UNA "GATTAMORTA" E’ PER SEMPRE! MARINA LA ROSA: “NOI DEL GRANDE FRATELLO ABBIAMO CAMBIATO LA TV ITALIANA. VINCEMMO IL TELEGATTO E IN MOLTI PROVARONO RABBIA. IL SOLO AD ALZARSI E A URLARE FU CECCHI PAONE MA ERA NERVOSO. DOVEVA ANCORA FARE OUTING – E POI PARLA DI CONTE ("NON LO CONOSCO"), SALVINI ("MI ANGOSCIA)" E DI BRIAN DI PALMA ("NON LO RICONOBBI..."): "IO GATTAMORTA? NON SAPEVO COSA VOLESSE DIRE..."
Moreno Amantini per www.ilgiornaleoff. ilgiornale.it
Bella, siciliana, sensuale e con una voce capace di ipnotizzare chiunque. Nel 2000 Marina La Rosa entra nella casa più spiata d’Italia e da lì, senza troppi affanni, inizia la sua avventura nel mondo dello spettacolo. Attrice e conduttrice ma inevitabilmente sempre “ex gieffina”. Il primo Grande Fratello. Insieme a Rocco Casalino, che poi sarebbe diventato il responsabile comunicazione del Movimento 5 Stelle. Il primo Grande Fratello, quello vero. Quello che, nel bene o nel male, ha cambiato il modo di fare televisione.
Chi è oggi Marina La Rosa e quanto c’è ancora della ragazza che partecipò alla prima edizione del Grande Fratello?
Questa domanda converrebbe farla al mio analista! Scherzo, per fortuna non ci vado più da anni. Chi sia io oggi preferisco lo dicano le persone a me vicine, non mi piace parlare di me o di quanto intelligente, sensibile, bella e simpatica io sia. Ecco, l’ho appena fatto!
Nel bene e nel male quanto ti ha cambiato quella esperienza?
Il Grande Fratello ha cambiato completamente la mia vita. L’ha stravolta. Sono convinta però che nella vita ci sono cose che devono accadere perché ne devono accadere delle altre. Ad esempio se io non avessi mai fatto quell’esperienza non avrei mai conosciuto Francesca (un’amica) e non saremmo mai andate insieme in vacanza a Favignana dove poi ho incontrato quello che oggi è il padre dei miei figli. Tu chiamalo, se vuoi, destino.
Ci racconti un aneddoto OFF della tua carriera?
Potrei raccontare di quella volta, a casa di un famoso attore e regista, in cui dopo avermi offerto una parte nel suo prossimo film, si avvicinò per baciarmi, ma è un argomento che attualmente va troppo di moda per cui preferisco parlare di una bruttissima figura che feci nel 2001 quando ad una serata di premi e riconoscimenti cinematografici mi dissero che avrei dovuto premiare l’uomo seduto in prima fila accanto a me
All’epoca ero molto giovane, avevo più o meno 20 anni e non sapevo chi fosse quell’uomo. Solo dopo, quando mi chiamarono sul palco insieme a lui, sentii nominare il suo nome, era Brian De Palma. Che figuraccia!!!!
Al Grande Fratello ti affibbiarono l’appellativo di “gattamorta”. Un’offesa o un complimento?
In verità non sapevo neanche cosa significasse il termine “gattamorta”. Tuttavia mi ricorda molto la celebre commedia Come tu mi vuoi di Pirandello in cui, attraverso la narrazione di una bizzarra vicenda (ma a quanto pare vera), l’autore spiega come ogni persona abbia bisogno di identificare gli altri in categorie: belli, bravi, brutti, omosessuali, alti, ipocriti, cattivi, ingenui, etero e perché no, anche gattemorte. Sono in fondo tutti pregiudizi dettati dalle nostre paure. Per cui, in tutta onestà, non mi sono mai preoccupata dei giudizi della gente.
La prima edizione del Grande Fratello vinse un Telegatto e la reazione di Alessandro Cecchi Paone non fu delle migliori. Torto o ragione?
Secondo me, caro Moreno, si ha sempre torto quando si alza la voce. Cecchi Paone non fu l’unico a provare rabbia verso di noi, dieci ragazzi venuti dal nulla. In verità non eravamo noi sotto accusa, bensì il Grande Fratello in quanto reality. Quello fu l’anno in cui cambiò il modo di fare televisione. quindi in molti provarono rabbia. ma anche paura di essere in qualche modo “spodestati” dai loro prestigiosi ruoli di conduttori, attori e soubrette di turno. Alessandro fu però il solo ad alzarsi e ad urlare non ricordo cosa ma, forse, dovendo ancora fare outing, era solamente un po’ più nervoso!
Spesso si dice che tv e politica vadano a braccetto. Come vedi questo nuovo Governo e credi che influenzerà anche i palinsesti tv?
Questa più che una domanda è il domandone!!! Il momento storico che stiamo vivendo è così complesso che non so quanto siano in grado i nostri politici di gestire al meglio sia le situazioni interne sia quelle esterne al Paese. È una realtà questa, definita da Bauman, liquida: non vi sono più punti di riferimento, tutto è in continua trasformazione e non c’è concretezza. Io Conte non lo conosco e Salvini mi angoscia. Non ne capisco molto di politica, so solo ciò che vedo e cioè che l’Italia sta diventando un Paese sempre più povero, sempre più mediocre. E anche noi.
Il tuo calendario fu uno dei più venduti. La bellezza può essere un mezzo per raggiungere un fine?
Ognuno raggiunge i propri fini ed i propri obiettivi come meglio ritiene opportuno. Con la bellezza, con il sesso, con la bravura, con l’onesta o con i sotterfugi. Ma la bellezza, quella fisica, un giorno svanirà e resterà quella interiore. Se c’è.
E’ meglio una vita piena di sogni o un sogno che duri una vita?
Questa è invece la domanda alla Marzullo!! Non so rispondere ma sicuramente non si può vivere senza sogni
Marina di oggi e Marina di ieri. Per chiudere, un bilancio e un obiettivo, se c’è, da voler raggiungere …
Un bilancio? Ma così, su due piedi? Lasciamoci così Moreno, con il tuo sguardo profondo e la mia voce bassa e sensuale. Del diman, non v’è certezza…
Marina La Rosa su Vanity Fairmarina la rosamarina la rosa maurizio costanzo showmarina la rosa marina la rosa marina la rosa