carmelo bene aldo busi

“NE HO LE PALLE PIENE, VOGLIO SAPERE COSA PROVA QUANDO SI È SVERGINATO E COME FA L’AMORE” – L’ARCHEO-SCONTRO TRA ALDO BUSI E CARMELO BENE – “L’ALDISSIMO” PROVAVA A INTERVISTARLO E QUEL VOLPONE DI BENE SI RINTANAVA NEI SUOI “HO ABBANDONATO L’AL DI QUA E IL MIO AVVENIRE È GIÀ PASSATO”, “BISOGNA USCIR DI PAGINA, USCIR DI SÉ, USCIR DI SENNO” – UN BOTTA E RISPOSTA CHE DURA FINO A QUANDO LO SCRITTORE PERDE LE STAFFE E SBOTTA…

Estratto del libro “L’insostenibile pesantezza del sublime – Esempi di stupidità contemporanea” di Roberto D’Agostino - 1989

 

aldo busi

UN DIALOGO PER CAPELLO – Da “Europeo”

 

Aldo Busi interroga Carmelo Bene

 

Bene: “Ho disfatto il Teatro e mi avventuro da solo nel Nulla. Mi resta la nostalgia del presente. Mi sono sbarazzato del Tempo autocommiserandomi a pensare all’adesso che mi manca. Il mio è un abbandono totale: dal mondo, dalla volontà, dalla rappresentazione. Legga Schopenauer, è già tutto scritto. Ma ciò che scritto è ancora testo: mi son disfatto anche di quello, perché la parola scritta non smargina. Bisogna uscir di pagina, uscir di sé, uscir di senno.

 

carmelo bene foto di massimo capodanno

Solo Sade ha fatto il miracolo, servendosi della scrittura. Solo io ho fatto il miracolo, servendomi della parola. Per questo dico che ho abbandonato l’al di qua e il mio avvenire è già passato. Io e Sade siamo due divini, lui è marchese, io no. Buonanotte”.

 

Busi: “Basta! Ne ho le palle piene di Lacan, Deleuze e di questa sua ecolalia. Voglio sapere di lei. Perché parla male degli omosessuali. Che rapporto ha con gli assessori e i socialisti. Come ottiene i finanziamenti. Perché mai lei sa essere divertente, umano, vero, quando è tra amici come io l’ho vista a Forte dei Marmi, e perché invece stasera parla come un fantoccio. Voglio sapere cosa prova quando si è sverginato e come fa l’amore”.

ALDO BUSI

 

Bene: “Ma lei cosa vuole? Io non mi occupo di codeste cose; legga la mia autobiografia, troverà di che cibarsi”.

 

Busi :”La sua autobiografia la leggerò quando mi pare. Risponda!”

 

Bene: “Ma che cosa vuole?...Al telefono mi disse: voglio vederla per una sera intera, sarò il suo fantasma. Si ricordi che i fantasmi stanno in silenzio e sono più educati”.

 

Busi: “Cosa?!? I fantasmi parlano, gridano addirittura. Io li ho intorno quando scrivo, me li porto dentro i fantasmi!”

 

CARMELO BENE 1

Bene: “Allora ne riparleremo a cena, l’ho invitata no?”

 

Busi: “Risponda! Il mio tempo è prezioso. Vengono perfino da New York per intervistarmi e io rispetto chi lavora, lei rispetti me. Risponda!”

 

Bene: “Mai! E non gridi! Son io l’ospite! E di lei mi disoccupo: niente più cena”

 

Busi: “Non scriverò di lei, me ne vado…”

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