONVENTO DEGLI ANGELUCCI E’ RICCO MA PER I GIORNALISTI DEL “GIORNALE’’, "LIBERO” E “TEMPO” TIRA UNA BRUTTA ARIA - NIENTE PIU’ INVIATI SE NON ‘INVITATI’, NIENTE PIU’ AUTO CON NOLEGGIO A LUNGO TERMINE, OBBLIGO DI STRISCIARE IL BADGE IN ENTRATA, TOLTE PURE LE CIALDE DEL CAFFE’ - DIECIMILA EURO IN MENO PER VITTORIO FELTRI, NIENTE MANLEVA PER LE QUERELE (FILIPPO FACCI HA PAGATO 30MILA EURO PER UNA CAUSA) - SALLUSTI NON C’E’ E QUANDO C’E’ NON PARLA. E IN BARBA AL MELONISMO SENZA LIMITISMO (‘’VELINE’’ DI PALAZZO CHIGI A STRAFOTTERE), LE COPIE CALANO - NERVOSISMO PER L’INSERTO ECONOMICO DI OSVALDO DE PAOLINI - L’ASSEMBLEA E LA PAROLA INNOMINABILE: “SCIOPERO”…

donald trump volodymyr zelensky giorgia meloni keir starmer emmanuel macron ursula von der leyen

DAGOREPORT – IL "DIVIDE ET IMPERA" DEL TRUMPONE: TENTA DI SPACCARE IL RIAVVICINAMENTO TRA GRAN BRETAGNA E UNIONE EUROPEA EVITANDO DI PORRE DAZI SUI PRODOTTI "MADE IN ENGLAND" – STARMER SE NE FOTTE, ABBRACCIA ZELENSKY E SI ERGE A NUOVO LEADER DELL’EUROPA (PARADOSSALE, DOPO LA BREXIT) – OGGI, PRIMA DELLA RIUNIONE DEI LEADER EUROPEI A LONDRA, BILATERALE TRA IL PREMIER BRITANNICO E GIORGIA MELONI, PER CAPIRE CHE ARIA TIRA NELL’“ANELLO TRUMPIANO DELL’EUROPA” - SPACCATURA NELLA LEGA PER IL TRUMPIAN-PUTINISMO DI SALVINI - SCETTICISMO CRESCENTE IN FRATELLI D’ITALIA (FAZZOLARI, URSO E LOLLOBRIGIDA SI SMARCANO DALLA LINEA PRO- KING DONALD) – SCHLEIN E CONTE IN BANCAROTTA - LA PARALISI DEI DEMOCRATICI AMERICANI: AVETE SENTITO LA VOCE DI OBAMA, CLINTON E BIDEN?

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO