L’EDITORIA È MORTA, E ANCHE LE EDICOLE NON STANNO MOLTO BENE – DAL 2019 AD OGGI HANNO CHIUSO 2700 PUNTI VENDITA IN TUTTA ITALIA (CIOÈ IL 18,6%) – CINQUE ANNI FA LE EDICOLE ERANO OLTRE 16MILA MENTRE OGGI SONO DIMINUITE A 13.500 - IN ALCUNE CITTÀ C'È STATO UN VERO E PROPRIO CROLLO: A TRIESTE SI È REGISTRATO UN CALO DEL 31,1% E AD ANCONA DI OLTRE IL 30% - LE MISURE DEL GOVERNO PER SALVARE I VENDITORI DEI GIORNALI
Estratto dell’articolo di Giacomo Andreoli per “Il Messaggero”
Continua inesorabile il trend della scomparsa delle edicole in Italia, ma il governo vuole provare a invertire la rotta rafforzando i bonus messi in campo finora e incentivando il modello delle consegne a casa di giornali e riviste. […]
Secondo un report di Unioncamere e InfoCamere oggi ci sono circa 13.500 punti vendita di giornali e periodici. A settembre 2019 erano oltre 16mila. Ne sono scomparsi per la precisione 2.700, di cui 2.327 erano imprese individuali. Si tratta di una perdita superiore al 16% (-18,6% considerando le ditte formate da una persona). Ma in alcune città c'è stato un vero e proprio crollo: a Isernia ha chiuso oltre un terzo delle edicole, Trieste ha registrato un calo del 31,1%, Ancona di oltre il 30%.
In valori assoluti, sono però i lettori di quotidiani soprattutto di Roma che devono fare i conti con la maggior diminuzione dei "giornalai": in tutta la provincia ne sono rimasti 1.138, oltre 300 in meno rispetto a quattro anni fa (-21%).
Anche a Torino, però, la situazione è preoccupante. Si contano oggi 501 rivendite, 138 in meno rispetto a settembre 2019 (-21,6%), mentre Milano ne ha perse 129 (-11,9%), scendendo così sotto le mille edicole. In pratica, solo Bolzano e Sondrio, grazie a nuove aperture, vedono crescere questa tipologia di impresa.
Quanto alle Regioni, si va dal calo del 10,3% in Valle d'Aosta (-18,2% considerando le sole imprese individuali), alla riduzione del 30,4% in Molise (-34,7% per le ditte con una persona). Lombardia (-15,9%) e Lazio (-19,7%) sono nel mezzo. La riduzione dei punti vendita, fa notare il report, «non è solo un danno per quanti continuano a preferire aggiornarsi sulla carta stampata piuttosto che su strumenti digitali, ma anche sotto il profilo della crescita della componente femminile nell'impresa».
Il mestiere dell'edicolante sembra infatti "piacere" alle donne: su 12mila imprese, oltre 4.400 sono femminili, più del 37%, contro il 22% delle imprese femminili negli altri settori. Discorso diverso per i giovani: solo il 5,9% delle edicole attive è in mano ad under 35, per un totale di 701 imprese, 528 in meno rispetto a quattro anni fa (-43%).
[…] Si ripartirà quindi dal bonus per il 2023 (le cui domande però partiranno il prossimo 8 marzo), che per ora non è stato rinnovato con l'ultima legge di Bilancio, viste le difficoltà a far quadrare i conti. I punti vendita riceveranno un contributo una tantum fino a 2mila euro, che salirà a 3mila se si risiede in zone delle Aree interne del Paese. Il contributo, che potrebbe essere rinforzato nella prossima tranche, scatta con: aperture una domenica su due, la fornitura di riviste e pubblicazioni ad esercizi commerciali, le attivazioni di altri punti vendita o i progetti di consegna a domicilio.
Per quest'ultima opzione nei prossimi mesi potrebbero arrivare uno o più aiuti aggiuntivi ad hoc. Per l'anno appena passato, sempre nel limite del tetto di spesa del bonus una tantum (cioè di 4 milioni), c'è poi anche un contributo del 50% sulle spese sostenute per: alcune imposte e tasse, il Pos, le bollette elettriche e l'ammodernamento tecnologico. Con l'ultima Manovra, infine, anche in alcune edicole si potranno ritirare i contanti fino a 250 euro, facendo transitare la stessa somma sul Pos. […]