marco liorni

“IO ALL’EREDITÀ DOPO PINO INSEGNO? NON HO AMICI IN POLITICA” – PARLA MARCO LIORNI, DEFINITO “PRESTA BOY” DA DIEGO RIGHINI, AGENTE DI INSEGNO – "DA RAGAZZO VOTAVO PER MARIO CAPANNA MA FINCHÉ FARÒ IL CONDUTTORE STARÒ LONTANO DALLA POLITICA: DOPO 7 ANNI DI 'GRANDE FRATELLO', NIENTE TV PER 4 ANNI. RICEVEVO SOLO NO. DEVO TUTTO A CRISTINA PARODI" – COME E’ TELEMELONI VISTA DAL LATO DELL’INTRATTENIMENTO? "MA PERCHÉ LA CHIAMATE COSÌ? È LA RAI, OH!”

marco liorni

Renato Franco per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Ha tolto il posto a Pino Insegno che è amico di Giorgia Meloni. Di chi è amico lei?

Ride.

«Di nessuno. E il mio game ce l’avevo: Reazione a Catena , da cinque anni».

 

Non conosce nemmeno un Fratoianni, un Bonelli, un Lupi, qualcuno di Casa Pound?

«Nemmeno. Però sono amico del presidente del club camminatori di Villa Pamphili».

 

Marco Liorni è il conduttore che grazie alla forza dei numeri ha battuto la forza della politica. Dopo aver puntato su Pino Insegno, la Rai ha fatto retromarcia: difficile non guardare a quei 4 milioni di spettatori (26% di share) che porta a casa ogni giorno. Ha cominciato come fonico, poi speaker in radio, quindi montatore, poi conduttore nelle tv locali fino al grande salto a Mediaset (inviato per Verissimo ). Un momento di buio dopo il Grande Fratello , seguito da una lenta e inesorabile risalita.

 

Possibile che non abbia mai incrociato nessun politico?

marco liorni

«Finché farò il conduttore starò lontano dalla politica. Però sto per iniziare a studiare per un domani, mi piacerebbe andare al Parlamento Europeo».

 

In che senso?

«Il teatrino della politica nazionale non mi affascina, mentre a livello locale mi sembra che abbia più a che fare con l’amministrazione. Nel Parlamento Europeo vedo invece un’istituzione che detta la linea ai Paesi, pensa a una politica alta, di visione sul futuro».

 

Mai andato nemmeno alle serate mondane della grande bellezza romana?

«No, me le immagino decadenti, il film di Sorrentino mi è entrato nell’immaginario. Nella grande bellezza di Roma invece ogni tanto mi immergo, anche da solo, lì in via dei Fori Imperiali ci sono delle grandi mappe con l’espansione di Roma, ma finiscono nel punto di massimo splendore, poi... Ti dà proprio netto il senso della caducità di ogni gloria».

MARCO LIORNI REAZIONE A CATENA

 

Ricapitolando: sembrava che Pino Insegno le dovesse fregare «Reazione a Catena», è finita che lei ha fregato a lui «L’Eredità». Quanto è soddisfatto della decisione della Rai?

«Non so se è andata proprio così e se qualcuno ha fregato qualcosa. Diciamo che stavo benissimo a Reazione a Catena , ma un giorno mi hanno proposto L’Eredità . Poi magari ci cambieranno di nuovo... Ma sono onorato per avere l’opportunità di un programma storico, condotto da grandi come Fabrizio Frizzi».

 

Come è TeleMeloni vista dal lato dell’intrattenimento?

«Ma perché la chiamate così? È la Rai, oh!».

 

DIEGO RIGHINI

Da ragazzo per chi votava?

«Cambiavo spesso: una volta ho votato Capanna, poi altri di vari colori perché in quel momento mi convincevano».

 

(…)

 

Registra «Reazione a Catena» a Napoli e mangia in camera in albergo da solo. Altri colpi di testa?

Ride. «Cammino anche molto da solo, qualche volta viaggio anche da solo. La scorsa estate ho preso un aereo e sono andato a Oslo. Tre giorni in mezzo ai quadri di Munch e nella luce di quei crepuscoli interminabili della Norvegia».

 

Sua moglie non si è preoccupata?

PINO INSEGNO ARAGORN

«No, anzi mi spingeva lei».

Non è un bel segnale...

Ride di nuovo: «In effetti no... Era un momento in cui avevo bisogno di stare da solo. Ma non c’era niente di misterioso: pure se volessi, ’ndo vado? Con mia moglie Giovanna abbiamo un rapporto molto franco».

 

Nessun segreto?

«Ci diciamo tutto, anche le cose che non ci piacciono l’uno dell’altro. Una pratica che può sembrare sconsigliabile ma che invece offre uno scambio che ti porta dove non pensavi. Da quando lo facciamo siamo molto più tranquilli, viviamo molto più in fiducia».

Marco Liorni

 

Che cosa le «rinfaccia» sua moglie?

«Il fatto che tendo ad andare in overload di pensieri: mi blocca subito».

 

Infatti lei ha detto di avere una «parte femminile molto accentuata: dovrei smettere di farmi tante domande». Vivrebbe meglio?

marco liorni - reazione a catena

«Sì, quando pensi troppo vai fuori giri. Io durante il giorno sto su quello che faccio, sui discorsi che si fanno e sul lavoro. Ma qualche volta mi sveglio la notte e i pensieri diventano giganti da affrontare nel silenzio mentre tutti dormono. Però è migliorata da quando ci sono i podcast: li ascolto e viaggio con loro».

 

Il punto di svolta della carriera?

«Cristina Parodi in attesa della figlia. Si è dovuta assentare per qualche mese e nessuno voleva condurre Verissimo per così poco tempo. Era il ’97. Io l’anno prima ero l’inviato e così Giorgio Gori e Gregorio Paolini mi hanno scelto per la supplenza».

Il momento più difficile è facile...

«Dopo 7 anni di Grande Fratello . Niente tv per 4 anni».

 

L’incubo del telefono che non squilla: ha avuto paura di dover cambiare mestiere?

marco liorni - reazione a catena

«Non solo paura, l’avevo proprio deciso, mi ero dato come deadline il dicembre 2011, dopo aver portato per tutto quel tempo i miei progetti di programmi a tutte le persone che conoscevo. Ma la risposta era sempre la stessa: mi vedevano come quello del Grande Fratello . Mi ero dato quel limite perché ormai era una situazione molto frustrante».

 

Aveva un Piano B?

«No, più che altro era una liberazione dalla frustrazione del Piano A: avrei smesso di fare tv e avrei continuato solo con la radio. Poi a novembre arrivò l’occasione di un numero zero per la Rai, Perfetti innamorati ».

 

La critica che l’ha ferita di più?

«Quelli che tentano di ferirti non si rendono conto che stanno in realtà definendo loro stessi. Una volta però una critica mi ha ferito, perché veniva da qualcuno che stimo molto e che ha scritto quella critica vedendo appena cinque minuti di programma».

giovanna astolfi marco liorni

 

Di solito i romani insistono sulla loro romanità, ma lei non sembra romano, nemmeno nella cadenza: è una scelta?

«Non scherziamo. Non prenderò mai le distanze da una città che ancora sa toglierti il fiato per la bellezza che sa darti, specie la domenica mattina, la mezza giornata in cui Roma è la città più bella del mondo».

 

marco liorni. 5giovanna astolfi marco lironi marco liorni. 3marco liorni reazione a catena 2daria bignardi marco liorni prima edizione del grande fratello 2000marco liorni. 2marco liorni. balla marco liorni giovanna astolfimarco liorni. marco liorni. 1

(…)

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…