giuseppe cruciani stefano cappellini

“LA ZANZARA È IL COSTANZO SHOW DEL TRUMPISMO ITALIANO” – STEFANO CAPPELLINI: "BISOGNEREBBE SPIEGARE COME MAI UNA TRASMISSIONE SEGUITA DA UN PUBBLICO MELONIANO E VANNACCIANO SIA ISPIRATA A UNA VISIONE LIBERTARIA DELLA VITA E DEI SUOI PIACERI, ANCHE I PIÙ TRASGRESSIVI. CHE È LA CONTRADDIZIONE DI CRUCIANI MEDESIMO, FIERO DELLA SUA LIBERTA’ E PALESEMENTE INTRUPPATO NELLA MILITANZA PRO MELONI O PRO SALVINI - MA BISOGNEREBBE PURE CHIEDERSI SE TRA GLI ASCOLTATORI NON MELONIANI NON CI SIA UN PUBBLICO CHE RIMPIANGE I TEMPI IN CUI GLI SPAZI PIÙ SELVAGGI ERANO SPERIMENTATI A SINISTRA. UN INSOSPETTABILE INTELLETTUALE PROGRESSISTA MI HA CONFESSATO CHE…"

 

Stefano Cappellini per repubblica.it - Estratti

 

stefano cappellini

La settimana scorsa alla Zanzara, programma di Radio24 condotto da Giuseppe Cruciani detto Crux e da David Parenzo, uno dei più ascoltati dell’intera programmazione nazionale, parlava un tizio con un passamontagna in latex, tipo lo Storpio di Pulp fiction,

 

(...)

Da molte settimane è in ascesa come ospite della Zanzara Luca Scazzi, singolare proprietario di un cosiddetto canepardo, a suo dire un incrocio di cane e leopardo acquistato anni fa in Russia per qualche migliaio di euro. 

er brasiliano giuseppe cruciani

 

(...)

Il cast della Zanzara annovera anche pornostar, onlyfanine, prostituti e clienti di prostituti (in questa veste ha parlato di recente il direttore del Tempo Tommaso Cerno), la donna con il clitoride di 5 centimetri, il nano vestito da Tarzan, che però non viene lanciato come in The Wolf of Wall Street, e feticisti di ogni genere – una delle categorie che appassiona di più Cruciani. Il conduttore interroga i praticanti con la curiosità di un bambino e l’ansia di apprendere di uno studente di lettere che può interrogare la buonanima di Asor Rosa.

 

 

er brasiliano giuseppe cruciani david parenzo

Tra i più noti ospiti c’era, fino a poco tempo fa, anche il Brasiliano, romano mezzo influencer mezzo criminale, sedicente tale, finito nel frattempo al gabbio a causa di vicende troppo serie per accennarne qui.

 

 

Tolto il sesso in tutte le sue forme possibili e mercificabili, la Zanzara è un programma molto attento all’attualità e Cruciani, che è un formidabile polemista, non manca di trattare tutti i temi di cronaca che suscitano dibattito nel Paese e sui quali, c’è da giurarlo, molti italiani si formano una prima idea proprio sentendone parlare nel programma (qui il format si basa sullo scontro di idee tra il conduttore e il progressista Parenzo).

 

STEFANO CAPPELLINI

È un contenitore senza limiti né verso l’alto né verso il basso, come fu a suo tempo il Costanzo Show, che al netto dei livelli di volgarità esibita è la matrice della Zanzara - penso che anche Costanzo sarebbe impazzito per il padrone del canepardo - con l’idea di mischiare ogni aspetto dell’umano senza negarsi il gusto delle più truci sortite (Cruciani, per esempio, ama raccontare la sua idiosincrasia per l’acqua e la scarsa igiene personale).

 

Pochi giorni fa è passato dagli studi di Radio24 Aldo Cazzullo, uno dei migliori giornalisti italiani, a parlare di un suo libro di grande successo, e Cruciani si è molto appassionato al racconto che Cazzullo ha fatto della distruzione divina di Sodoma, con relativo dibattito sull’appropriatezza del termine sodomita (per la cronaca: Cruciani ovviamente aperto all’uso, Cazzullo no).

er brasiliano giuseppe cruciani

 

La differenza con il Costanzo Show è che gli umori del pubblico non sono affidati all’applausometro del teatro Parioli, che come al Colosseo poteva decretare la vita o la morte di un ospite. Alla Zanzara sono previste le telefonate degli ascoltatori e anche in questo caso non c’è limite.

