“IL GIORNALE” COME “REPUBBLICA”: GIÙ LE MANI DA RENZI! – SALLUSTI: “DALLA CGIL A DELLA VALLE, DA TESAURO A COTTARELLI, DA VENDOLA ALLA LEGA, SOLO SCUSE PER BLOCCARE IL CAMBIAMENTO SULL'ASSE BERLUSCONI-RENZI”

Alessandro Sallusti per “Il Giornale

 

Premio Guido Carli Alessandro Sallusti Premio Guido Carli Alessandro Sallusti

L'ostruzionismo di un sindacato, la Cgil, sta mettendo a rischio il salvataggio di Alitalia (e di migliaia di posti di lavoro). L'ostruzionismo di sette senatori di Vendola (più Grillo e Lega) blocca l'approvazione di una riforma, quella del Senato, che non sarà perfetta ma almeno è un passo in avanti per sbloccare il Paese. E poi quell'asse tra magistratura e giornali che ha infangato l'Italia agli occhi del mondo e che non ammette i propri errori.

 

Prendiamo il caso Finmeccanica, l'azienda gioiello della ricerca. Due anni fa La Repubblica titolava a tutta prima pagina: «Finmeccanica, vertici in manette. I pm: la tangente filosofia dell'azienda». Ieri, lo stesso giornale, relegava a pagina 19, in basso a sinistra, l'assoluzione piena: «Elicotteri per l'India, Finmeccanica esce dall'inchiesta». Occhiello: «Busto Arsizio», città sede della procura che aveva preso fischi per fiaschi. Un caso di cronaca locale, insomma, al pari di un incidente stradale.

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C'è chi di mestiere sfascia l'Italia e, ovviamente, non paga mai il conto (solo il caso Finmeccanica è costato la perdita di un contratto da 560 milioni). L'ha provato, anche sulla sua pelle, Silvio Berlusconi negli anni dei suoi governi. Lo sta provando oggi Matteo Renzi, che non appena ha provato a passare dalle parole ai fatti nel voler rivoltare il Paese, ha cominciato a perdere ogni giorno un pezzo del sistema che lo aveva evocato e invocato.

 

diego della valle (2)diego della valle (2)

Lo ha abbandonato la sua ala sinistra (Sel, e non è un male), lo ha sbertucciato l'ex amico Diego Della Valle (termometro di una fetta del potere finanziario che dice di voler cambiare tutto ma non se stesso).

 

giuseppe tesaurogiuseppe tesauro

Ieri è stato il turno del neopresidente della Corte costituzionale Tesauro, che ha auspicato una frenata sulle riforme, e del commissario ai tagli Cottarelli, che ha messo in piazza una verità scomoda: il governo ha già impegnato in nuove spese tutti i tagli già fatti, così le tasse non caleranno mai.

 

Per Renzi è un duro colpo, ma dalla Cgil a Della Valle, da Tesauro a Cottarelli, da Vendola alla Lega, ho il sospetto che le loro siano solo scuse per bloccare un cambiamento che sull'asse Berlusconi-Renzi rischia di dare una spallata al consolidato sistema blocca-sfascia-Italia che ha imperato in questi anni. Dei Gattopardi: tutto cambi affinché nulla cambi. Se capiremo che davvero è così, non saremo della partita.

carlo cottarellicarlo cottarelli

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