NON SONO UNA SANTA, SONO LORY DEL SANTO! “SERGIO LEONE NEL SUO STUDIO MI RICEVETTE IN PERIZOMA ROSSO. TUTTO PELOSO. CON QUESTA PANCIA ENORME. MI HA ABBRACCIATO E IO GLI HO DETTO: “DEVO ANDARE”. MI SECCAVA CHE AVESSE DATO PER SCONTATO CHE CI SAREI STATA" - "CON GIANNI AGNELLI UNA RELAZIONE DI DUE ANNI, SENZA SESSO. CRAXI TENTO’ DI CORTEGGIARMI MA AVEVA TROPPE DONNE" – I COMPLIMENTI DI ANDREOTTI – "OMAR SHARIF ERA SEMPRE UBRIACO, UNO SPASIMANTE MI PORTO’ A PARIGI E IN ALBERGO MI ROVESCIO’ ADDOSSO 100 MILIONI DI LIRE - CLAPTON? NON LO SENTO PIÙ" - L’AVVENTURA CON KRAJICEK - "ALCARAZ? UNA POTENZA A LIVELLO SESSUALE…"
Elvira Serra per il “Corriere della Sera” - Estratti
Nella casa milanese di Lory Del Santo lo schermo gigante è acceso sul tennis.
Le piace sempre?
«Ah sì, ma non questo torneo. Io guardo solo se c’è Sinner: è talmente forte!».
Lo corteggerebbe?
«Non è sexy. Il mio sangue è più per Alcaraz».
Con lui ci farebbe un pensierino?
«E come no? È un po’ basso: 1,83. Io amo quelli dal metro e 88 in su. Ma è di sicuro una potenza a livello sessuale».
Il tennis è un suo vecchio pallino. Da ragazza andò a Wimbledon con l’intento preciso di trovare un fidanzato.
«E conobbi Richard Krajicek: ci fu un’avventura».
Rimase incinta: il bambino nacque prematuro, sopravvisse due settimane.
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«Era nato al sesto mese. Non volli dargli un nome per proteggermi. Infatti non lo nomino mai, come se non fosse mai successo».
Il giorno più bello?
«Quando è nato Conor. Quello è stato veramente il giorno più bello della mia vita. Indimenticabile».
Il padre, Eric Clapton, ha assistito al parto?
«Sì. Non c’era niente di regolare nella nostra storia, ma non mi importava. Quando il bambino è nato, lo ha preso in braccio e ha detto: “ I am a father ”. Ero felice, anche se Eric cambiava idea ogni tre giorni: fossi stata influenzabile sarebbe stato un problema, ma sono sempre stata forte».
Vi sentite ancora?
«Dopo quello che è accaduto non ci sentiamo più. Ma il nostro rapporto era già inquinato dal suo manager, Roger. Gli faceva credere che chiedessi sempre soldi, soldi che si intascava lui. Questo l’ho scoperto dopo. In realtà Eric mi pagava soltanto la baby sitter, non mi ha mai dato altri soldi, né io li ho chiesti».
(...)
Gianni Agnelli?
«Una relazione di due anni, senza sesso».
Craxi?
«Ha tentato di corteggiarmi, ma aveva troppe donne».
Andreotti?
«Gli dissi che non mi aspettavo fosse così alto. Rispose che non pensava fossi così intelligente».
Omar Sharif.
«Stetti a casa sua a Parigi per una settimana, ma non successe niente. Purtroppo era sempre ubriaco».
I registi.
«Carlo Ponti mi propose di ospitarmi al George V a Parigi, di fronte al suo studio».
E quel regista che si fece trovare in perizoma rosso nel suo studio romano?
«Non ho mai rivelato il nome. È morto da un pezzo».
Non la potrà smentire.
«È Sergio Leone. Stava girando C’era una volta in America con Robert De Niro e io andai nel suo ufficio all’Eur con il mio book per chiedergli una particina. Lui sfogliò le foto, poi sparì in un’altra stanza e mi chiamò».
E lei?
«Andai e me lo trovai nudo, tutto peloso, con la barba, questa pancia enorme. C’era un letto matrimoniale. Mi ha abbracciato e io gli ho detto: no, scusa, guarda, mi fa piacere essere qua, sei molto carino, ma devo andare. Dentro di me pensavo: ma non mi hai neanche offerto una parte!».
Se l’avesse fatto?
«Mah, non so... Non era un brutto uomo... un po’ basso, un po’ grasso, ma con una bella faccia particolare. All’epoca mi interessava molto l’intelligenza. Però mi seccava che avesse dato per scontato che ci sarei stata. Io non ero ancora Lory Del Santo, ero Loredana, ma avevo già il mio bell’ego... Comunque siccome non mi ha costretto, l’ho perdonato immediatamente. La violenza secondo me c’è quando non hai alternative».
Come a Londra, quando ventenne non poté scegliere.
«Fu un’esperienza terrificante. Quando ti succede ti auto colpevolizzi. Ma come potevo sapere che l’amico della mia amica mi avrebbe fatto quello? È stato terribile, chiusa nella stanza d’albergo con lui per una notte. Quando mi ribellai mi tirò un pugno, allora decisi che era meglio non oppormi. Non rividi più né lui né la mia amica».
Da dieci anni sta con Marco Cucolo, che ne ha 32. Ha mai pensato di sposarlo?
«Neanche per un attimo. Si sta insieme per il desiderio. Io non amo tradire, non ho mai tradito. Quando non funziona più vado, cioè resto: ecco perché voglio stare sempre a casa mia, odio essere cacciata».
(...)
La cosa più folle che hanno fatto per lei?
«Uno spasimante, sposato, mi portò a Parigi e nella mia stanza d’albergo mi rovesciò addosso 100 milioni di lire».
Che brutto gesto.
«Però erano 100 milioni!».
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