 

Molti chiamano per insultare Parenzo, parafulmine di ogni isteria sovranista in circolazione, ma tanti anche per insultare Cruciani, che talvolta lascia fare, e si diverte a farsi insolentire quando riconosce arte nell’oratoria dell’ascoltatore, salvo rispondere con il carico se si spazientisce o disconosce argomenti e capacità dialettiche di chi ha telefonato.

IGNAZIO LA RUSSA GIUSEPPE CRUCIANI

 

Per chi ha memoria diretta del precedente, questo spazio della Zanzara è un po’ la trasformazione in show di Radio Parolaccia, così fu battezzato l’esperimento che Radio Radicale condusse all’inizio degli anni Novanta, quando sospese la normale programmazione e lasciò aperte le linee a chiunque volesse lasciare un messaggio, senza filtri né censure. All’inizio chiamarono soprattutto gli ascoltatori impegnati, e si sentiva ancora citare Pannella e Cicciomessere, ma bastarono un paio di giorni – il tempo che un pubblico più largo si accorgesse della novità – perché le telefonate cambiassero di segno: ultras di calcio, estremisti di sinistra e soprattutto di destra, ammiratori del Duce, razzisti, psicopatici, bestemmiatori, complottisti, paranoici, barzellettieri, mitomani cominciarono a chiamare senza sosta e a rispondersi gli uni agli altri. Improvvisamente Radio radicale aveva aperto una finestra sul Paese reale. Cruciani ha l’età per aver assistito al fenomeno e averne apprezzato la forza narrativa.

giuseppe cruciani via crux

 

Curiosamente, l’unico limite previsto dalla Zanzara è quello per le bestemmie, per cui tu puoi telefonare e dire che i nazisti facevano bene a bruciare gli ebrei (Cruciani lascia dire pur essendo un fervente filoisraeliano), ma se ingiuri il buon dio sei immediatamente censurato e accompagnato all’uscita. Non è l’unica interessante contraddizione di questo programma di successo.

 

Bisognerebbe infatti almeno provare a spiegarsi come mai una trasmissione seguita certamente da un folto pubblico meloniano e vannacciano sia spesso ispirato a una visione libertaria della vita e dei suoi piaceri, anche i più trasgressivi (e su questo fronte è spesso Cruciani a scavalcare Parenzo, per esempio una volta che si parlava di transessuali e Parenzo storceva il naso mentre Crux se ne mostrava irresistibilmente attratto).

stefano cappellini

 

Un interrogativo meno ozioso di quel che potrebbe apparire a qualcuno, perché in questa domanda c’è la scatola nera della destra nell’era della sua riproducibilità trumpiana.

 

Destra che da una parte rivendica il monopolio delle libertà, tutte, venendo persino creduta dall’elettorato e dall’altra esercita autoritarismo sociale, leggi repressive e controlli fin dentro i letti e i cessi se si tratta di ristabilire il primato della biologia così come lo declinava una celebre battuta verdoniana: ’n’omo, ’na donna, ’na donna, ’n’omo.

er brasiliano giuseppe cruciani

 

Che è un po’ anche la contraddizione di Cruciani medesimo, così fiero della sua libertà intellettuale eppure così palesemente intruppato nella militanza pro Meloni o pro Salvini (“Uno di noi/Cruciani uno di noi”, urlavano i ragazzi di Atreju a Cruciani e Parenzo gliel’ha perfidamente ricordato in uno dei loro siparietti).

 

Ma bisognerebbe pure chiedersi se anche tra gli ascoltatori non meloniani del programma non ci sia un pubblico che rimpiange i tempi in cui gli spazi più selvaggi erano sperimentati a sinistra, e l’intellettualità progressista non era confinata alla pur benemerita presentazione di libri da Fabio Fazio. 

 

(...)

L’altro giorno, parlando con un insospettabile intellettuale di sinistra, uno dei migliori, mi ha confessato di non perdersi una puntata della Zanzara e, non per giustificarsi, mi ha citato il Machiavelli che spiegava così la sua predilezione per la frequentazione notturne delle bettole: “Amo la sera ingaglioffirmi”.

mule lotito cruciani foto mezzelani gmt 008Maria Rosaria Boccia GENNARO SANGIULIANO GIUSEPPE CRUCIANI A POLIGNANOgiuseppe crucianiporro cruciani quarta repubblicagiuseppe cruciani giuseppe cruciani avvolto da una bandiera israeliana 11roberto vannacci durante lo spettacolo di giuseppe cruciani - 1giuseppe crucianigiuseppe cruciani avvolto da una bandiera israeliana 8stefano bonaga giulio volpe giuseppe crucianimule lotito cruciani foto mezzelani gmt 010

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…