MOGOL RACCONTA BATTISTI - "FUI IO A CONSIGLIARGLI DI RITIRARSI DALLE SCENE. NEGLI ANNI '70 FECERO PIANGERE DE GREGORI. GLI DISSI: "FINIRANNO PER SPUTARTI ADDOSSO, MEGLIO STARE A CASA CHE ESSERE CONTESTATO NEI CONCERTI" - "LE ACCUSE DI FASCISMO PER I 'BOSCHI DI BRACCIA TESE'? UNA FOLLIA. QUELLA ERA UN'INVOCAZIONE” - LE LACRIME DI LUCIO PER QUELLA LETTERA… - VIDEO

Carlo Moretti per la Repubblica - ESTRATTO - https://rep.repubblica.it/pwa/intervista/2018/09/04/news/mogol_il_mio_battisti_vent_anni_dopo_un_artista_formidabile_che_viveva_di_musica-205631456/

 

 

mogol lucio battisti

Sono trascorsi vent' anni dalla morte di Lucio Battisti, era il 9 settembre 1996 e quel giorno un senso di smarrimento attraversò il paese per la scomparsa di uno dei più grandi protagonisti della musica italiana e della cultura popolare. I suoi maggiori successi, quelli nati dal sodalizio artistico con Mogol, 50 anni dopo mantengono una forza straordinaria e continuano ad essere fonte d' ispirazione per tanti artisti.

 

«Scrissi una lettera a Lucio poco prima che morisse, gliela feci arrivare attraverso un' infermiera dell' ospedale in cui era ricoverato che, per caso, avevo conosciuto a una cena. Gli scrissi due righe, gli dicevo che speravo potesse riprendersi e che per qualunque sua necessità io c' ero, ma non seppi nulla per dieci anni dopo la sua morte. Poi seppi che leggendo quella lettera Lucio aveva pianto: sapeva di essere condannato».

 

Com' erano alla fine i vostri rapporti?

«I rapporti personali non sono mai cambiati. C' era stata però una mia decisione presa per ragioni di principio. Ritenevo che dovessimo partecipare agli utili in modo eguale visto che avevamo scritto uno la musica e l' altro il testo. Non fu possibile. Ma in seguito Lucio accettò un mio invito come niente fosse, tra noi non era cambiato nulla».

,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,

mogol lucio battisti

 

Con Lucio non discutevate i testi?

«Io scrivevo ascoltandolo suonare e Lucio se aveva bisogno di chiarimenti mi chiedeva, tutto qui: il giorno dopo sapeva tutto a memoria, mai visto con un foglietto in mano, era serissimo, una bomba, di un livello fantastico, davvero internazionale».

 

.....................

 

MOGOL BATTISTI

Quale album o canzone ama di più?

«La parte musicale di Anima latina.

È un capolavoro assoluto, mi dà ancora i brividi».

 

I vostri primi successi furono affidati ai Dik Dik, ai Ribelli, all' Equipe 84, ma lei convinse Lucio a cantare.

«Inizialmente non voleva ma la migliore versione per me era sempre la sua. Ho litigato con tutti per questo, a cominciare dalla Ricordi. Ho anche minacciato le dimissioni»

 

.............................

 

 

In 15 anni come si è evoluto il vostro rapporto?

BATTISTI MOGOL

«È rimasto sempre lo stesso, erano le canzoni a cambiare. Lucio era costante, tranquillo, sereno, studiava i più grandi, da Otis Redding a Frank Zappa. Nessuno aveva neanche la metà delle sue conoscenze musicali. Anch' io sono rimasto lo stesso, del resto i più grandi successi mondiali li ho fatti prima di conoscere Lucio. Hanno calcolato che nella mia carriera ho venduto 523 milioni di copie nel mondo».

 

Che idea si fece della volontà di Lucio di ritirarsi dalle scene?

«Glielo consigliai io. Almeno all' inizio. Poi si convinse da solo.

Negli anni Settanta fecero piangere De Gregori quando lo accusarono, lui di sinistra, di essere uno sporco miliardario. E il '68 era stato una follia: o eri falce e martello, Mao Tse-tung o eri un fascista. Gli dissi: "Non andare più in giro, finiranno per sputarti addosso, meglio stare a casa che essere contestato nei concerti"».

 

Vi accusarono di essere fascisti per i "boschi di braccia tese" nel testo di "La collina dei ciliegi".

BATTISTI MOGOL

«Ma era un' invocazione: i palmi, levati uno verso l' altro, sono diventati saluti fascisti. Una follia».

 

Lucio smise però anche con la televisione.

«Era poco propenso già da prima. Teatro 10 con Mina nel '72 glielo feci fare io. Del resto lo seguivo quando andava a fare quelle puntate, ci mettevo anch' io le mie idee. Lui però era una macchina da guerra in studio di registrazione, suonava tutti gli strumenti».

 

Infatti si è ritirato facendo solo dischi, quelli senza di lei. Che giudizio ne dà?

«Aveva cambiato il modo di lavorare, ora scriveva musica sui testi. Quando venne a trovarmi gli chiesi perché avesse scelto di scrivere la musica su testi nonsense.

Mi rispose: "Avevo due strade, o scrivevo su testi in inglese o su testi nonsense". Mi ha spiegato che non voleva si facessero paragoni con le canzoni che avevamo scritto noi».

 

.................

LUCIO BATTISTI MOGOLMOGOLLUCIO BATTISTIMOGOL 1MOGOLlucio battisti e la moglie grazia letizia veronese 6MOGOLMOGOLLUCIO BATTISTIBATTISTI E MOGOL mogollucio battistiLucio Battisti e Giulio Rapetti - in arte Mogol

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…