giordano bruno guerri

COME IN PACE COSI’ IN GUERRI (GIORDANO BRUNO) – “I FIGLI BISOGNA FARLI DA VECCHI. E NON SOLO PER LASCIAR LORO L’EREDITÀ QUANDO PIÙ NE HANNO BISOGNO. MA PER SENSO DI RESPONSABILITÀ. A 35 O 40 ANNI SAREI STATO UN PADRE SCIAGURATO – HO SEMPRE FATTO QUELLO CHE MI ANDAVA PER AGGIUNGERE PIACERE AL PIACERE. A SALVARMI E’ STATA…” – E POI IL CINEMA FRANCESE (“INSOPPORTABILE”), GESU’ (“UN GRANDE RIVOLUZIONARIO), IL RUOLO DELL'INTELLETTUALE E  D’ANNUNZIO…

Giordano Bruno Guerri per Sette – Corriere della Sera

 

giordano bruno guerri

«Parliamo di tutto, ma non di d’Annunzio, nel quale mi identificano fino a confondermi, come con quegli attori che diventano tutt’uno con il personaggio che interpretano». Esordisce così, in mano un calice dirosso, Giordano Bruno Guerri (Monticiano, 1950), storico, saggista, editorialista dalla penna audace, impertinente, politicamente (s)corretta. Oltre che presidente del Vittoriale – dimorapalcoscenico della “vita inimitabile” del Vate – che con piglio di condottiero, puntigliosa caparbietà di studioso e profetica follia di sognatore ha trasformato da polveroso contenitore di memorie sotto vetro a propulsore di energie culturali, proprio come chi lo ha abitato. «Una dinamo», dice l’infaticabile Guerri, maratoneta dello studio e della scrittura («lavoro moltissimo e se non lavoro sto male»).

 

Uomo – per sua stessa ammissione – iroso e avventuroso, che per vizio intellettuale coltiva da sempre l’arte del dubbio. E che da «libertario, liberista ed ex libertino» ha trovato nella famiglia la più alta forma di trasgressione. È diventato padre tardi, a 55 e a 60 anni...

 

«Sì. I figli bisogna farli da vecchi. E non solo, come scrivevo con compiaciuto cinismo in “Pensieri scorretti” (1837 aforismi per togliere la ragione a chi ce l’ha, Utet) per lasciar loro l’eredità quando più ne hanno bisogno. Ma per senso di responsabilità. A 35 o 40 anni sarei stato un padre sciagurato. Ora, maturo, ma non posato, sono diventato consapevole. E quasi saggio».

GIORDANO BRUNO GUERRI 1

 

Che genitore è?

«Un vampiro; succhio l’energia di Nicola e Pietro come una trasfusione di vita».

Si vanta di avere sempre corso i pericoli...

«Per certezza dell’impunità. I lupi riconoscono i lupi».

Oggi di cosa ha paura?

«Per me, di nulla; ne ho invece molta, moltissima per i miei bambini. E di tutto, da una semplice caduta all’insensata violenza del mondo».

Prima di loro ha avuto una vita spericolata.

«Chiamatela pure trasgressiva».

 

Cos’era per lei la trasgressione?

«Fare quello che mi andava per aggiungere piacere al piacere».

Quando si è riappropriato del senso del limite?

«Quando mi sono accorto che il piacere si era trasformato in coazione a ripetere. E che ero arrivato ad annoiarmi di me. Ma mi sentivo prigioniero di un meccanismo dal quale non riuscivo a uscire. Decisi di andare in analisi. Lì ho capito che dovevo ricominciare a scegliere».

GIORDANO BRUNO GUERRI DISOBBEDISCO

E ha incontrato Paola Veneto, autrice televisiva, radiofonica, teatrale.

«Mia moglie. L’amore salvifico. Venne a casa per farmi un’intervista su Pasolini. E sapendo dei miei istinti predatori arrivò accompagnata».

 

Cosa l’ha conquistata di Paola?

