kipling

“KIPLING ERA UN RAZZISTA”, A MANCHESTER GLI STUDENTI CANCELLANO UN MURALE CON IL POEMA "IF" E LO SOSTITUISCONO CON I VERSI DI UNA SCRITTRICE AFRO-AMERICANA - GIA’ NEL 1942 GEORGE ORWELL LO AVEVA BOLLATO COME “IMPERIALISTA” – LA PROF: “ANCHE DICKENS AVEVA DETTO COSE TERRIBILI SUI NERI: VUOL DIRE CHE NON LEGGIAMO PIÙ DICKENS?” – “IF”, LA POESIA CHE NON PIACEVA A McENROE

Luigi Ippolito per il Corriere della Sera

 

manchester murale poesia kipling

Gli studenti dell' Università di Manchester hanno letteralmente «riscritto» la letteratura: nel senso che hanno cancellato un murale con il poema If di Rudyard Kipling e lo hanno sostituito con i versi dell' attivista afro-americana Maya Angelou.

 

Il motivo? L' autore britannico dell' Ottocento, cantore dell' Impero, è a loro dire «un razzista»: «Riteniamo che Kipling rappresenti l' opposto di liberazione, emancipazione e diritti umani», hanno spiegato gli studenti. Secondo loro lo scrittore è «ben noto come autore del poema razzista "Il fardello dell' uomo bianco", e di una pletora di altre opere che cercavano di legittimare la presenza imperiale britannica in India e disumanizzare le persone di colore».

 

kipling

Il poema If non contiene in verità alcun riferimento alla razza, ma dà una serie di consigli su come diventare un uomo forte e impavido di fronte alle avversità: per questo viene spesso adoperato come fonte di ispirazione per i giovani. E un paio di righe campeggiano anche all' ingresso del campo da tennis di Wimbledon. Invece «Il fardello dell' uomo bianco» è una esplicita apologia del colonialismo.

 

I versi di Kipling sono stati rimpiazzati da quelli di Still I Rise di Maya Angelou, che vennero letti nel 1994 da Nelson Mandela alla sua inaugurazione presidenziale: «Un poema sulla resilienza e sul superamento della nostra storia scritto da una brillante donna nera», hanno motivato gli studenti, che hanno definito la decisione di ridipingere il murale come «una riappropriazione della storia da parte di coloro che sono stati oppressi da tipi come Kipling per tanti secoli, e che continuano a esserlo tuttora».

 

Lo scrittore britannico fu il primo di lingua inglese a essere insignito del Nobel per la letteratura, nel 1907. Ma la sua figura è sempre stata molto controversa: già nel 1942 George Orwell lo aveva bollato come «imperialista» oltre che «moralmente insensibile ed esteticamente disgustoso».

George Orwell

 

La professoressa Janet Montefiore, direttrice del Kipling Journal, ha definito «esagerata» l' iniziativa degli studenti di Manchester: «Certo che era un razzista e un imperialista, ma ciò non esaurisce la sua figura. Dickens aveva detto cose terribili sui neri: vuol dire che non leggiamo più Dickens?».

 

L' università di Manchester non ha voluto commentare l' accaduto. Ma non è certo la prima iniziativa simile: gli studenti di Oxford hanno condotto una lunga campagna per rimuovere la statua di Cecil Rhodes e in più atenei sono state avanzate richieste di «decolonizzare» i programmi, aprendoli ad autori e punti di vista extra-europei. Il rischio, però, è di far posto a una censura strisciante.

 

rudyard kipling

 

2. QUEL " RAZZISTA" DI KIPLING CANCELLATO DAGLI STUDENTI

Enrico Franceschini per la Repubblica

 

Se saprai affrontare il Trionfo e la Disfatta, e trattare questi due impostori allo stesso modo". È il celebre verso di una poesia famosissima: Se di Rudyard Kypling, uno dei più grandi scrittori e poeti britannici, autore di classici come Il libro della giungla, Kim e Capitani coraggiosi.

 

Scritta nel 1909, If è diventata un testo proverbiale: non per nulla è riportato sulla porta dello spogliatoio dei campioni di tennis che si sfidano nella finale di Wimbledon, affinché lo leggano prima di scendere in campo e siano più pronti ad affrontare nel modo giusto la vittoria o la sconfitta.

charles dickens

 

«Non ci ho mai creduto», ha detto una volta John McEnroe, uno che non sopporta di perdere, ma forse era solo una delle sue battute.

Lo spogliatoio del torneo di tennis più importante del mondo non è naturalmente l' unico luogo in cui viene riprodotto il testo della poesia.

 

Un altro è il muro della Student' s Union dell' università di Manchester, la sede dell' associazione studentesca, dove il brano è stato affisso nel corso di un recente restauro. Gli studenti, non consultati in merito, ora l' hanno cancellato con un tratto di penna, sostenendo che Kipling cercò di «legittimare la presenza britannica in India» e rifiutando di farsi rappresentare da un simbolo di "razzismo" e "colonialismo".

 

L' hanno sostituito con Still I rise, una poesia di Maya Angelou, scrittrice nera, attivista dei diritti civili.

 

kipling

Nessun commento dalla Manchester University: la questione, si limita a osservare un portavoce, è competenza degli studenti, ci scusiamo di non averli consultati preventivamente.

 

La polemica è finita su tutti i giornali. È vero che Kipling, nato a Bombay, in anni recenti ha ricevuto critiche per la prospettiva colonialista di alcune delle sue opere e per i toni razzisti di certe poesie, riconosce il Times.

 

Il messaggio di If, tuttavia, era più sovversivo. Dedicata al proprio figlio, come dichiara il verso finale, era ispirata dall' esempio di sir Leander Jameson, un avventuriero scozzese tradito e imprigionato dal governo britannico durante la guerra dei Boeri in Sud Africa.

 

john mcenroe

Più che una celebrazione dello stiff upper lip, il tipico atteggiamento imperturbabile inglese davanti alle avversità, nota il quotidiano londinese, esprime un amaro attacco contro il governo dell' epoca guidato da lord Salisbury e ammirazione per come sir Jameson reagì alla caduta in disgrazia. Un monito carico d' affetto a tutti i giovani promettenti e ambiziosi. John McEnroe compreso.

john mcenroe in campo

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