inferno tom hanks ron howard

“INFERNO” A FIRENZE: DOMANI L’ANTEPRIMA MONDIALE DEL FILM DI RON HOWARD, CI SARA’ ANCHE IL PREMIER RENZI - IL REGISTA AMICO DI “FONZIE”: "DANTE MAESTRO DI HORROR" - TOM HANKS: “LA MINACCIA PIU’ TERRIBILE E’ L’IGNORANZA. NOI STIAMO CREANDO NEL MONDO REALE L'INFERNO DI DANTE”

TOM HANKS RON HOWARDTOM HANKS RON HOWARD

Valeria Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

Ron Howard copre i pochi capelli rossi che gli sono rimasti col berretto da baseball, se ne va in giro in marsupio, come un normale turista, facendo sopralluoghi. Tutto dev' essere a posto per l' anteprima mondiale del suo Inferno , domani sera al nuovo Teatro dell' Opera di Firenze, in vista dell' uscita del 13, in 666 copie.

 

Non è un numero a caso, ma quello biblico che fa riferimento al demonio. Rieccoci davanti al prof Robert Langdon, l' esperto di simbologia uscito dai romanzi di Dan Brown (qui solo démoni senza angeli) interpretato per la terza volta da Tom Hanks.

 

RON HOWARD FIRENZERON HOWARD FIRENZE

A Firenze è sbarcata Hollywood e non ha fretta di andarsene: cinque giorni di interviste per lanciare il film: hanno definito «domestic», come un volo interno USA, quello con i media americani. Ci saranno 70 tv da tutto il mondo, red carpet, in platea il premier Renzi e il sindaco Dario Nardella.

 

Il quale ha già visto il film ieri, lo definisce «uno straordinario omaggio alla mia città, un thriller mozzafiato, non è una Firenze da cartolina». Il regista (passano gli anni ma non si riesce a dimenticare come migliore amico di Fonzie in tv) risponde che «non potevamo sperare in un luogo più bello e misterioso». L' entusiasmo fa sorvolare su frecciatine sparse qui e là sugli italiani, come il modo pasticciato e sanguinolento di un omicidio, uno dei tanti che si vedono.

 

TOM HANKS RON HOWARDTOM HANKS RON HOWARD

«È incredibile - dice Howard - come Dante sia visivamente potente, con i suoi versi ha dato una spiegazione a tutti i film horror che sono stati realizzati, ciò che mi sorprende è il modo in cui le sue idee siano sopravvissute fino a oggi. Questo è un thriller che unisce intrattenimento a spunti di riflessione, può provocare discussioni su temi cruciali della nostra vita». «Noi stiamo creando nel mondo reale l' Inferno di Dante. L' ambiente a rischio, le popolazioni ridotte un schiavitù…», dice Tom Hanks, appena uscito da un viaggio cinematografico fra apparizioni mostruose, tormenti & serpenti.

 

Nel film, con una serie di indizi collegati a Dante Alighieri, deve sventare in una corsa contro il tempo il piano di uno scienziato psicopatico. Ossessionato dalla sovrappopolazione (il mondo è passato da 4 a 8 miliardi di persone in meno di 50 anni), vuole ridurla scatenando un virus globale chiamato Inferno e realizzato sul set con acqua, olio vegetale e ketchup.

TOM HANKS A FIRENZETOM HANKS A FIRENZE

 

Citazioni dantesche fanno parte delle allucinazioni del prof Langdon: le teste rovesciate, i condannati semisepolti con le gambe nel terreno, e c' è già qualche studioso pronto a condannare il regista in chissà quale girone per sviste dantesche sulle anime condannate, di qua i simoniaci, di là i falsari, inutile dire che sono tutti peccatori. E hanno da ridire anche sull' uso della celebre mappa a imbuto dell' Inferno a opera del Botticelli.

INFERNO LOCANDINAINFERNO LOCANDINA

 

Qual è la vostra personale idea di Inferno ? Per Dan Brown è «un romanzo di cui non esiste la fine, mi è già successo»; per Tom Hanks «la minaccia più terribile è l' ignoranza, oggi siamo a un bivio nella storia dell' umanità, in Medio Oriente c' è stato un effetto domino da parte di paesi che danno risposte semplici a domande complesse, il caos sembra dominare il mondo».

 

Il film si apre con Tom Hanks che ha perso la memoria: in una tasca gli finisce una capsula che trasporta una sostanza letale, un Satana a tre teste fatto di ossa umane. C' è un messaggio in codice con le parole Cerca Trova: sono quelle con cui il Vasari adornò a mo' di scherno la bandiera dei ribelli nell' affresco della Battaglia di Marciano tra senesi e fiorentini, nel Salone dei 500 a Palazzo Vecchio, una delle tante location di lusso.

 

«Sapete perché nell' affresco ci sono le lanterne? Perché l' assedio avvenne di notte. Eh, ve l' avevo detto che Langdon è l' uomo più intelligente del mondo», dice l' attore con un sorriso che ci spedisce tutti nell' immaginario paradisiaco canto degli attori più simpatici. «Non potrei mai fare la parte del duro con la mia faccia e la mia voce»

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