daniele luttazzi

LUTTAZZI BATTE CASSA: IL COMICO HA CHIESTO 100 MILA EURO A PUNTATA PER IL SUO PROGRAMMA SU RAIDUE – OVVIAMENTE LA CIFRA È TROPPO ALTA ED È MOLTO PROBABILE CHE NON LO VEDREMO MAI IN ONDA – IL CAPOGRUPPO DELLA LEGA IN COMMISSIONE DI VIGILANZA, PAOLO TIRAMANI: “A QUESTO PUNTO CONTATTIAMO ALVARO VITALI: SECONDO ME CON 10MILA EURO VIENE DI CORSA ED È PIÙ SIMPATICO”

DANIELE LUTTAZZI

VIDEO! SI RIPARLA DI LUTTAZZI, E RISPUNTA DOCUMENTARIO CHE METTE INSIEME LE SUE BATTUTE ''ISPIRATE'' DAI COMICI AMERICANI, CHE FU IL VERO MOTIVO DELLA SUA SPARIZIONE DALLA SCENA PUBBLICA (DOPO L'EDITTO BULGARO, EBBE GRAN SUCCESSO IN TEATRO) - LUI HA CREATO UN ''SISTEMONE'' DI RISPOSTE ALLE ACCUSE DI PLAGIO (QUI LO TROVATE), E HA PIU' VOLTE CERCATO DI BLOCCARE IL DOCUMENTARIO PER VIA GIUDIZIARIA

 

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/video-si-riparla-luttazzi-rispunta-documentario-che-mette-insieme-191944.htm

 

carlo freccero

1 – RAI: TIRAMANI, 100MILA EURO A LUTTAZZI? MEGLIO ALVARO VITALI

(ANSA) - "Daniele Luttazzi chiede a Carlo Freccero 100.000 euro a puntata per un programma su Raidue da sviluppare su otto puntate! (fonte repubblica.it). A questo punto mi chiedo perché non contattiamo Alvaro Vitali per fare satira politica: secondo me con 10.000 euro a puntata viene di

 corsa ed è più simpatico!". Lo scrive su Facebook Paolo Tiramani, capogruppo della Lega in commissione di Vigilanza, commentando l'indiscrezione pubblicata dal sito di Repubblica

paolo tiramani 6

 secondo la quale il comico avrebbe chiesto 100mila euro per realizzare un nuovo show per la rete diretta da Carlo Freccero.

 

2 – DANIELE LUTTAZZI CHIEDE 100 MILA EURO A PUNTATA. E IL RITORNO IN RAI SI ALLONTANA

Goffredo De Marchis per www.repubblica.it

 

Un problemino da 100 mila euro. A puntata. Il rientro di Daniele Luttazzi in Rai trova un altro ostacolo: il compenso preteso dal comico. La cifra è davvero fuori dalla portata delle casse Rai. Il direttore di Raidue Carlo Freccero aveva immaginato un programma per il grande ritorno di Luttazzi sviluppato nell’arco di otto puntate. Adesso non è più tanto sicuro che lo vedremo mai in onda.

 

DANIELE LUTTAZZI

Certo, c’era la questione legale per via dei temi che il comico affronta nei suoi show, c’era sempre il pericolo di qualche incidente perché Luttazzi, giustamente, vuole libertà assoluta, ma il controllo editoriale dell’azienda non si può scavalcare. Ma sui soldi lo scoglio diventa gigantesco. Centomila euro a puntata significa 800 mila euro totali. Non finisce qui.

 

Il 10 per cento, sempre a puntata, va all’agente del comico Roberto Minutillo. Infine, l’ultimo vincolo contrattuale prevede 45 mila euro da versare al comico per ogni replica. Un’altra richiesta siderale se si pensa che Montalbano, il gioiello di Viale Mazzini capace di ottenere ascolti mostruosi (oltre il 20 per cento) anche al decimo passaggio tv, costa 100 mila euro a replica (una parte dei quali finisce nelle tasche del protagonista Luca Zingaretti).

DANIELE LUTTAZZI

 

La morale è che il ritorno di Luttazzi si allontana, se mai è stato davvero praticabile. Freccero è il primo a considerare esagerate le richieste del comico e a giudicare, oggi, più difficile la realizzazione del programma. Eppure proprio il direttore di Raidue aveva messo al centro della sua missione riportare Luttazzi in Rai. Voleva guarire la ferita che si era aperta nel 2002 con l’editto bulgaro quando Berlusconi accusò Luttazzi, Biagi e Santoro "per l’uso criminoso del servizio pubblico" e in pratica li accompagnò all’uscita. Sono quindi 17 anni che il comico è fuori dalla tv di Stato.

 

daniele luttazzi

Il rientro doveva essere il fiore all’occhiello della nuova gestione. In effetti i colloqui erano ben avviati. Il programma di satira aveva già una sua struttura: otto puntate di 50 minuti l’una. "Sul modello di Satyricon. Ci saranno una ventina di rubriche", aveva annunciato Freccero. I due si erano incontrati il 1 aprile a Viale Mazzini (Luttazzi oggi vive a Valencia), colloquio durato un’ora e venti minuti secondo il racconto delle agenzie di stampa. Sembrava il suggello a una lunga storia, la fine di un diktat profondamente ingiusto.

 

daniele luttazzi versione panfilo maria lippi

Ma adesso l’affare si complica ed è sempre questione di soldi. Sui mega stipendi del resto a Viale Mazzini si gioca da mesi una battaglia feroce. Quello di Fabio Fazio è nel mirino di Matteo Salvini. Quelli di Claudio Baglioni e dei conduttori del festival di Sanremo sono stati passati al setaccio. C’è il sempre il nodo di quanto si può spendere con i soldi del canone versato dagli italiani. Poi, naturalmente, si immischia la politica. Ora tocca a Luttazzi, come se il suo nome non portasse con sé già altri problemi.  

DANIELE LUTTAZZI paolo tiramani 4paolo tiramani 5paolo tiramani 7

C'E' GRILLO RAI2luttazzi decameron LA7SATYRICON RAI LUTTAZZI TRAVAGLIODaniele luttazziluttazzi rai per una notteLUTTAZZI

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…