gabanelli orfeo

ORFEO KILLER, RENZI MANDANTE: HA FATTO PIU' DANNI RENZI ALLA RAI DI BERLUSCONI - “HO PROPOSTO UNA STRISCIA DI 4 MINUTI DOPO IL TG1, HANNO DETTO NO” – “MI-JENA” GABANELLI SPIEGA L’ADDIO ALLA RAI: "MI VOLEVANO DEFILATA IN CAMPAGNA ELETTORALE" - LA NOMINA ALLA CONDIREZIONE DI “RAI NEWS”? UN COLPO DI CIPRIA SUL NULLA. IL DIRETTORE RESPONSABILE È DI BELLA! DENTRO A UNO SGABUZZINO A COSA SERVE UN CONDIRETTORE?

GABANELLI

Paolo Conti per il Corriere della Sera

 

Milena Gabanelli, dunque addio alla Rai?

«Sì. Ho deciso ieri, martedì».

E perché? Con una nomina a condirettore di «Rai News»...

«La proposta che mi è stata fatta in questi mesi non ha avuto evoluzioni e non mi mette nelle condizione di produrre risultati apprezzabili».

 

Ma la condirezione di «Rai News» con delega al sito non è un ottimo posto, un' eccellente occasione professionale?

mario orfeo

«Dipende dagli obbiettivi. Il sito di Rai News , anche con 40 giornalisti, non è in grado di dare una copertura competitiva 24 ore su 24, ma la vera questione è che quel sito è percepito dai giornalisti Rai come una testata diversa dalla propria, quindi concorrente: il collega del Tg1 non anticipa la sua notizia sul sito di Rai News . Io sono stata assunta a gennaio per predisporre, con la direzione digital, il portale unico di informazione online, slegato dalle testate e quindi capace di veicolare i contributi di tutti i 1.600 giornalisti dell' azienda. Lei capisce che è un' altra storia. Oggi il servizio pubblico nell' informazione online non c' è. E non ci può essere con un sito come quello che sta dentro a Rainews.it , anche con tutti gli sforzi possibili».

 

La Rai dice: tra sei mesi vareremo il piano news e arriverà il vero portale, chiudendo altre testate.

milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 6

«Ho chiesto di indicare tempi certi e scadenze sicure.

Non me le hanno date, perché è impossibile darle. Tra sei mesi l' attuale consiglio di amministrazione sarà in scadenza dopo tre anni di attività, quindi dubito che prenderà decisioni sull' accorpamento di altre testate per poi varare il portale unico. Quindi si aspetterà il prossimo cda, magari con un diverso direttore generale, che forse deciderà - giustamente - che io non vado bene perché nel frattempo non sono riuscita a produrre risultati oltre lo zero virgola».

 

Il problema è forse la direzione di «Rai News»?

«Figuriamoci. Lo ribadisco: stimo Antonio Di Bella, e c' è anche un bel rapporto personale, ma il direttore responsabile è lui! Dentro a uno sgabuzzino a cosa serve un condirettore? Fa giusto un po' di scena, ma è un colpo di cipria sul nulla... a parte lo stipendio.

Ma io penso di avere un valore, non un prezzo».

 

Non ha avanzato proposte alternative, Gabanelli?

SIGFRIDO RANUCCI MILENA GABANELLI

«Sì, un paio di mesi fa ho chiesto al direttore generale di capitalizzare il lavoro fatto con il gruppo di Data Journalism, capace di elaborare una mole di dati e farne la sintesi. Gli ho proposto una striscia quotidiana di un racconto per numeri, della durata di 4-5 minuti, dopo il Tg1 , con pubblicazione anche sullo stesso sito di Rai News . Mi è stato risposto che è impossibile inserire i 4 minuti perché il palinsesto è già varato. Tutto il mondo "sfora" senza problemi. Ma non è questo il punto, se credi in un progetto 4 minuti li calibri dove vuoi. Poi Orfeo mi ha detto che "eventualmente se ne potrebbe riparlare a giugno". Non c' è altro da aggiungere».

