i love dick

LA SERIE SI CHIAMA 'MI PIACE IL CAZZO', MA ANCHE IL CERVELLO FA IMPAZZIRE LE DONNE... - DA NON PERDERE SU AMAZON PRIME “I LOVE DICK”, CHE PRENDE IN GIRO INTELLETTUALI E MONDO DELL’ARTE - COMMEDIA DEGLI EQUIVOCI (TRATTA DA UN LIBRO) CON KATHRYN HAHN E KEVIN BACON IN VERSIONE COWBOY COL FISICO - VIDEO

 

Luca Beatrice per “il Giornale”

 

kevin bacon e kathryn hahnkevin bacon e kathryn hahn

Se una donna di neppure quarant' anni, gradevole di aspetto e ancora molto interessante, gira con un paio di ciabatte Birkenstock giallo fluo, significa che c' è qualcosa che non va. Cosa può spingerla, infatti, a umiliarsi a tal punto?

 

La disistima di sé o magari la triste consapevolezza di risultare pressoché invisibile agli occhi del proprio uomo, un cinquantaseienne sposato da oltre quindici, con il quale manca la complicità e il sesso, effervescente un tempo, si è in pratica azzerato in un fraterno affetto. Cambiare vita significa, innanzitutto, cambiare scarpe. Buttare via gli orridi sandali «da comunista» e indossare un bel paio di stivali, perché a Marfa, Texas, si cammina nella polvere e si possono pestare scorpioni e serpenti.

 

kevin bacon e kathryn hahn 2kevin bacon e kathryn hahn 2

Curioso pretesto narrativo per una delle serie tv più divertenti del 2017, disponibile su Amazon Prime: I Love Dick, otto puntate secche e ficcanti (nessuna supera la mezz' ora), tratta dal testo di Chris Kraus uscito nel 1997 e pubblicato ora in Italia da Neri Pozza (pagg. 302, euro 17). Si chiama Chris (Kathryn Hahn) anche la protagonista, un passato incerto da regista indipendente, sposata con Sylvère (Griffin Dunne), docente e intellettuale impegnato in una ricerca sul nazismo, che fa di tutto per assomigliare a Bernard-Henry Lévy ma, essendo americano, non riesce a liberarsi dello spirito grossier.

 

kevin baconkevin bacon

L' invito a Marfa, a uno di quei seminari sulla creatività che tanto piacciono a chi non ha niente da fare e meno ancora sa fare, immerge la moglie in un pericoloso loop senza ritorno a causa della visione di Dick, uno spettacolare Kevin Beacon. Altro che artisti effeminati e complessati! Dick, pur non di primo pelo, è un cowboy di poche parole e dallo sguardo gelido, fisicato eppure molto complesso nei ragionamenti così silenziosi, pare modellato su una figura realmente esistente, quella di Dick Hebdige, specializzato nelle sottoculture e autore di diversi studi sul punk.

 

kathrin hahnkathrin hahn

Così gli ormoni della spenta Chris si risvegliano, perché qualunque donna sognerebbe di trovare la complessità mentale insieme alla brutalità di un meccanico, sintesi perfetta di un maschio che si rispetti nonostante la sua ormai conclamata estinzione.

 

Da qui una serie di accadimenti, colpi di scena, personaggi niente affatto marginali, sui quali però non sveliamo altro, per non togliere il piacere della visione. A partire dal gioco di parole sul titolo - dick, è risaputo, in slang significa pene - la serie non è solo una spassosa commedia degli equivoci, ma anche la più riuscita presa in giro del mondo della cultura e dell' arte almeno dai tempi di Pecker, il film di John Waters.

 

i love dick 2i love dick 2

A cominciare dal luogo, un loft/garage/alternativo dove passa solo e soltanto il gusto minimalista e concettuale, perché Dick, che ne è il guru, vieta ogni forma di arte espressiva e figurativa. E infatti sono anni che non produce limitandosi a pontificare in brevi seminari comportamentali.

 

La riuscita caricatura del Land Artist che negli anni '70 inseguiva l' utopia e oggi è diventato l' ombra di se stesso in operine senza senso, quelle che insomma vanno di moda. La curatrice che collabora con lui è frustrata in ogni sua proposta, lei che vorrebbe introdurre la poetica delle donne di colore con tanto di rivendicazione di genere.

 

i love dicki love dick

Non se ne parla, Dick ha le idee chiare a proposito: «non c' è niente di più noioso dell' arte delle donne», e forse non ha così torto. Poi c' è la questione del sesso, sdoganato dal sistema, dunque non più appannaggio della sola pornografia, ma espressione libera e liberata.

 

Ne è convinta Toby, la provocante e acerba ragazzina dai capelli rossi, che ha discusso la tesi di laurea sul porno, sicura che il sesso sia una forma di conoscenza attraverso performance nudie per sensibilizzare la rude comunità machista di Marfa. Rispetto ad altre fiction, di sesso si parla tanto e se ne vede altrettanto, talora in forma grottesca, poiché negli ambienti giusti la scopata è comunque concettuale, soprattutto per chi la pratica in maniera decostruita. Dietro lo scudo intellettuale, anche un' insana passione extraconiugale può diventare ragione di complicità, se coadiuvata dalla scrittura o dalla creazione di oggetti che aspirano all' artisticità.

il cast di i love dickil cast di i love dick

 

Salutato come uno dei testi più riusciti sul ruolo della donna nella cultura, I Love Dick regge benissimo alla traduzione tv vent' anni dopo, esaltandone il carattere paradossale che per una volta non tiene conto del politicamente corretto. Perché Chris è una femmina sana, stanca dei birignao cervellotici dell' attempato marito, che non vede l' ora di farsi Dick, in qualsiasi modo. Ed è lui, una volta tanto, a giocare la parte dell' uomo oggetto.

 

Citazioni di opere, video, performance, film indipendenti e fotografie arricchiscono una narrazione brillante per chi non si accontenta solo del sesso e ne cerca la giustificazione teorica, giusto per essere a posto con la coscienza. Arrapati sì, ma con testa.

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…