«L’intelligenza, la tenerezza verso i miei gatti. E soprattutto con lei mi sono sentito capito».

La sua famiglia vive a Lanzarote, Isole Canarie. Lei lavora a Gardone Riviera. Incontrarsi non è comodissimo...

«Trascorro con loro una decina di giorni al mese. Da Bergamo, con i voli low cost, ci impiego forse meno che arrivare a Roma. E Lanzarote è l’isola perfetta per crescere, studiare, scrivere. La scelse come buen retiro anche José Saramago. C’è ancora la sua casa. E pure quella, scavata in una colata di lava, dell’architetto-designer César Manrique, autore anche della villa da sogno di Lag-O-Mar per Omar Sharif, che la perse a carte in una notte».

Non era animale metropolitano?

«Amo New York e Rio de Janeiro. E avevo l’idiosincrasia per le isole da cui non potevo scappare a nuoto».

giordano bruno guerri

Qual è il ruolo dell’intellettuale?

«Seminare dubbi, contrariamente ai politici, che dispensano sempre e solo certezze. È la stessa differenza che passa tra filosofia e religione. La verità rivelata è intollerabile».

Crede in Dio?

«No».

 

E pensa ogni tanto alla morte?

«Mai. Ho sempre vissuto libero e incosciente, senza progettare il futuro. Ho una madre centenaria. Una sorta di patente per l’immortalità».

A dispetto dei passati eccessi?

«Un giorno, in un momento di particolare disordine come pratica quotidiana, un medico mi disse: “Lei sta consumando in una vita sola la salute accumulata in venti generazioni di contadini”. Oggi ho cura di me. Sento il dovere, peri miei figli, di mantenermi giovane e vitale».

giordano bruno guerri

Intelligenza fa rima con...

«Velocità. Di pensiero e di azione».

 

Passioni insospettabili?

«I film di fantascienza. Non quella d’intrattenimento alla Star Wars, ma la fantascienza visionaria, profetica, alla Star Trek, alla Blade Runner. Perché tutto quello che l’uomo è capace di pensare, è anche capace di realizzare. Come storico, ho l’illusione di proiettarmi nella storia del futuro». Cosa la inquieta di più della storia di oggi? «Il trionfo dell’ipocrisia istituzionalizzata».

 

Cosa trova insopportabile?

«Oltre ai cretini, il cinema francese: cupo, opprimente, disilluso. Ho bisogno dell’happy end. Se non c’è, ci resto male».

Gli amici del cuore?

giordano bruno guerri

«RobertoD’Agostino,AlainElkann, Vittorio Sgarbi, in ordine alfabetico».

 

Chi avrebbe voluto essere se non fosse diventato chi è?

giordano bruno guerri

«Un poeta come Walt Whitman, per l’esistenza avventurosa, a tratti misteriosa, e la capacità di scrivere liriche folgoranti come quelle raccolte in Foglie d’erba. Oppure un grande rivoluzionario. Come Gesù. Che ha sradicato la cultura ebraica in cui è nato come una zolla d’erba e l’ha sventolata al sole».

Qualche rimpianto?

«Non avere avuto il talento dei grandi narratori. Che scrivono storie inventate come fossero vere. Io, invece, le storie le scrivo già vere».

D ANNUNZIO

L’apprezzamento più gradito?

«Di mia moglie Paola. Quel giorno che mi ha detto: “In fondo lo avevo capito che eri buono”».

Come vorrebbe essere ricordato?

«Con la formula scolpita sulle tombe di una volta: padre e sposo esemplare».

