mahmood

CHI HA PAURA DI "ROBIN" MAHMOOD? “GLI ATTACCHI MI FANNO SOLO RIDERE. SALVINI PREFERIVA ULTIMO? IL GIUDIZIO SULLA MUSICA È SOGGETTIVO - LA RABBIA DI ULTIMO? HA 23 ANNI..." – IL VINCITORE DI SANREMO SCATENATO: "SONO ITALIANO AL 100% MA LA MIA MUSICA E’ CONTAMINAZIONE, IO LO CHIAMO MAROCCO POP- LA CANZONE E’ AUTOBIOGRAFICA. BERE CHAMPAGNE SOTTO IL RAMADAN? MA QUELLA È UNA FRASE CHE NON VA PRESA ALLA LETTERA, LA USO PER DIRE CHE…" - VIDEO

 

M.Mol. per “il Messaggero”

 

MAHMOOD

L' italiano vero Mahmood ha 27 anni e un accento milanese, anche se la mamma è sarda e il papà egiziano. La prima volta che partecipò in qualche modo a Sanremo, tra le Nuove Proposte, quattro anni fa (quell' edizione c' erano anche Gabbani, Ermal Meta e Irama), portò un pezzo gradevole che si chiamava Dimentica. La canzone è stata presa alla lettera e Alessandro, questo è il suo nome, ha ricominciato il giro da capo, come nel gioco dell' oca. Solo che stavolta è andata bene, anzi di più: come nessuno si aspettava a cominciare da lui, ovviamente. «Lo sai - dice roteando i suoi occhi veloci mi fa quasi paura dirlo: ho vinto il sessantanovesimo Festival di Sanremo».

 

Non aveva avuto nessun sentore di quello che stava succedendo? «Ho capito qualcosa solo sabato pomeriggio, quando mi hanno detto che Soldi era il brano più suonato in radio».

 

E adesso cosa cambia?

MAHMOOD

«Spero di avere la certezza di poter vivere con la mia musica. E, intanto, mi metto al lavoro, ora deve uscire il mio disco, un lavoro che abbiamo pianificato ormai da mesi. Poi voglio fare dei concerti, è la cosa che mi diverte di più»

 

. Lo sa che qualcuno non ha preso bene la sua vittoria?

«Mi fanno sorridere. Non ci faccio caso».

 

Il Festival della canzone italiana vinto da uno che si chiama Mahmood, a qualcuno è suonato strano, a cominciare da Salvini.

«Ma io sono italiano al cento per cento. Nato a Milano e cresciuto ascoltando De Gregori, Lucio Dalla e Battisti, i preferiti di mia madre».

 

Le radici sono forti e si sentono: la sua musica ha un sapore orientaleggiante, neppure vago.

«La musica araba mi piace molto, mi ricordo mio padre che l' ascoltava e mi è rimasta nella testa. La ascolto sempre. Fa parte delle contaminazioni che amo dove ci sono tante influenze: il trap, l' indie, i cantautori e anche la musica americana. Io lo chiamo Marocco pop».

 

In Egitto c' è mai stato?

«Due volte, è un paese che adoro, pieno di fermenti. Sarebbe bello poterci andare un giorno a suonare la mia musica».

IL TWEET DI MARIA GIOVANNA MAGLIE SU MAHMOOD E SANREMO 2019

 

La canzone Soldi è autobiografica?

«È una storia di una famiglia non tradizionale, è autobiografica nel senso che prende spunti dalla mia vita».

 

MAHMOOD E L INVITO A VOTARE UN AMICO CANDIDATO CON FORZA ITALIA

Lei beve champagne sotto il ramadam, come canta?

«Ma quella è una frase che non va presa alla lettera, la uso per dire predichi bene e razzoli male. Anche i soldi di cui parlo, non sono materiali, servono per raccontare come il denaro possa cambiare i rapporti».

 

È religioso?

«No, non ho nessuna religione».

 

Quei versi in arabo che funzione hanno?

«Sono parole che ho sentito nella mia infanzia, e ho voluto metterle per dare più forza a quel ricordo».

 

Ho letto che con suo padre non ha più rapporti, lei vive ancora con sua madre?

ignazio boschetto abbraccia mahmood

«Si da un po' di tempo sono tornato a vivere con lei, ma voglio prendere di nuovo casa da solo».

 

Il primo marzo esce il disco, poi ci saranno anche concerti?

«Sicuramente, devo mettere in piedi una band. Ce l' avevo, poi ultimamente ho fatto live, secondo me molto fighi, con un tastierista e i synt».

 

Ha letto le polemiche attorno alla sua vittoria su Ultimo?

«I gusti musicali sono soggettivi, non posso piacere a tutti. Comunque sono agli inizi della mia carriera, le critiche costruttive le accolgo con piacere».

 

Che ne pensa della reazione rabbiosa di Ultimo, arrivato secondo?

«Al festival c' è molta tensione in questi giorni, bisogna capire un ragazzo di 23 anni deluso, che ha detto la cosa sbagliata al momento sbagliato».

 

A Sanremo Giovani, un mese e mezzo fa, aveva vinto con Gioventù bruciata.

«In realtà io avevo pensato di portare a Sanremo giovani proprio Soldi, il pezzo che preferisco. Avevo paura di non passare. Ma mi hanno convinto a fare altrimenti. Ed è andata bene».

mahmood a sanremo 2019

 

Alessandro Mahmoud, segno della vergine, è fidanzato, ma non vuole parlare della sua vita privata. Nel 2012 ha partecipato a X Factor 6 (in squadra con Simona Ventura, fuori dopo tre puntate). Ha già firmato pezzi che sono diventati hit della musica italiana, Nero Bali, Elodie, Michele Bravi, Guè Pequeno, nella canzone Luna con Fabri Fibra e in Hola, il duetto di Marco Mengoni con Tom Walker. Ha studiato musica da quando aveva 12 anni. Il primo disco, un ep, che uscirà il primo marzo, si chiama Gioventù bruciata, come la canzone che lo ha portato a vincere Sanremo Giovani. A maggio rappresenterà l' Italia all' Eurovision Song Festival che si svolgerà a Tel Aviv.

