anne dorval antoine olivier mommy

IL CINEMA DEI GIUSTI - IN ITALIA PER LA PRIMA VOLTA UN FILM DI XAVIER DOLAN: 25 ANNI, 4 FILM ALLE SPALLE, È GIÀ UNA STAR - E “MOMMY”, PREMIATO A CANNES, E’ IMPERDIBILE PER I FAN DEL MELÒ ALLA ALMODOVAR E TUTTI I MAMMONI ITALIANI

Marco Giusti per Dagospia

 

Mommy di Xavier Dolan

 

mommy di xavier dolan jpegmommy di xavier dolan jpeg

Preparatevi, perché questo è il primo film che arriva in Italia di Xavier Dolan e non potrete che innamorarvene subito. A 25 anni, con quattro film alle spalle da regista, presentati tra Cannes e Venezia, il canadese Xavier Dolan è ormai una star internazionale consacrata da critica e fan adoranti. Proprio a Cannes, dove “Mommy” è stato presentato nel maggio scorso in concorso, ha vinto ex-aequo con Jean-Luc Godard (non ho detto Paolo Franchi) il Gran Prix de la Jurie. E ha fatto impazzire il pubblico.

 

Rispetto ai precedenti "Laurence Anyways" e "Tom à la Ferme", "Mommy" si presenta come un'opera ancora più inventiva e di maggiore costruzione sia per intreccio che per direzione degli attori, che parlano un complicato francese del Quebec. Per la prima volta, inoltre, Dolan non recita nessuna parte.

mommy di xavier dolan jpegmommy di xavier dolan jpeg

 

Tutto l'intreccio ruota su tre personaggi, un ragazzino sedicenne, Steve, interpretato da Antoine-Olivier Pilon, violento e instabile psicologicamente, sua mamma Die, una strepitosa Anne Dorval, padrona della scena in ogni momento, e la timida vicina Kyla, Suzanne Clement, che sente il fascino della strana coppia sopra le righe madre e figlio e, in qualche modo, si innamora di entrambi.

 

FILM MOMMYFILM MOMMY

Steve ha sfregiato il viso di un ragazzo della sua età e rischia un serio processo, la mamma lo protegge ma si rende ben presto conto che il ragazzo non solo non sa comportarsi in pubblico, ma può essere pericoloso per sé e per gli altri. Kyla entra nella relazione e stabilisce con Steve una sottile attrazione che in qualche modo prosegue l'ombra del rapporto incestuoso dei due vicini. Più che attratto dalla madre e dalla sua personalità, Steve vede in lei l'unico legame che ha con il mondo esterno e Kyla vede lui come una luce alla sua depressione matrimoniale.

FILM MOMMYFILM MOMMY

 

Con un vero tocco di genio, Dolan si serve dello schermo quadrato, anche più piccolo del dovuto, per farci sentire la situazione di sofferenza e di soffocamento del ragazzo e quando la situazione si scioglie con l'amore triangolare con le sue donne, magicamente lo schermo si espande a panoramico. E' una trovata di grande efficacia, anche perché servirà successivamente per far ripiombare Steve nella sofferenza e svilupparne poi la felicità in una situazione onirica.

FILM MOMMYFILM MOMMY

 

Dolan, un po' alla Almodovar, sta perfezionando il suo studio dei personaggi sia al femminile che al maschile con grosse turbe psichiatriche e riesce a portare a livelli molto alti la schermaglia continua all'interno di situazioni familiari. Notevole anche un momento di culto con Steve che canta "Vivo per lei" di Andrea Bocelli in versione karaoke. Imperdibile per i fan del mélo e tutti i mammoni italiani. In sala dal 4 dicembre.

 

FILM MOMMYFILM MOMMY

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…