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CHE FA LORENZETTO DI NOTTE? LE PULCI AI GIORNALI – TITOLO DALL’EDIZIONE ROMANA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: “BALTIC ADVENTURE, LA SERIE ALLA COLONNA TROIANA”. L’IMPERATORE TRAIANO CEDE IL PASSO ALLE TROIE. O TEMPORA, O MORES! - TITOLO DAL “MESSAGGERO VENETO”: “IL PAPA È TORNATO A LEGGERE / LA BRONCHITE È ALLE SPALLE”. SALVI I POLMONI, APPRENSIONE PER LE SCAPOLE

“Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto

da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti”

e pubblicato da “Italia Oggi” (http://www.stefanolorenzetto.it/pulci.htm)

 

walter veltroni foto di bacco

Walter Veltroni sul Corriere della Sera, parlando delle carte lasciate da Giovanni Leone, defunto capo dello Stato, alcune delle quali relative al sequestro e all’uccisione di Aldo Moro: «Nei fascicoli che ho consultato Leone ha conservato la fotocopia di un’intervista di Morucci a Bocca». Non sapevamo che Valerio Morucci, uno dei brigatisti rossi che rapirono lo statista dc, avesse intervistato il giornalista Giorgio Bocca.

 

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Dalla pagina Facebook della Repubblica: «In Scozia ci sono stati zero casi di tumore alla cervicale uterina grazie al vaccino anti-Hpv». Noi pensiamo che gli «zero casi» siano dovuti al fatto che la cervicale uterina non esiste: la natura è ancora ferma alla cervice uterina.

 

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repubblica - tumore cervicale uterina

Serena Sartini sul Giornale racconta la lavanda dei piedi praticata da papa Francesco, nel Giovedì santo, alle carcerate di Rebibbia: «Prima di fare ritorno in Vaticano, Bergoglio ha regalato al figlio di una detenuta un maxi uovo gigante». Ma proprio magnum extra-large king size enorme smisurato.

 

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Nell’editoriale di prima pagina, Maurizio Belpietro, direttore della Verità, esibisce competenze popolaresche scrivendo: «Come si dice in Veneto, peggio il tacon del buso, ovvero peggio il rammendo del buco». Nessun veneto ha mai pronunciato una simile frase nella lingua ibridata di Belpietro, neanche dopo una mezza dozzina di spritz.

 

Ove non bastasse, persino il vocabolario Treccani, alla voce taccone, cita, attribuendolo a Lorenzo Da Ponte, librettista delle opere mozartiane Le nozze di Figaro, Don Giovanni e Così fan tutte, «il proverbio veneziano pezo el tacón del buso (peggio la pezza del buco), per dire che un rimedio è peggiore del male fatto; anche, ma raro, nella forma italianizzata: non vorrei nel cercare scuse fare, come suol dirsi, peggio il taccone del buco».

 

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MAURIZIO BELPIETRO

Il coltissimo Mephisto Waltz gareggia in lingua veneta con Maurizio Belpietro e nella rubrica sul Sole 24 Ore, alla quale molto modestamente ha dato il proprio nome, scrive «xe pèso el tacón del buso». Evidentemente ignora che Carlo Goldoni, in Sior Todero brontolon, riporta per otto volte pezo, con la z non con la s. Non che il povero diavolo se la cavi meglio con l’inglese, visto che subito soggiunge: «Da far rigirare nel sacello Elisabetta II, con il suo motto: “Never explain, never complain”».

 

A parte che la frase non fu pronunciata dalla compianta regina, bensì è attribuita da John Morley (in Vita di William Ewart Gladstone, Macmillan & Co., Londra, 1903) a Benjamin Disraeli (1804-1881), primo ministro del Regno Unito, essa è invertita rispetto alla versione riportata dall’ineffabile Mephisto Waltz: «Never complain, never explain». Cioè: «Mai lamentarsi, mai dare spiegazioni». L’esatto contrario di quanto ci costringe puntualmente a fare il satanasso pasticcione del Sole 24 Ore.

