caterina varzi tinto brass

EROS E TANATOS - PARLA CATERINA VARZI, FUTURA MOGLIE DI TINTO BRASS: “ABBIAMO RISCHIATO ENTRAMBI DI MORIRE E ABBIAMO PARLATO MOLTO DI EUTANASIA, TROVANDOCI D'ACCORDO” - IL PRIMO INCONTRO NELLA HALL DI UN HOTEL DI ROMA: “MI DISSE CHE ERA RIMASTO TURBATO DAL MIO VOLTO E DALLA MIA PERSONALITÀ. "OCCHI LEONINI, LUCIDITÀ MENTALE" - QUEL VIAGGIO A PARIGI…

Andrea Pasqualetto per il Corriere della Sera

 

caterina varzicaterina varzi

Stringeva fra i denti un Joya de Nicaragua e indossava la famosa camicia nera. Ma non era il solito Tinto Brass. «Vedevo una persona timida, imbarazzata, evitava di guardarmi».

 

Era la primavera del 2007 e per il loro primo appuntamento avevano scelto la hall di un hotel dei Parioli. Il regista aspettava l' avvocata e psicanalista Caterina Varzi che rappresentava la società di produzione cinematografica di Ziva, un film rimasto solo sui copioni e nella mente di Brass. «"Attrice?" mi chiese. "No, avvocato", dissi io. Ma lui rimase della sua idea, era convinto che io simulassi per avere la parte...».

 

Il sospetto diventò curiosità, poi frequentazione, sempre più assidua. E il prossimo 3 agosto saranno nozze.

 

Avvocata Varzi, è proprio convinta?

caterina varzicaterina varzi

«Si tratta di una scelta che abbiamo discusso a lungo insieme e nasce da un sentire autentico. Entrambi usciamo da grandi tempeste emotive dovute alla paura di morire.

 

Lui per l' emorragia cerebrale che lo ha colpito nel maggio del 2010. Io per un tumore che ho avuto all' inizio di quest' anno. Abbiamo parlato molto di eutanasia, trovandoci d' accordo. Se ci verremo a trovare in condizioni indegne io aiuterò lui o lui aiuterà me. Fra di noi c' è un fortissima presa di posizione che il matrimonio suggellerà».

 

Dica la verità, anche un tornaconto economico...

«Dico la verità: non ci sono conti in banca, non ci sono proprietà, non ci sono pensioni».

 

Tornaconto artistico?

«Sì, sicuramente, l' obiettivo è continuare a promuovere la filmografia di Tinto nel mondo ribaltando gli stereotipi che ancora resistono, soprattutto in Italia. Non nego che nel nostro legame ci sia sempre stata una componente di gratitudine da parte mia nei suoi confronti».

Cioè?

caterina varzicaterina varzi

«Mi ha regalato un mondo che non avrei mai conosciuto. Il ruolo più difficile e più bello al quale un' attrice possa aspirare, quello di musa di un grande regista. Musa ermeneutica che lo ispira e lo interpreta».

 

E per questo lei ha lasciato tutto, studio di psicanalisi dopo quello legale e dopo aver fatto la ricercatrice universitaria?

«Sì, mi sono dedicata all' archivio di Tinto, ho recitato, ho scritto libri e sceneggiature e organizzato mostre ed eventi. Curando la sua opera per raccontare il suo mondo».

 

Com' è nata questa fascinazione, visto quel primo deludente incontro?

«Direi più sorprendente che deludente e questo mi era piaciuto. Io mi aspettavo un uomo spregiudicato, non remissivo. In confidenza poi mi disse che era rimasto turbato dal mio volto e dalla mia personalità. "Occhi leonini, lucidità mentale", sono le sue parole».

 

Occhi, mente e nient' altro?

«Il resto è venuto dopo, come avrà capito dai poster che ha in casa».

 

E quand' è che il «timido» Tinto ha affondato il colpo?

tinto brass con la sua compagna caterina varzitinto brass con la sua compagna caterina varzi

«Dopo un annetto mi fece una curiosa telefonata: "C' è un corrispettivo del complesso di Edipo?", mi chiese. Il complesso di Elettra, risposi, chiedendogli perché mi faceva quella domanda. "Voglio capire cosa spinge una giovane donna a interessarsi a un vecchio regista"».

 

Cosa la spingeva?

«L' interesse per una persona molto singolare che io scoprivo attraverso lo studio delle memorie difensive del processo Caligola, dove lui rivendicava la libertà dell' arte e la libertà di espressione».

 

Ma questo era lavoro. E l' affondo?

«Dopo un altro annetto mi disse: "Le faccio una proposta indecente: se viene con me a Parigi vedrà una città diversa". Accettai: due stanze separate. Mi portò in tutte le librerie erotiche di Parigi e al museo d' Orsay a vedere L' origine du monde di Courbet. Alla fine di quei giorni ci davamo del tu».

caterina varzi tinto brasscaterina varzi tinto brass

E lì sarà scattato qualcosa di travolgente.

«È stato tutto molto graduale. Nel mondo di Tinto c' è l' eros ma c' è anche il gioco. E poi bisogna essere realisti...».

 

Cos' è ora per lei Tinto Brass?

«Un maestro, un bambino, un padre, un amante, un fratello, un amico. È una forma di amore che non ho mai provato. Adoro la sua dolcezza, la sua ricchezza intellettuale, la sua nuova compostezza e anche le sue paure».

 

Lo accompagnerà nell' ultimo viaggio della sua vita?

ilona staller tinto brass caterina varziilona staller tinto brass caterina varzi

«Sì, ne sono convintissima e affronterò le conseguenze del caso. È il nostro grande patto».

caterina varzi tinto   brasscaterina varzi tinto brasscaterina varzi daLaStampacaterina varzi daLaStampacaterina   varzi  tinto brasscaterina varzi tinto brasscaterina varzi  tinto brasscaterina varzi tinto brasscaterina  varzi  tinto brasscaterina varzi tinto brass

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…