maria sole tognazzi ugo tognazzi thomas tognazzi

"SONO CRESCIUTA CON I MIEI GENITORI SUI GIORNALI DI GOSSIP" - LA REGISTA E SCENEGGIATRICE MARIA SOLE TOGNAZZI: “GIANMARCO SCOPRÌ L’ESISTENZA DI NOSTRO FRATELLO THOMAS (FIGLIO DI UGO TOGNAZZI E MARGARETE ROBSAHM) DOPO CHE CI GIOCÒ IN SPIAGGIA. “GUARDATE, NON SEMBRIAMO DUE FRATELLI?” A QUEL PUNTO GLIELO DISSERO: ‘LO SIETE VERAMENTE’” - "AVEVO UN DEBOLE PER MASTROIANNI. NE ERO INNAMORATA DA PICCOLA, QUANDO VENIVA A CASA MI SENTIVO MALE" – “LA VITA SENTIMENTALE? TUTELO LA MIA VITA PRIVATA. NON HO NEANCHE I SOCIAL. NON C’È NULLA DA NASCONDERE, MA C’È TUTTO DA PROTEGGERE...”

Stefania Ulivi per il Corriere della Sera - Estratti

 

MARIA SOLE TOGNAZZI

La collaborazione con Francesca Archibugi, racconta Maria Sole Tognazzi, è stata idilliaca ma ha rischiato di deragliare per un traghetto. Hanno scritto insieme il suo ultimo film, Dieci minuti, dal 25 gennaio in sala, dal romanzo di Chiara Gamberale. «Io soffro il mal di mare, Francesca a un certo punto mi dice: sarebbe bello se la nostra protagonista per affrontare la prova tosta del confronto con la madre si imbarcasse a Napoli, verso la Sicilia.

 

Bellissimo anche cinematograficamente, no? All’alba, in novembre, con l’ansia della luce giusta che dura un attimo, io terrorizzata, imbottita di medicinali. Però è venuta bene». Una nuova immersione in un personaggio femminile: Barbara Ronchi è Bianca, una donna lasciata dal marito dopo una storia di vent’anni. «Il film è la cronaca della sua rinascita, la sua paura di riuscire a farcela. Erano anni che volevo lavorare con Barbara. Racconto donne che fino a poco tempo fa al cinema erano comprimarie, le metto al centro della scena. Attenzione: non è un cinema rivolto alle donne, parlo anche agli uomini».

 

Margherita Buy ormai è la sua attrice feticcio.

FAMIGLIA TOGNAZZI

«Da Viaggio sola, appena c’è un ruolo adatto penso a lei: fantastica, piena di ironia. Qui è una psichiatra, la dottoressa Braibanti, forte, sicura di sé, misteriosa. Che esorta Bianca a provare ogni giorno 10 minuti di qualcosa mai fatto prima. I miei, appunto, sono stati sul traghetto».

 

Com’è nato il personaggio, che nel libro non c’è, della sorella Jasmine che Bianca scopre da adulta, Fotinì Peluso?

«Ho raccontato a Francesca quando abbiamo scoperto un altro fratello, Thomas (figlio di Ugo Tognazzi e Margarete Robsahm, ndr). E abbiamo fatto entrare in gioco una sorella, Jasmine. Un modo per rendere più mio il libro Chiara. È stata generosa, ci ha lasciato pagine bianche».

 

Come andò per voi?

FRATELLI TOGNAZZI

«Io ero troppo piccola. La reazione sublime fu quella di Gianmarco. Un’estate arrivò questo bambino norvegese, biondo, che non parlava una parola di italiano. Sono stati insieme tutto il giorno a giocare al mare. Tornati a casa, Gianmarco disse ai miei: “Tranquilli, la giornata è andata benissimo. Guardate, non sembriamo due fratelli?” A quel punto glielo dissero: lo siete veramente. Il ghiaccio era rotto. Qui ci sono due sorelle che sanno l’una dell’altra, ma non si sono conosciute. E l’incontro le cambierà».

 

(...)

Degli attori che ha conosciuto bambina c’è n’è uno, con la macchina del tempo, che le piacerebbe dirigere?

«Marcello Mastroianni. Avevo un debole per lui. Ne ero innamorata da piccola, quando veniva a casa mi sentivo male».

 

Quando ha girato «Io e lei» non c’erano ancora le unioni civili. Come le sembra la situazione oggi?

THOMAS TOGNAZZI

«Mi sembra che siamo tornati indietro anziché andare avanti. Io raccontavo due donne mature, Buy e Ferilli, che stavano insieme. Una coppia come tante ma che nessuno lo aveva fatto prima, come se non esistessero. Io non faccio politica, metto nei film quello che sento il bisogno di dire. Donne che vivono come vogliono. Come anche Petra. In maggio inizio a girare la terza stagione, sono felice».

 

Con Paola Cortellesi che ha battuto ogni record con «C’è ancora domani».

«Ci ha messo tutta se stessa. L’ho visto due volte, la prima ero troppo emozionata. E ci sono tornata con mia madre. Siamo molto legate, la prima volta che abbiano lavorato insieme è stato nel mio esordio, Passato prossimo».

 

Lei è molto riservata. È una reazione al fatto che la sua famiglia è stata tanto esposta?

UGO TOGNAZZI E MARGARETE ROBSAHM

«Non ci vuole l’occhio clinico di Braibanti per capirlo. Tutelo la mia vita privata, non solo quella sentimentale. Mi viene spontaneo, sono cresciuta con i miei genitori sui giornali di gossip. La prima volta che io mi sono trovata io su un giornale era per delle foto scattate da un paparazzo nella clinica dove ero nata, dentro l’incubatrice. Non ho neanche i social. Come dire, non c’è nulla da nascondere, ma c’è tutto da proteggere».

maria sole tognazzi foto di bacco maria sole tognazzi 2maria sole tognazzi maria sole tognazzimaria sole tognazzi foto di bacco

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA