selvaggia lorenzo biagiarelli giovanna pedretti

TANGENTOPOLI ALLA PIZZAIOLA – “IL FOGLIO” SCATENATO SUL “POOL DI CIVITAVECCHIA” COMPOSTO DA SELVAGGIA E DAL DI LEI FIDANZATO BIAGIARELLI: "SCOPRITORI IN COPPIA DI REATI INTERNETTARI, CACCIATORI DI ASSOCIAZIONE ESTERNA IN FRODE SOCIAL, POI BALLERINI A TEMPO LIBERO (O GIUDICI, SEMPRE DI BALLO) NELLE TRASMISSIONI DI PRIMA SERATA. SENZA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE. 'CHE CI POSSIAMO FARE SE SIAMO ALLA RICERCA DELLA VERITÀ', HA DETTO IL SOSTITUTO BIAGIARELLI, TIPO DAVIGO. LA POVERA PIZZAIOLA, MAGARI AVRÀ SÌ TRUCCATO L’INTERA AUTORECENSIONE, MA…”

Michele Masneri per il Foglio - Estratti

 

SELVAGGIA E SELVAGGINA - MEME BY VUKIC

Si è detto “Black Mirror”, ma come film viene in mente piuttosto il bel “The Menu”, presa in giro finale e patinata del gran caravanserraglio dei cuochi stellati, in cui un perfido e psycho Ralph Fiennes fa fuori uno a uno i clienti nel suo resort irraggiungibile. Invece la realtà qui è sì sceneggiatrice ma anche neorealista, e vede suicida una povera pizzaiola di Lodi

   

Finale di che? Sicuramente almeno di due tendenze decennali e seriali che si sono incrociate fatalmente in quella che pare per coincidenze e tempismi e location tra Milano e la Lombardia la “piccola tangentopoli social” (rivendichiamo il copyright, vabbè). C’è tutto, la gogna, le accuse, le procure (quattro per i pandori ferragneschi) e adesso anche il suicidio come i tanti che affollarono la stagione di Mani puliteIl primo fu proprio a Lodi, il 17 febbraio 1992.

 

Finita dunque la prima repubblica social? Nella nuova Mani pulite c’è un pool, quello “di Civitavecchia”, composto dalla coppia Lucarelli & Biagiarelli, che davvero se risorgessero Scarpelli & Age non si capaciterebbero della piega della storia. I nuovi “Nuovi mostri”: scopritori in coppia (in utroque, direbbe il Gadda) di reati internettari, cacciatori di associazione esterna in frode social, poi ballerini a tempo libero (o giudici, sempre di ballo) nelle trasmissioni di prima serata.

selvaggia e il fidanzato lorenzo biagiarelli

 

Senza separazione delle carriere. “Che ci possiamo fare se siamo alla ricerca della verità”, ha detto il sostituto Biagiarelli, compagno di Lucarelli, tipo Davigo, che qualche tempo fa proferì la famosa frase: “Quando muore un imputato dispiace perché si perde una fonte”. Ma il pool di Civitavecchia alla ricerca della verità ha già fatto le sue vittime: Ferragnez, e poi il giovane parmense amputato dagli squali, e altri casi di concorso esterno in Instagram mendace, attività per la quale il pool indaga accaventiquattro, compilando dossier uno dopo l’altro su chi sbaglia e chi no e esaminando screenshot e spulciando tra tweet e post e stories e poi scagliando le masse indignate e assetate di sangue contro il malcapitato (più pericolose dello squalo, ha detto lo squamato). 

 

Lo o la shit storm è l’equivalente odierno della carcerazione preventiva, sei messo dentro, anzi ai domiciliari (nei casi più gravi non puoi più uscire di casa, o comunque devi spegnere il telefono, che oggi è quasi peggio), per un post, un tweet, un articolo (di cui nessuno legge il testo, ma generalmente screenshot che girano di mano in mano, va bene indignarsi, ma da lì a comprarsi una copia online di un quotidiano saremo mica matti). 

 

selvaggia lucarelli

(...) Il compagno di Lucarelli proprio chef è, oltre che vendicatore del web, e la coppia forse oggi pentita davanti al dramma davvero a inventarla non si sarebbe osato tanto. “Debunkers” di recensioni, oltre che di false beneficenze, come quella alla povera pizzaiola, che magari avrà sì truccato la sua risposta o forse l’intera autorecensione, magari per vendere più pizze (senza aspettarsi il pool lì pronto, anche di notte e nei festivi). 

 

Un tempo prima dell’èra della recensione se il cibo non era buono non si tornava più, semplicemente, nel tal ristorante. Adesso invece quando troviamo il riso scotto o il capello nel piatto non lo mandiamo indietro in real life ma anzi felici ed eccitati ce lo mangiamo pregustando il momento in cui andremo a casa a insolentire digitalmente il gestore.

giovanna pedretti

 

La cultura della recensione selvaggia sembra particolarmente virulenta soprattutto in paesi come il nostro, dove il consumatore-cliente ha sempre torto a prescindere, a meno che non ci si organizzi in sindacati e corporazioni in grado di intercettare voti. Dunque nata “dal basso” con sano spirito di giustizia, diventa immediatamente mostruosa. E se non porta al suicidio, caso fortunatamente rarissimo, fa male lo stesso.

 

Del resto già poche settimane fa era stato inondato di recensioni vendicative il ristorante “La cicogna” a Torreglia in Veneto, che era appartenuto ai genitori del femminicida di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta. Lì gli indignati recensori ignoravano che il ristorante non era più della famiglia da anni. La Tangentopoli alla pizzaiola del resto non prevede certo la prescrizione. 

selvaggia lorenzo biagiarelliselvaggia lucarelliselvaggia lucarelli

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…