lilian thuram il pensiero bianco

“IN ITALIA, A OGNI SINGOLO PROBLEMA DI RAZZISMO SEMBRA CHE SIA LA PRIMA VOLTA. MI FA IMPAZZIRE QUANDO DITE: QUELLI CHE FANNO BUU NON SONO VERI TIFOSI” – IL NUOVO LIBRO DI LILIAN THURAM, “IL PENSIERO BIANCO”: “SE VOGLIAMO CAMBIARE LE COSE LA RIVOLTA DEVE PARTIRE DAI GIOCATORI BIANCHI. LE DONNE HANNO PROTESTATO PER AVERE IL DIRITTO DI VOTO, MA POI LA LEGGE CHI L'HA RISCRITTA? GLI UOMINI. ED È UGUALE!” – “IL MESSAGGIO DI MAIGNAN? QUANDO LO SCRIVE UN GIOCATORE BIANCO NE RIPARLIAMO…”

il pensiero bianco lilian thuram

Giulia Zonca per “la Stampa”

 

 Lilian Thuram entra al Salone di Torino con un libro rosso che si intitola «Il pensiero bianco» e prova a ridare un senso ai colori. 

 

Dovremmo smettere di definirci bianchi o neri? 

«Non è necessario eliminare i termini, ma vanno spiegati. L'identità ha una storia, dentro il nostro modo di definirci c'è anche una gerarchia e dal momento in cui lo capiremo le useremo sempre meno. I bambini non le usano affatto». 

 

Nel libro però si chiede come mai alle elementari i compagni bianchi la trattassero già diversamente. 

«Sì ma avevo nove anni. Quando ero ancora a Torino e il mio figlio più piccolo Khéphren aveva 4 o 5 anni gli ho chiesto "Sei l'unico nero nella tua classe?". Ha risposto: "Non sono nero, sono marrone e gli altri sono rosa"». 

lilian thuram 12

 

Oltre i 5 anni che si fa? 

«Bisogna conoscere il passato. Le ultime generazioni si definiscono sempre meno per il sesso, chiamarsi uomo o donna non è mai stato un fattore neutro. Ora, dopo 60 anni di lotte e proteste quell'etichetta ha sempre meno significato». 

 

Quanto ci vuole per strappare le etichette bianco e nero? 

«Ce ne vuole. Siamo all'inizio della demolizione». 

 

lilian thuram 13

Le hanno dato del razzista perché ha definito un modo di pensare bianco? 

«È successo. Normale, anche quando molte donne hanno iniziato a dire che certi film o romanzi hanno una percezione maschile, la maggioranza si è stranita e infastidita. Era uno sguardo nuovo e quindi destabilizzante». 

 

Qualcuno si è offeso per il suo libro? 

«Certi politici, quelli che difendono la supremazia bianca e sono tanti, ma non mi interessano loro, mi importa chi non è cosciente della gerarchia del colore. Considerarsi neutro significa rifiutare ogni responsabilità e non mettersi in discussione». 

lilian thuram 6

 

In Italia come in Francia ci sono ondate di populismo. 

«In tutte le società ci sono persone che amano la violenza e oggi fanno meno fatica a farsi sentire». 

 

L'aggressività aumenta. 

«Veniamo da anni di crisi economica e in politica trovare un nemico è una soluzione. Il razzismo si perpetua nel tempo perché l'ideologia fascista si basa sul fatto che esiste un vincitore: tu sei meglio di lui e hai diritto a stare meglio». 

 

Eric Zemmour, opinionista e giornalista di ultra destra, cresce nei sondaggi per la presidenza francese senza neanche essere ufficialmente candidato. 

«Candidato o no lui rivela il razzismo del mio Paese. Fa discorsi violenti e c'è chi lo accetta. Lui fomenta l'odio e glielo lasciano fare perché tanti non sono toccati dai suoi discorsi. Sono bianchi». 

lilian thuram 2

 

È legittimo che Zemmour possa tenere certi discorsi pubblici? 

«per i non bianchi no. Noi ci sentiamo minacciati. Quell'uomo invita a umiliare i non bianchi, i miei figli, i miei amici e invece di inorridirsi troppa gente ci fa sopra dell'ironia. In più mi dicono, "ma rappresenta il 10 per cento dei francesi". Pensiero bianco, i suoi discorsi sono un appello all'odio. Per accettarli bisogna essere bianchi». 

lilian thuram 1

 

In Italia certi appelli all'odio hanno portato i no-vax a sfasciare la sede della Cgil. 

«Non sono sorpreso. Il problema sono quelli che legittimano questi appelli dandogli spazio». 

 

La sorprende almeno che ci sia qualcuno più a destra di Le Pen? 

«No, ho 49 anni e nulla mi sorprende». 

lilian thuram 4

 

Quanti pensieri bianchi ha incontrato quando viveva in Italia? 

«Quando giocavo capitavano cori razzisti e i compagni bianchi mi davano pacche sulle spalle per dirmi che non era grave. Volevano farmi stare meglio ed era uno sbaglio clamoroso. Un pensiero bianco. In Italia, a ogni singolo problema di razzismo sembra che sia la prima volta. Mi fa impazzire quando dite: quelli che fanno buu non sono veri tifosi». 

 

Lo sono? 

«Certo: seguono una squadra, vanno allo stadio, si mettono la sciarpa. Sono tifosi. Leviamo di mezzo l'ipocrisia». Ne parlava con i compagni del Parma e della Juve? «Di tanto in tanto, ma non c'era troppa voglia di capire». 

 

lilian thuram 5

Che si fa allora negli stadi? Due settimane fa, a Firenze, un gruppetto ha dato delle scimmie ai giocatori neri del Napoli. 

«Se vogliamo cambiare le cose la rivolta deve partire dai giocatori bianchi. Le donne hanno protestato per avere il diritto di voto, ma poi la legge chi l'ha riscritta? Gli uomini. Ed è uguale. Non si può chiedere ai giocatori neri che cosa bisogna fare, chiediamolo ai bianchi». 

lilian thuram 3

 

Quando suo figlio Marcus ha iniziato a giocare ad alto livello gli ha fatto il discorso che si vede nei film su come reagire agli insulti? 

«Non ho aspettato che i miei figli iniziassero a giocare a calcio. Ho spiegato che cosa era successo quando erano bambini. Mi dicevano: "ma dai papà". Mi hanno dato ragione».

 

Consiglierebbe a Marcus di giocare in Italia o c'è troppo razzismo qui? 

«Lui vuole una grande squadra e se la trova in serie A non c'è problema». 

 

Il portiere del Milan Maignan ha scritto su Instagram "Perché ci trattate come bestie?". 

«Quando lo scrive un giocatore bianco ne riparliamo». 

lilian thuram 10

 

L'Italia agli Europei ha scelto di inginocchiarsi solo davanti alle squadre che avevano adottato quel gesto. 

«Ho vissuto qui, non mi aspettavo nulla di diverso. Vuol dire che la maggioranza di quei giocatori non si preoccupano di chi soffre le conseguenze del razzismo. Però non dicano che scelgono questo comportamento per non fare politica. Il calcio è politica. Non inginocchiarsi è politica». 

 

La Francia non si inginocchia mai. 

«E mi dispiace perché conosco il potere del calcio, io cresco con l'esempio di Muhammad Ali. Loro hanno deciso come squadra, non tutti avevano lo stesso pensiero». 

 

Come se ne esce? 

«Il razzismo è una trappola bisogna svegliarci: finisce così il mio libro. Invece di confrontarci sul colore della pelle smettiamo di lasciarci condizionare dai pochi che pensano di andare a vivere su un altro pianeta. Pensano: "Esauriamo pure le materie prime poi lasciamo le masse qui e noi super ricchi andiamo su Marte". La politica li asseconda invece di rispettare persone e natura». 

lilian thuram 8

 

Vedrà Juve-Roma? 

«No, non ho visto mai la Juve quest' anno. So che va un po' meglio adesso, è una grande squadra e si riprenderà. Se si mette in discussione Allegri è il calcio, non la Juve, ad avere dei problemi». 

 

Il Psg con Messi, Neymar, Mbappé è doping finanziario? 

«Non è la prima volta che una squadra riunisce il meglio che c'è». 

 

lilian thuram 9

La sua Juve era così? 

«Era fortissima. E da giovane ho visto il Milan di Gullit, Van Basten, Rijkaard, Baresi, Maldini. Vincono quasi sempre i più ricchi, per questo il calcio può influenzare la società: è uno specchio».

lilian thuram 11lilian thuram 7thuramsuker thuram francia croaziathuramlilian thuram 14thuram petit francia croaziathuram cover 19gigi buffon lilian thuram daniel bravolilian thuram 15

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, IL “CAPITONE” È NELLE SABBIE MOBILI: CHE FARE? - COME DIMOSTRA IL ''GOLPE'' DEL PAPEETE DEL 2019, SALVINI E' IMPREVEDIBILE E STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...