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"IL CAZZO DI BORGHI MI STA PIÙ SIMPATICO DI LUI" – LA REVIEW DELL’AUGELLO DI ALESSANDRO BORGHI BY PAOLA SAULINO, SEXY INFLUENCER NAPOLETANA: "VOTO 8. IL SUO ‘PISTILLAME’ IN ‘SUPERSEX’ RACCHIUDE LE PECULIARITÀ DI UN VALIDO ‘CAZZAME’" - MA CRITICA LA SERIE: "LA DONNA CHE HA INTERPRETATO MOANA LA POTEVA FARE IO, LE ASSOMIGLIO MOLTO DI PIÙ. FATEMI UN PROVINO, VI DARÒ SODDISFAZIONI..."

 

Paola Saulino per www.mowmag.com

 

paola saulino

Voto 8. Ho le mie teorie sull’estetica pesciamica, Borghi di base non mi fa impazzire ma il suo pistillame in Supersex racchiude le peculiarità formali di un valido Cazzame, e cioè: biondo nel senso che il biondame è una qualità che mi fa apprezzare l’eleganza pesciamica, ho ampiamente esplorato e chiuso la parentesi della curiosità cento sfumature di black, ho provato dal cento per cento black al marrone scambiato passando per caffè macchiati, cappuccini e moccaccini, e sono tornata all’ovile, al biancore, il pallore, che raggiunge la sua massima essenza, il suo massimo fulgore di espressione nella rappresentazione del pallame maschile, da qui la teoria della pallida palla, il pallame ha da essere pallido, non ossidato insomma, scuro o con discromie o iper pigmentazioni.

 

Urliamo al mondo “No alle discrepanze cromatiche sulla zona ano genitale” (ma questa è una mia battaglia personale), ora di Borghi non possiamo apprezzare anche il buco culamico, ma in generale anche esso ha da essere pallido, da qui la teoria del pallido ano, che deve essere roseo, un po’ come dovremmo vedere il nostro futuro, “roseo” appunto, come se il semi tunnel culamico fosse metaforicamente un sentiero raggiante per il nostro futuro ricco di prospettive rosee… E infine una teoria che non ho ancora approfondito e cioè quella del pesce opaco.

supersex 8

 

L’opacità è il futuro, l’eleganza, l’armonia e la disciplina. Diciamo No al cazzo lucido, ma su questo dovremmo scrivere un altro pezzo.

 

Il caz*o di Borghi mi sta più simpatico di lui. Lo vidi la prima volta a Los Angeles dove ho vissuto 2015 e 2016, all’Egyption Theatre su Hollywood Boulevard per la proiezione di “Don’t be bad” di Claudio Calligari, alla quale partecipava tra gli altri anche Sasha Grey, appassionata di cinema e letteratura italiana, credo di avere ancora delle foto di quella serata. Forse un selfie improbabile io, Sasha, Borghi e Marinelli, una volta ci scambiammo due battute in chat privata su Instagram e lui ricordava benissimo quel momento. Anzi proprio già a Los Angeles, forse con l’allora Facebook, ci scrivemmo in un breve scambio di pensieri, e lui mi disse spontaneamente che apprezzava e stimava molto il fatto che ero andata lì per costruire una carriera da attrice per adulti, aveva credo un po’ la fissa.

 

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Io allora non sapevo bene ancora chi volessi essere, però gli risposi che mi piacevano le avanguardie e le cose nuove, sperimentali, che ero lì per fare l’attrice “normale” e che non ero e non volevo diventare una pornostar, ma solo una star, senza particolari restrizioni di campo. Dopo quasi dieci anni non so ancora forse chi sono ma la matrice è la stessa, non mi colloco in una categoria, non sono una porno star ma uso la sessualità perché la mia comunicazione passa anche per quella.

 

L’ho rincontrato poi a una colazione all’Excelsior al Lido, ero con Gianni Amelio e un altra persona, si avvicinarono a salutarlo, lui molto sulle sue ma ci stava anche per il ruolo da padrino che ricopriva in quella edizione, ricordo di quell’evento che era affiancato da una fidanzata molto magra, molto autoritaria, molto padrona, troppo presente, non si capiva se lei viveva per lui, se era una sua fan, una fidanzata gelosa, la sua manager, o se solo credeva di essere lei la madrina del festival… ricordo solo che pensai che non mi piacevano gli uomini che riuscivano ad accompagnarsi a una donna così invadente.

 

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Per il resto, caz*o a parte, Borghi con Non essere cattivo ha avuto la sua grande opportunità, altrimenti sarebbe stato uno dei tanti attori che ancora non riescono a mettere in croce il pranzo con la cena. Non ho guardato molti dei sui prodotti attoriali quindi mi astengo dal proporre un giudizio più articolato sul suo operato, ma ora che si è messo col caz*o da fuori, in quanto maschio, immagino verrà erto subito a eroe, artista e pensatore.

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E su questo mi viene da chiudere, sappiamo che c’è molto altro nella serie, e ne teniamo conto, ma un Pucchiaccame in primo piano, di per contro, non ci avrebbe dato spazio di pensare che c’era molto altro in una ipotetica serie. Il giorno in cui la società patricarcale per come l’abbiamo conosciuta negli ultimi trenta secoli si avvierà all’ esaurimento non è oggi, quindi ci sta. Complimenti a tutti, ma la donna che ha interpretato Moana la poteva fare io, le assomiglio molto di più, alla prossima serie del genere se qualcuno mi legge, fatemi un provino, vi darò soddisfazioni, magari pure più di Borghi!

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