 

 

MAHMOOD: ITALIANO AL 100% CRESCIUTO IN PERIFERIA TRA I CANTAUTORI DI MAMMA E LA MUSICA ARABA DI PAPÀ»

matteo salvini e elisa isoardi su mahmood

 

Andrea Laffranchi per il Corriere della Sera

 

 

«Avrei voluto festeggiare assieme a mia mamma, mia zia e mio zio che erano qui e anche con lo staff della casa discografica. Finite le interviste e le foto di rito erano le cinque e mezza e sono crollato». Un' ora di sonno ed era già in piedi. Ci sono stanchezza e stupore (vero, lo si è visto alla proclamazione) negli occhi di Mahmood, all' anagrafe Alessandro Mahmoud, vincitore del Festival di Sanremo.

Il sindaco di Milano Beppe Sala ha twittato: «Con te ha vinto Gratosoglio, Milano e l' Italia...».

«Mi ha invitato a Palazzo Marino e andrò a trovarlo volentieri».

 

Vive ancora in periferia?

«Sì e non vedo l' ora di tornare a dormire nel mio letto.

MAHMOOD

Sono uno "comodino"... Rivendico con orgoglio di essere cresciuto a Milano sud, ci sono affezionato».

 

Allarghiamo a tutta la città: che rapporto ha?

«È la culla della mia musica. L' anno scorso ho anche pubblicato una canzone, "Milano Good Vibes", in cui la racconto come amica e parente, ispirazione e tutto».

 

Allarghiamo ancora, mamma sarda e papà egiziano: rappresenta una nuova Italia?

«Sono nato a Milano. Sono italiano al 100%. Ogni volta che sento parlare di differenze mi fa strano. Per la mia generazione, sono nato nel 1992, è normale. Sin dalle elementari sono stato abituato ad avere compagni di tante nazionalità diverse. Non parlerei nemmeno di un' Italia che cambia: per me è stata così sin da piccolo».

 

Matteo Salvini ha twittato: «La canzone italiana più bella? Io avrei scelto Ultimo». Che ne pensa?

«Che il giudizio sulla musica è soggettivo».

MAHMOOD

Se l' Italia non è nuova socialmente lo è musicalmente: tre under 30 sul palco.

 

Sente il cambiamento?

«Quando è stato annunciato il cast ero felicissimo. Non mi aspettavo che ci potesse essere un festival moderno e all' avanguardia come questo.

Di Motta ero appena stato a sentire il concerto a Milano cantando tutte le canzoni sottopalco. È un onore far parte di questa scena. Sono felice che la gente mi veda come diverso e nuovo».

 

E per sottolinearlo lei definisce la sua musica «morocco-pop». Cos' è?

«Sono cresciuto con mamma che ascoltava i cantautori: Battisti, De Gregori, Carboni e Antonacci erano i suoi preferiti. Nei viaggi in macchina papà metteva le cassette delle cantanti arabe, soprattutto marocchine, come Shirine.

Quelle melodie, che sono tornato ad ascoltare dopo anni, sono entrate nella mia musica».

È arrivato a Sanremo dopo aver vinto le selezioni dei Giovani. Baglioni dice che la sua vittoria è una «favola».

 

MAHMOOD

Le piace?

«È un viaggio di due mesi che a me sembra sia durato un' eternità. È accaduto tutto subito. La vittoria non era certo nei miei pensieri. Sono felice e orgoglioso del fatto che anni di impegno aiutino ad arrivare a un risultato come questo, tassello dopo tassello».

 

A scuola come andava?

«Ho fatto il linguistico. Lo spagnolo lo parlo ancora bene, ma in inglese non ero una cima. E infatti in quinta sono stato bocciato. Finita la maturità ho iniziato a studiare pianoforte privatamente».

 

Nel 2012 una fugace apparizione a «X Factor», nel 2016 Sanremo Giovani, quindi il lavoro come autore per Fabri Fibra, Michele Bravi e Elodie, Mengoni. E prima che la musica diventasse un lavoro?

MAHMOOD

«Ho fatto il barista per 3 anni e mezzo. In zona San Babila. Facevo l' apertura e mi dovevo svegliare alle 4 e mezza ogni mattino. È stata dura ma mi è servita per capire meglio cosa volevo fare nella vita e cosa no».

E la musica andava in parallelo...

«Sì, se mi veniva un' idea per un testo me la appuntavo sul taccuino fra l' ordine di un cappuccino e brioche e l' altro».

 

Oltre la musica?

«Sono un nerd. Sono un fan dei Pokémon. Non vedo l' ora che esca il nuovo gioco, anche se temo di dover cambiare consolle. E poi ci sono i libri che mi aiutano a costruire l' immaginario descrittivo dei testi delle mie canzoni.

Rileggerei all' infinito Principianti di Raymond Carver. E il mio album si chiama Gioventù bruciata come il film che amo per l' estetica e perché il personaggio di James Dean ha una malinconia innata che ritrovo nei miei brani».

MAHMOOD

«Soldi» è una delle parole più usate nei testi della trap... Lei la utilizza in modo diverso.

«La canzone parla di denaro, ma non in senso materiale. Mostra come i soldi cambino i rapporti all' interno di una famiglia».

 

Ha riallacciato i rapporti con suo padre?

«No, sono fermi da tempo indeterminato. Se mai dovesse accadere spero che sia per parlare di musica...».

 

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