 

E perché? Per polemica?

antonio di bella

«Il sottotesto sembra essere: "Ti vogliamo bene, abbiamo grande stima, ma in campagna elettorale devi stare defilata". Credo che la mia indipendenza sia nota, e tra l' altro avrei affrontato argomenti trasversali, con numeri capaci di spiegare fenomeni complessi con una modalità innovativa comprensibile dal grande pubblico, e per questo sempre più sfruttata da grandi testate, siti e notiziari tv»

La Rai non ha controproposto nulla?

«Lunedì il direttore generale ha offerto di ritornare a Report , e fare la co-conduzione accanto a Sigfrido Ranucci. Mi è parsa un' idea un po' stravagante, perché sono stata io a decidere di lasciare la trasmissione, non sono stata mandata via, ritenevo conclusa l' esperienza. La Rai cosa fa? Mi propone di tornare indietro, con una proposta anche mortificante verso Ranucci e la squadra di Report che stanno producendo ottimi risultati...».

GABANELLI

 

Rimpianti nel lasciare la Rai?

«La parola rimpianto non rende bene... Ci sono momenti, nelle vite professionali, in cui diventa indispensabile girare pagina. Avrei apprezzato se mi avessero detto lealmente: "In questo momento non si può fare altro". Me ne sarei andata comunque, ma con una stretta di mano... Invece cercare di convincermi dell' impossibilità a modificare qualunque cosa su un' idea di 4 minuti, come se parlassero a una persona che questi 30 anni ha fatto un altro mestiere... Beh è un pelino mortificante».

 

E ora cosa farà? Dove andrà?

milena gabanelli e la sua ultima puntata di report 3

«Da domani ci penserò. Fino a oggi mi sono concentrata su un piano che mi era stato chiesto dalla Rai al momento dell' assunzione. E poi su un' idea alternativa, pur di restare dentro al servizio pubblico. È andata male, ma non morirà nessuno fortunatamente.

Il mio futuro? Comunque non intendo cambiare mestiere, mi inventerò solo una nuova strada...».

 

2. ORFEO: DISPIACIUTO E STUPITO

 

Dal Corriere della Sera

 

Molto dispiaciuto ma anche molto stupito si dice il direttore generale della Rai, Mario Orfeo. In questi cinque mesi dal suo insediamento, sostengono fonti interne Rai, Orfeo ha cercato ogni soluzione per convincere Milena Gabanelli a restare dopo che la giornalista aveva manifestato la sua intenzione di dimettersi in seguito della bocciatura da parte del consiglio di amministrazione nel maggio scorso del piano news presentato dall' allora direttore generale, Antonio Campo Dall' Orto. La Rai fa inoltre notare che le richieste di Gabanelli sono oggi impossibili da realizzare per motivi tecnici.

MARIO ORFEO NEL FILM IL NOSTRO MATRIMONIO E IN CRISImario orfeo palinsesti

 

Ultimi Dagoreport

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…

ignazio la russa giorgia meloni daniela santanche lucio malan

DAGOREPORT - DANIELA SANTANCHÈ A FINE CORSA? IL CAPOGRUPPO DI FDI IN SENATO, LUCIO MALAN, È A PALAZZO CHIGI E POTREBBE DIVENTARE IL NUOVO MINISTRO DEL TURISMO, AL POSTO DELLA “PITONESSA” – IERI L’INCONTRO TRA IGNAZIO LA RUSSA E GIORGIA MELONI: LA DUCETTA POTREBBE AVER CHIESTO AL PRESIDENTE DEL SENATO, IN QUANTO AVVOCATO DELL’IMPRENDITRICE, RASSICURAZIONI SULLA SENTENZA DI PRIMO GRADO. LA RISPOSTA? CARA GIORGIA, NON TI POSSO GARANTIRE NIENTE. COME SAI, LA LEGGE PER I NEMICI SI APPLICA, E PER GLI AMICI SI INTERPRETA. MORALE DELLA FAVA: LA “SANTA” HA UN PIEDE E MEZZO FUORI DAL MINISTERO - LA SMENTITA DI PALAZZO CHIGI