 

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kate middleton - video in cui annuncia di avere il cancro

Vittorio Sabadin sul Messaggero: «A causa della malattia che terrà lontana Kate dagli impegni ufficiali, la monarchia britannica si ritrova per la prima volta priva di una giovane principessa». Ci pare che la prima volta si fosse ritrovata nella medesima situazione alla morte della principessa Diana.

 

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Titolo dall’edizione romana del Corriere della Sera: «Baltic Adventure, la serie alla Colonna Troiana». L’imperatore Traiano cede il passo alle troie. O tempora, o mores!

 

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Comunicato del Comitato di redazione della Repubblica, a seguito dell’annuncio che il gruppo Gedi di John Elkann ha ceduto il quotidiano di Genova all’armatore Gianluigi Aponte, patron di Msc crociere: «Il Cdr di Repubblica – nell’esprimere solidarietà ai colleghi de Il Secolo XIX – non può non ricordare come un anno fa i vertici di Gedi si erano affrettati a smentire ulteriori cessioni di testate».

 

Si fossero, si fossero affrettati. Ripartite dal congiuntivo, se non volete anche voi finire in vendita al miglior offerente.

 

john elkann scia a st moritz foto chi

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Didascalia dal Corriere della Sera: «Si sarebbero conosciuti in estate Elena Zhukova e Rupert Murdoch, 67 e 92 anni, quasi 93. Stanno per sposarsi: lei sarà la quinta moglie di lui». Se lo sposa, difficile che possa essere la moglie di un altro.

 

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Incipit di un servizio a firma di François de Tonquédec sulla prima pagina della Verità: «Indagini a luci rosse. Il colonnello dei carabinieri Massimo Giraudo, 59 anni, denunciato per l’invio di video e messaggi osé da Donatella Di Rosa, conosciuta una trentina di anni fa come Lady Golpe».

 

STEFANO LORENZETTO

Quindi Giraudo avrebbe inviato ad altre persone video e messaggi osé ricevuti da Di Rosa? No? Allora bisognava prestare attenzione alla preposizione: a non da. Oppure, con maggiore precisione, esprimersi così: «Denunciato da Donatella Di Rosa, conosciuta una trentina di anni fa come Lady Golpe, per averle inviato video e messaggi osé». Più avanti de Tonquédec parla di «record da guiness dei primati».

 

Si scrive Guinness dei primati, con la maiuscola e due n. In seguito attribuisce a un avvocato questa frase: «Una fiction a puntate che dura anni, dove chi viene sentito aggiunge ogni volta un elemento in più per provare a pararsi il collo». Di solito ci si para tutt’altra parte anatomica, come confermato dallo Zingarelli 2024: «Pararsi il culo, (figurato, volgare) premunirsi, tutelarsi».

 

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Stefano Lorenzetto

«Il Bologna è tornato nell’alta classifica come nel suo fastoso passato, quello degli anni ’30 con la “Squadra che tremare il mondo fa”», scrive Fernando Pellerano sul Corriere della Sera. Citazione a orecchio.

 

Come ricorda Alfio Caruso in Un secolo azzurro (Longanesi) il ritornello suonava così: «Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa». Dello stesso parere Fabrizio Calzia e Francesco Caremani, autori di Angeli e Diavoli rossoblù (Bradipo libri), che ne spiegano in questo modo la genesi: tra il febbraio 1935 e l’ottobre 1939, l’allenatore Árpád Weisz condusse i rossoblù alla conquista di due scudetti e del torneo di Parigi e «fu proprio con lui in panchina che al Littoriale il pubblico bolognese iniziò a cantare “Il Bologna è uno squadrone che tremare il mondo fa”».

 

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STEFANO LORENZETTO

Titolo dal Messaggero Veneto: «Il Papa è tornato a leggere / La bronchite è alle spalle». Salvi i polmoni, apprensione per le scapole.

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