 

 

 

 

 

federico e giulia d'annuzio, giordano bruno guerriD ANNUNZIOgiordano bruno guerri donna tartt raffaele la capria giordano bruno guerriGIORDANO BRUNO GUERRI ROBERTO D AGOSTINOGIORDANO BRUNO GUERRI MARCELLO SORGIALDA DEUSANIO GIORDANO BRUNO GUERRIALDA DEUSANIO GIORDANO BRUNO GUERRI AUGUSTO MINZOLINIGIORDANO BRUNO GUERRI ROBERTO GERVASO GIORDANO BRUNO GUERRI LAPO ELKANNGIORDANO BRUNO GUERRI E MURIEL PERETTIALAIN ELKANN GIORDANO BRUNO GUERRI ALAIN ELKANN GIORDANO BRUNO GUERRI E SIGNORAMARIA GIOVANNA MAGLIE GIORDANO BRUNO GUERRILIBRO SU MARINETTI DI GIORDANO BRUNO GUERRI GIORDANO BRUNO GUERRI CON IL FRAC DI GABRIELE DANNUNZIO GIORDANO BRUNO GUERRI MAURIZIO GASPARRI ROBERTO GERVASO GIORDANO BRUNO GUERRI GIORDANO BRUNO GUERRI giulia mazzoni d'annunzio e giordano bruno guerri

Ultimi Dagoreport

francesco lollobrigida

DAGOREPORT - CHI L’HA VISTO? ERA DIVENTATO IL NOSTRO ANGOLO DEL BUONUMORE, NE SPARAVA UNA AL GIORNO: “QUANTE GUERRE NON CI SAREBBERO STATE DI FRONTE A CENE BEN ORGANIZZATE?”. E TRA UNA CAZZATA E UNA GAFFE, FERMAVA PURE I TRENI - DOPO DUE ANNI DI LOLLISMO SENZA LIMITISMO, QUESTA ESTATE, UNA VOLTA SEGATO DALLA MOGLIE, LA SORELLA D’ITALIA ARIANNA MELONI, È SCOMPARSA LA NOSTRA RUBRICA PREFERITA: “LA SAI L'ULTIMA DI LOLLOBRIGIDA?”. ZAC!, IL SILENZIO È SCESO COME GHIGLIOTTINA SUL MINISTRO DELL’AGRICOLTURA (PER MANCANZA DI PROVE). DALLA “BANDA DEI QUATTRO” DI PALAZZO CHIGI (LE DUE MELONI, FAZZOLARI E SCURTI), ERA PARTITO L’ORDINE DI CUCIRGLI L’EFFERVESCENTE BOCCUCCIA (STESSO TRATTAMENTO ALL’ALTRA “PECORA NERA”, ANDREA GIAMBRUNO). A QUESTO PUNTO, NON ESSENDO ANCORA NATO UN MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEL REIETTO, L’EX STALLONE DI SUBIACO SI E’ MESSO IN TESTA DI FORMARE UN… - VIDEO, TUTTE LE GAFFES!

giorgia meloni marina berlusconi paolo barelli sigfrido ranucci antonio tajani

DAGOREPORT - DOPO LE VIOLENTE POLEMICHE PER LA PUNTATA SU BERLUSCONI-DELL’UTRI-MAFIA, DOMENICA PROSSIMA LA CAVALIERA MARINA POTREBBE PERSINO INVIARE UNA LETTERA DI RINGRAZIAMENTO A RANUCCI - '’REPORT’’ SCODELLERÀ UN SERVIZIO AL VETRIOLO SU PAOLO BARELLI, FEDELISSIMO SCUDIERO DI ANTONIO TAJANI, DEL QUALE DIVENTERÀ PRESTO CONSUOCERO - CON TAJANI RIDOTTO A CAVALIER SERVENTE DELLA DUCETTA, L'IMPERO BERLUSCONIANO HA BISOGNO DI UN PARTITO CON UNA NUOVA E CARISMATICA LEADERSHIP. MA MARINA E PIER SILVIO HANNO TEMPI LENTISSIMI PRIMA DI TRASFORMARE LE PAROLE IN FATTI. NON SONO RIUSCITI NEMMENO A OTTENERE DA TAJANI LA MESSA IN FUORIGIOCO DI BARELLI E GASPARRI - ORA VEDIAMO SE “REPORT” RIUSCIRÀ A DARE UNA SPINTARELLA AL CAMBIO DI GUARDIA DENTRO FORZA ITALIA…

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO