"GRAZIE ALL'IMITAZIONE DI FIORELLO SONO DIVENTATO FAMOSISSIMO” - L'EX CONDUTTORE DI ‘ART ATTACK’, GIOVANNI MUCIACCIA: “NON POTEVO ANDARE IN GIRO PER STRADA E MI CAMUFFAVO. PROGRAMMI PER RAGAZZI OGGI? PIATTUME TOTALE. ‘ART ATTACK’ ERA REGISTRATO A LONDRA PERCHÉ IL FORMAT ERA INGLESE. POI IL PROGRAMMA FU CHIUSO E DOPO CINQUE ANNI DECISERO DI RIAPRIRLO QUESTA VOLTA IN ARGENTINA E IO..." - LA VIDEO PARODIA "MCCIACCIA"
L'ex conduttore di Art Attack Giovanni Muciaccia è intervenuto nel corso del programma "Gli Acchiappafantasy" condotto da Andrea Lupoli, Camilla Vitanza e Piercarlo Fabi su Radio Cusano Campus.
"Art Attack è un ricordo che mi riporta a Londra, il programma era registrato li perché il format era inglese –ha affermato Muciaccia-. Per sette anni lo abbiamo girato a Londra poi il programma fu chiuso da un capo della Disney americano a cui il prodotto non piaceva. Dopo cinque anni decisero di riaprirlo questa volta in Argentina a Buenos Aires e io sono andato a girare altre quattro edizioni li in sud America, nessuno se lo aspettava."
"Quegli anni, fra il 1998 e il 2000, erano anni con tanti programmi per ragazzi, oggi esiste purtroppo molto poco e c'è un piattume totale fatto di cartoni animati e cose di questo tipo, non ci sono più programmi. All'epoca c'era 'Art Attack', c'era 'Disney Club' c'era 'Solletico', 'La banda dello Zecchino', c'era 'L'albero Azzurro' e 'La melevisione' che era un prodotto bellissimo da guardare, c'erano tanti programmi; oggi purtroppo si spende sempre meno per la produzione di programmi per ragazzi si preferisce comprare prodotti già confezionati e mandarli in onda così come arrivano ed è una tendenza anche nella Tv per gli adulti. La televisione sta passando un momento di crisi industriale dovuta dai nuovi media come twitter, instagram, facebook con persone che possono diventare famose senza background, la mia non è una critica ma solo un'analisi."
"Le mani che si vedevano nel programma non erano le mie, Art Attack è andato in onda in 32 paesi nel mondo e la casa madre, a Londra, concepì la figura di un 'manista' che faceva i lavori per ogni versione di Art Attack nel mondo. Il caso volle però che io e altri pochissimi conduttori del programma fossimo capaci di disegnare ma non ci facevano fare nulla perché avremmo rallentato la produzione. Una volta feci un disegno per il programma ma bloccai lo studio di Londra per un'ora e mezza e la produzione voleva tagliarmele le mani, mi disse: 'tu da oggi non fai più nulla'. Era una questione di velocità."
"Art Attack conquistò il cuore dei bambini e degli adulti. Mi scrivevano spesso i genitori che mi raccontavano questo momento di condivisione con i figli guardando art attack e facendo qualcosa di quello che mostravamo. Ho fatto delle cose con mio figlio Edoardo ma mi usava come 'bassa manovalanza' dove mi faceva fare tutto a me e ho rinunciato. Mia figlia invece ha visto delle puntate in replica ma non è più un appuntamento settimanale come era un tempo."
"L'imitazione di Fiorello fu fantastica, con il suo 'fatto' che mi è rimasto incollato addosso. Non mi aspettavo di essere imitato da un personaggio così importante che mi ha fatto diventare famosissimo. Ha permesso di farmi conoscere ad un pubblico che non seguiva il programma. Non potevo andare in giro per strada, mi camuffavo. Sono contento perché è una imitazione che è particolarmente riuscita fra quelle di Fiorello ed è stato un regalo inaspettato."