L’ALMERIA DEI GIUSTI – LÀ, DOVE SERGIO LEONE GIRÒ LA PRIMA SCENA DI "PER QUALCHE DOLLARO IN PIÙ”

Cronache dell'Almeria 2.
Marco Giusti per Dagospia

"Questo treno ferma a Tucumcari?". Mi sa che questo treno non ferma proprio a Tucumcari, a meno che tu non sia Lee Van Cleef. L'uomo della stazione di servizio che guarda la Estacion de La Calahorra, dove Sergio Leone giro' la prima scena di "Per qualche dollaro in piu'", quella dove Lee Van Cleef blocca il treno in corsa perche' deve scendere a Tucumcari, mi dice che non c'e' piu' niente. Solo qualche rudere. Certo sono buoni anche i ruderi.

Ma nella grande pianura che ho davanti non vedo granche', purtroppo. Una specie di Freccia rossa ha preso il posto dei treni di Leone, di quello di "Quien sabe?" di Damiano Damiani, di quello di "Navajo Joe" di Sergio Corbucci. Leggo su Internet che non c'e' piu' nemmeno la vecchia locomotiva che era posteggiata li' da anni, venduta a un terrorista di estrema destra, che si e' comprato una linea di treni turistica con un bello strascico di polemiche politiche, piu' o meno come il caso Atac-Alemanno che hanno coinvolto sindaci e assessori.

Al posto della Flagstone di "C'era una volta il West" di Leone, la citta' dei pionieri, c'e' una massa di pale eoliche che saranno utili, ma nascondono la forza del paesaggio che abbiamo visto in tanti film. I fan piu' pazzi del western, quelli che riconoscono ogni sasso, hanno gia' fatto il lavoro archeologico di recupero dei set.

Ma oggi, di tanto cittadelle del west spagnole, quattro a Madrid, una a Barcellona, a Esplugas City, ne rimangono solo due davvero funzionanti in Almeria, mi dice il direttore del piccolo festival western che si è chiuso ieri, Danny Garcia, quella incredibile di Forte Bravo, costruita da Leone, e quella di Mini Hollywood, che e' piu' un parco a tema per bambini. C'e' anche il Pueblo Leone, molto piccolo, costruito sulle rovine della casa dei McBain in "C'era una volta il West".

Mi dice Danny che non e' male nemmeno il villaggio western di Las Palmas alle Canarie, dove hanno girato pochi film. Ma anche a Guadix, che offre un vero paesaggio di cuevas originali, qui e' la prima ciudad troglodita spagnola, e' complicato girare. Di intatto davvero c'e' solo l'Almeria. E infatti a 15 chilometri da Tabernas gli scenografi di Ridley Scott stanno allestendo un pueblo gigantesco. Ma non si sente traccia di western, a parte quelli che tutti qua vorrebbero girare.

Intanto George Hilton, vecchio pistolero urugajo da anni trapiantato a Roma, e' pure laziale, si prepara per il funerale di Giuliano Gemma che si svolgera' lunedi mattina a Roma a Piazza del Popolo. Di Gemma ha un grande ricordo umano Pepe Salcedo, minuscolo direttore di produzione spagnolo che ha organizzato location e produzioni per oltre 190 film e conosce perfettamente le produzioni italiane.

Ha lavorato su quasi tutti gli western girati in Almeria, perfino nei primissimi titoli, come "El sabor de la venganza" di Joaquim Romero Marchent. Ha un buon ricordo degli italiani, di Sergio Sollima, di Paolo Bianchini, di Sergio Corbucci, anche se a volte c'era qualcuno che non pagava. E allora doveva andare fino a Roma per ottenere i suoi soldi. Pepe vive da pensionato nella citta' di Almeria, sul mare, un bellissimo posto. Li' vicino gli americani hanno girato molti film, da "Indiana Jones" a "Patton" a "Conan".

Un po' piu' verso l'entroterra c'e' anche Alborocoques, dove esiste ancora quella specie di ranch circolari che fece da scenografia al celebre triello di Leone, cioe' la sfida tra tre pistoleri. Anche se pensionato Pepe si trascina dietro la malattia del west. Pronto a riprendere le pistole. Un po' meno il vecchio Rafael Romero Marchent, regista e attore, nonche' fratello del piu' celebre Joaquim, anche lui regista e tra i padri del genere, che non ricorda piu' tanto e ripete due volte che tanti amici stanno in cielo a aspettarlo.

Meglio Robert Woods che almeno mi racconta dei viaggi con gli acidi che si faceva con James Coburn e di quanta marjuana fumasse Robert Mitchum o di quanto odiasse i bianchi Vonetta McGee, la protagonista nera de "Il grande silenzio", ma anche grande militante black power. Un mondo che non c'e' piu'. Ma magari un salto alla Estacion de la Calahorra lo faccio. A vedere se c'e' un treno che ferma a Tucumcari.

 

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