GIU’ LE MANI DALLA MIA PUTTANA! IN FRANCIA IL “MANIFESTO DEI 343 MASCALZONI” CONTRO LA LEGGE ANTI-PROSTITUZIONE

Stefano Montefiori per Corriere.it

Un «manifesto dei 343 mascalzoni» per difendere il sesso a pagamento. Lo scrittore Frédéric Beigbeder, l'umorista Nicolas Bedos, il polemista Éric Zemmour e altri compagni di rivolta hanno pubblicato un testo contro il nuovo progetto di legge sulla prostituzione. In questi giorni la Francia vuole seguire il modello proibizionista svedese e punire - con 1.500 euro di ammenda, raddoppiata in caso di recidiva - chi compra prestazioni sessuali. L'ambizioso obiettivo dichiarato è abolire la prostituzione.

I «343 mascalzoni» protestano: «Che le nostre relazioni carnali siano a pagamento o meno, non potremmo mai fare a meno del consenso del partner. Allo stesso tempo noi pensiamo che ciascuno abbia il diritto di vendere liberamente le sue virtù, e persino di trovarlo appagante. Rifiutiamo che dei deputati emanino norme sui nostri desideri e sui nostri piaceri».

Il manifesto sarà pubblicato sul numero di novembre del mensile Causeur , e ha già suscitato prevedibili polemiche. Beigbeder è un ex pubblicitario, critico letterario e apprezzato scrittore (da «99 Francs» a «L'amore dura tre anni» a «Un roman français») con il gusto per le trovate a effetto: dandy protagonista della vita notturna parigina, nel 2002 curò la campagna presidenziale del candidato comunista Robert Hue, poi fece l'editore (per Flammarion) e da settembre è direttore della rinata rivista Lui, vecchia testata francese di erotismo e letteratura sul modello di Playboy («Stavolta sono le donne nude a servire da alibi, gli uomini si vergognano di amare i libri»).

Il senso di Beigbeder per le formule si vede anche nel «Manifesto dei 343 mascalzoni», che fa il verso allo storico «Manifesto delle 343 sgualdrine» del 1971: oltre quarant'anni fa molte donne firmarono sul Nouvel Observateur un appello in cui affermavano di avere avuto un aborto, allora illegale. Il testo redatto da Simone de Beauvoir e sottoscritto da Marguerite Duras e Catherine Deneuve (tra le altre) fece scandalo e contribuì alla legalizzazione dell'interruzione di gravidanza, tre anni dopo.

Il logo della campagna contro la legge anti prostituzione è una mano aperta con la scritta Touche pas à ma pute , «Giù le mani dalla mia puttana», che ricalca lo slogan di Sos Racisme degli anni Ottanta Touche pas à mon pote , «Giù le mani dal mio amico (l'immigrato, ndr )». Un tono semiserio scelto apposta, per rompere con l'atmosfera lugubre che accompagna il dibattito sulla prostituzione, descritta di solito come il regno della sopraffazione della donna a opera di sfruttatori e, appunto, clienti-mascalzoni.

«Abbiamo deciso di combattere con lo humour per una causa seria - dice la direttrice di Causeur , Élisabeth Lévy -. Noi difendiamo la libertà, e quando il Parlamento si impiccia di cose che non lo riguardano, come la sessualità, la libertà di tutti è minacciata».

La ministra per i Diritti delle Donne e portavoce del governo, Najat Vallaud-Belkacem, ha commentato con indignazione: «Le 343 sgualdrine chiedevano di disporre del proprio corpo, i 343 mascalzoni vogliono disporre del corpo degli altri». Una delle «sgualdrine» del 1971, Anne Zalensky, oggi presidente della Lega dei diritti delle donne, ha immediatamente scritto su Le Monde che «questo appello umilia le donne. Nessuno è libero: né chi si prostituisce, costretto da ragioni economiche o psicologiche, né il cliente, preso in un sistema di relazioni uomo-donna fondato sul malinteso e la paura».

