1. MIRELLA SERRI A “DAGOSPIA”: "CLARETTA NON FU UNA DONNA CHE SI IMMOLÒ SULL’ALTARE DELLA PASSIONE. PER NULLA SPROVVEDUTA, FU IMPEGNATA FINO ALL’ULTIMO A DIFENDERE HITLER E IL RAZZISMO, INDOSSÒ I PANTALONI E FU MOLTO ATTIVA NELLA POLITICA DI SALÒ" - LA FAMIGLIA PETACCI ERA COINVOLTA IN MOLTE STORIE DI MALAFFARE. LORO SI ARRICCHIVANO MENTRE IL POPOLO ITALIANO COINVOLTO DALLA GUERRA FASCISTA MORIVA DI FAME...

Mirella Serri a Dagospia

mussolini e claretta petacci

 

Nei giorni scorsi ho scritto un post su Fb stimolata dalle polemiche suscitate da Gene Gnocchi che aveva battezzato Claretta Petacci ‘’il maiale dei Casamonica’’ che razzolava tra i cassonetti. Ero colpita dal fatto che la giustissima critica all’assolutamente inopportuna battuta di Gene Gnocchi si traducesse, in molti casi, in una sorta di apologia dell’amante del Duce, la cui sola colpa sarebbe stata appunto quell’amore per cui lei aveva pagato un prezzo enorme: l’assassinio e l’esposizione del suo povero corpo martoriato, insieme a quello di Benito Mussolini, a Piazzale Loreto.

mirella serri

 

Una  "macelleria messicana", la definì giustamente Ferruccio Parri. Fra i commenti al mio post non pochi equivocavano o snaturavano le mie parole, quasi avessi voluto in qualche modo giustificare la “battuta” del comico.

 

Non è così. Volevo solo che si evitasse la “santificazione” di Claretta, la cui immagine è arrivata fino ai nostri giorni in maniera assolutamente deformata. E’ l’immagine di una donna beatificata a risarcimento dello scempio che ha dovuto sopportare. L’immagine di una donna fragile, indifesa e innamorata.

 

Come ha dimostrato il suo epistolario pubblicato a cura di Pasquale Chessa e Barbara Raggi, “L’ultima Lettera di Benito” (Mondadori), Claretta invece non fu una donna che si immolò sull’altare della passione. Al contrario, per nulla sprovveduta, fu impegnata fino all’ultimo a difendere Hitler e il razzismo, indossò i pantaloni e fu molto attiva e protagonista nella politica di Salò.  “Clara ha strutturato il suo clan come un partito di Salò… attraverso i traffici del fratello Marcello, le amicizie della sorella, le relazioni del padre Saverio”, scrive Chessa.

mussolini e claretta petacci

 

Clara a Salò gestisce i suoi uomini, le sue spie e i suoi fedelissimi. E i soldi, molti, molti soldi. Quando si accinge a fuggire al seguito di Mussolini ha con sé marenghi d’oro, 150 mila lire, 30 mila franchi svizzeri, brillanti, e l’immaginetta di Santa Rita da Cascia. Bazzecole di fronte a quanto ha consegnato al suo uomo di fiducia che la segue come un’ombra, ben otto milioni di lire.

CLARETTA PETACCI

 

Da dove vengono? Mussolini, con piglio sadico, in una lettera da Gargnano del 22 maggio 1944, le scrisse: “Non credere ti abbiano dimenticata i nemici e in genere il popolino… Tu sei odiata al pari e più di me”. Parole terribili.  Da dove avevano origine? Prima del 25 luglio 1943 e del suo arresto, il Duce aveva deciso di liberarsi del peso rappresentato da Claretta. Poco prima di questa data, la Petacci, che tutti i pomeriggi andava a Palazzo Venezia per incontrare  il suo amante, trovò  il portone sbarrato e interdetto l’accesso.

 

Cosa era accaduto? La famiglia Petacci era coinvolta in molte storie di malaffare (investimenti, ruberie, traffico di valuta). I Petacci si arricchivano mentre il popolo italiano coinvolto dalla guerra fascista moriva di fame. Anche il Duce, dopo avere svolto indagini riservate, si convinse delle responsabilità di Claretta nei maneggi familiari. E l’allontanò.

petacci tomba verano

 

Dopo il 25 luglio Claretta fu imprigionata con tutta la famiglia e successivamente fu liberata dai nazisti che convinsero il dittatore a ricongiungersi con la fanciulla. Fu Hitler a portarla a Salò conoscendo le simpatie di Claretta per la svastica. I giornali nell’agosto del 1943 si occuparono molto dell’attivismo affarista dei Petacci e anche di quello di Claretta. Una volta approdata nella Repubblica Sociale Italiana, Claretta divenne una primadonna del nefasto regime antisemita, con tutti i vantaggi che le procurava una simile posizione. Quando si accodò alla colonna dei gerarchi fermata a Dongo dai partigiani, lo fece anche contro la volontà del Duce che nell’ultimo incontro a tu per tu, all’albergo Miravalle, si dimostrò molto infastidito della sua presenza e di quella del fratello Marcello.  

 

gene gnocchi maiale

Come si vede, i due amanti erano legati a doppio filo, anche e soprattutto da una sordida storia di interessi e di fedeltà alle ultime vestigia del fascismo morente. Claretta e il dittatore furono accompagnati nella casa di Bonzanigo da due partigiani, Gianna e Neri, che non parteciparono alla loro esecuzione. Gianna e Neri, combattenti antifascisti, furono giustiziati da alcuni dei loro compagni, come io stessa ho raccontato in “Un amore partigiano” (Longanesi), in quanto a conoscenza di molti misteri.  La partigiana Gianna che scortò Claretta fu presa a martellate e buttata nel lago mentre cercava il suo uomo, Neri, al secolo Luigi Canali.  

CLARETTA PETACCI

 

Claretta, che secondo l’opinione di Gianna e Neri non avrebbe dovuto essere uccisa bensì processata insieme al Duce, non fu ammazzata per la fedeltà al suo grande amore. Fu una complessa personalità che ebbe un ruolo assai attivo nel fascismo e che la rese, come le disse Mussolini “assai odiata”. Una personalità fino a oggi passata inosservata al vaglio della storia proprio per la sua fine tragica e ingiusta.

LA TOMBA DI CLARETTA PETACCI. mirella serrimirella serriIL CADAVERE DI CLARETTA PETACCICLARETTA PETACCICLARETTA PETACCI A RICCIONEMUSSOLINI PETACCIMUSSOLINI PETACCI 1MUSSOLINI PETACCI 3CLARETTA PETACCI Petacci - Piazzale LoretoLUISA MONTEVECCHI - A CLARA - TUTTE LE LETTERE DI MUSSOLINI A CLARA PETACCI claretta petacciCLARETTA PETACCIclaretta petacciPETACCI PETACCI e MUSSOLINIPETACCI MUSSOLINI PETACCI 2CLARETTA PETACCIPETACCI MUSSOLINI PETACCILA TOMBA DI CLARETTA PETACCI.

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…