Ma gli autoproclamati mascalzoni possono vantare un sostegno di peso, quello della filosofa femminista Élisabeth Badinter: «Il progetto di legge proibizionista si fonda su un clima generale che tende sempre a fare delle donne le vittime e gli uomini i colpevoli. È giusto punire gli sfruttatori e il racket, ma non chi offre senza costrizioni una prestazione sessuale, o chi la compra. Il sesso non è sempre legato all'amore, e quello a pagamento non è sempre frutto di disperazione o schiavitù». La discussione comincerà all'Assemblea nazionale il 25 novembre, giornata Onu «per l'eliminazione della violenza sulla donna».

 

Eric ZemmourFREDERIC BEIGBEDERFREDERIC BEIGBEDERPROSTITUTE SUL LETTO images PROSTITUTA

Ultimi Dagoreport

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….

mario draghi ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - AVVISO AI NAVIGANTI: IL DISCORSO DI MARIO DRAGHI A HONG KONG ERA UNA TIRATA D’ORECCHIE A BRUXELLES E ALLA DUCETTA DELLE "DUE STAFFE" - PER "MARIOPIO", SE TRUMP COSTRUISCE UN MURO TARIFFARIO INVALICABILE, È PREFERIBILE PER L'EUROPA TROVARE ALTRI SBOCCHI COMMERCIALI (CINA E INDIA), ANZICHE' TIRAR SU UN ALTRO MURO – SUL RIARMO TEDESCO, ANCHE GLI ALTRI PAESI DELL'UNIONE FAREBBERE BENE A SEGUIRE LA POLITICA DI AUMENTO DELLE SPESE DELLA DIFESA - IL CONSIGLIO A MELONI: SERVE MENO IDEOLOGIA E PIÙ REAL POLITIK  (CON INVITO A FAR DI NUOVO PARTE DELL'ASSE FRANCO-TEDESCO), ALTRIMENTI L’ITALIA RISCHIA DI FINIRE ISOLATA E GABBATA DA TRUMP CHE SE NE FOTTE DEI "PARASSITI" DEL VECCHIO CONTINENTE...

massimiliano filippo romeo matteo salvini luca zaia

DAGOREPORT – AL CONGRESSO DELLA LEGA DEL 6 APRILE, SALVINI SARÀ RIELETTO SEGRETARIO PER LA TRAGICA ASSENZA DI SFIDANTI. L’UNICO CHE AVREBBE POTUTO IMPENSIERIRLO SAREBBE STATO IL COORDINATORE DEL CARROCCIO IN LOMBARDIA, L'EX FEDELISSIMO MASSIMILIANO ROMEO: MA IL COINVOLGIMENTO DEL FRATELLO, FILIPPO DETTO ''CHAMPAGNE'', NELLO SCANDALO LACERENZA-GINTONERIA NE HA AZZOPPATO LE VELLEITÀ – MA SUL TRIONFO DI SALVINI GRAVA UNA NUBE: CHE FARÀ IL “DOGE” ZAIA? SI PRESENTERÀ O RIMARRÀ A SCIABOLARE AL VINITALY DI VERONA?

stephen schwarzman jonathan grey giorgia meloni giancarlo giorgetti blackstone

DAGOREPORT: CHI TOCCA I FONDI, MUORE... – CHE HANNO COMBINATO DI BELLO IN ITALIA I BOSS DI BLACKSTONE, LA PIU' POTENTE SOCIETA' FINANZIARIA DEL MONDO? SE IL PRESIDENTE SCHWARZMAN ERA A CACCIA DI VILLONI IN TOSCANA, JONATHAN GRAY, DOPO UNA VISITA A PALAZZO CHIGI (CAPUTI) CON SALUTO VELOCE A MELONI, HA AVUTO UN LUNGO COLLOQUIO CON GIORGETTI SULLO STATO DEGLI INVESTIMENTI IN ITALIA (TRA CUI ASPI, DOVE I DIVIDENDI SONO STATI DECURTATI) – MENTRE IL FONDO USA KKR POTREBBE VALUTARE UN'USCITA ANTICIPATA DALLA RETE EX TIM (3 ANNI ANZICHE' 5)PESSIMI RUMORS ARRIVANO ANCHE DAL FONDO AUSTRALIANO MACQUARIE, PRESENTE IN ASPI E OPEN FIBER: MEGLIO DISINVESTIRE QUANDO I DIVENDENDI NON SONO PIU' CONVENIENTI....