giuliano montaldo

IL MONDO DEL CINEMA PIANGE GIULIANO MONTALDO  IL REGISTA DI “SACCO E VANZETTI” È MORTO A 93 ANNI NELLA SUA CASA DI ROMA – HA DIRETTO OLTRE 20 FILM E PER LA TV IL KOLOSSAL "MARCO POLO" – IL SESSO APPENA ARRIVATO A ROMA CON UNA AFFITTACAMERE ALTA UN METRO E TRENTA, CATTIVISSIMA E ARRAPATISSIMA - KLAUS KINSKI E IL CAPO MACCHINISTA A CUI SPEZZO’ UN DITO, GIAN MARIA VOLONTÉ CHE SI INFILO’ NEL LETTO, MORETTI, FELLINI E I BRIGATISTI CHE SI PRESENTARONO A CASA SUA. “DISSI LORO: ‘SE LA VOSTRA RIVOLUZIONE INIZIA DA CASA MIA NON SIETE SOLO TRE BRIGATISTI, MA SIETE ANCHE TRE STRONZI’. MAI PIÙ VISTI” – VIDEO

L'INTERVISTA DI MALCOM PAGANI A GIULIANO MONTALDO

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/memorie-tenere-tragiche-spassose-giuliano-montaldo-lizzani-64589.htm

 

 

Estratto da repubblica.it

 

giuliano montaldo 1

Si è spento nella sua casa di Roma il regista Giuliano Montaldo. Nato a Genova nel 1930 avrebbe compiuto 94 anni il prossimo 22 febbraio. Vicini a lui sua moglie Vera Pescarolo, la figlia Elisabetta e i suoi due nipoti Inti e Jana Carboni. Per scelta della famiglia non si terranno esequie pubbliche.

 

Regista, sceneggiatore e attore, diresse oltre 20 film. Tra questi Gli intoccabili (1969); Sacco e Vanzetti (1970); Giordano Bruno (1973); L'Agnese va a morire (1976); Gli occhiali d'oro (1987). Montaldo fu molto attivo anche nella produzione di grandi opere televisive come il kolossal in otto puntate Marco Polo.

 

 

GIULIANO MONTALDO

La storia raccontata da Giorgio Dell’Arti - https://www.cinquantamila.it/ - Estratti

 

 

giuliano montaldo vera

Giuliano Montaldo, nato a Genova il 22 febbraio 1930 (92 anni). Regista. Sceneggiatore. Attore. Vincitore, tra l’altro, di due David di Donatello: uno alla carriera (2007), l’altro quale miglior attore non protagonista (2018, per Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni). «I film più belli sono quelli che non sei riuscito a girare davvero, però li hai immaginati proprio come li volevi tu, senza risparmi e senza restrizioni» (a Fulvia Caprara)

 

giuliano montaldo cover

• «Quando sono nato pesavo 5,2 kg: sulla culla scrissero “Maciste”» (a Giuseppe Fantasia). «Una vita di miracoli. Piccoli e grandi, seri e buffi, come quello della gatta Giulia, che sembrava muta e invece salvò con un potente “miao” la vita di un neonato “molto inquieto. Ero scivolato, finendo sotto le coperte: il miagolio servì ad avvertire mia madre”» (Caprara).

 

«Gli anni della scuola? “Ero in perenne imbarazzo: gli altri si tiravano le palline di carta, io sembravo già un uomo. Marinavo, e quando il preside lo scoprì mi convocò. ‘Hai falsificato il certificato medico: dovrei buttarti fuori da tutte le scuole d’Italia’. Il mio atteggiamento da maschio forte è crollato. Lui: ‘Ti posso venire incontro: l’anno, lo finisci con me, in questa stanza’. Un periodo straordinario, in cui abbiamo parlato di tutto”» (Arianna Finos). «“Prima dell’inizio della guerra, anche io, ovviamente, ero un balilla”.

 

(…) Che anno era? “Arrivai a Roma alla fine del 1950”» (Gnoli). «Andai incontro a difficoltà economiche, ma non mi scoraggiai. Il primo anno romano in pratica mangiavo solo supplì». «“La città brulicava di pellegrini. Pensavo a mia madre che voleva che mi facessi prete. Ma la città, al di là della patina di sacro, era un luogo di tentazioni continue. Passavo da una pensione all’altra. Ma costavano troppo.

 

Alla fine, Lizzani mi suggerì di rivolgermi a una signora che affittava le camere. ‘Giulià, se sei carino con lei, quella te fa dormì gratis’, disse, strizzando l’occhio”. Andò? “Andai. Era alta un metro e trenta. Cattivissima e arrapatissima. Dovetti scappare di notte, dopo un assedio durato qualche giorno. Finii nell’appartamento di Gillo Pontecorvo. Un porto di mare. Intanto, Lizzani mi chiamò per interpretare Cronache di poveri amanti. Mi attaccai a lui perché volevo capire com’era il mestiere di regista.

GIULIANO MONTALDO

 

Fu molto generoso. E, quando Gillo cominciò a girare i suoi film, mi prese prima come segretario di edizione e poi aiuto regista». «Una volta Fellini mi disse: “Carissimo, vieni, ché ti faccio fare l’aiuto regista”. Mi presentai, ma di aiuto regista ce n’erano venti. Stessa cosa un mese dopo. Alla fine lo incontrai in via Veneto, e gli dissi: “Federico, ho appena firmato un contratto che mi vieta di lavorare con te”. Che adorabile mentitore che era Fellini».

 

(…)

 

giuliano montaldo 9

Con Klaus Kinski. “Bravo, ma un rompiscatole terrificante. Ne combinò una che non scorderò mai. Finisce la scena, va dal capo macchinista: ‘Fai flic floc con me? Dammi il dito’. Quello non capisce, glielo dà, e lui, ‘tac’, glielo rompe. Ho dovuto farlo scortare, perché il macchinista ogni giorno mi diceva ‘L’ultimo giorno di set, dotto’, mi devo vendicare’. Fu un successo: gli americani mi offrirono Gli intoccabili”. […] Tumultuoso il rapporto con Cassavetes. “La prima settimana, sì. Metteva bocca su tutto: ‘Hai cambiato obiettivo? Quale hai messo? Perché il carrello?’.

 

klaus kinski

A un certo punto l’ho messo spalle al muro: ha bofonchiato qualche scusa. Il giorno dopo, busso alla roulotte: ‘Sono io che lascio il film’. Salta giù e mi abbraccia. Siamo diventati amici”. Nei Settanta è arrivato Dio è con noi. “Storia vera che Andrea Barbato lesse sul Der Spiegel: due ragazzi buttano la divisa tedesca, finiscono in un ex lager trasformato in campo di prigionia canadese. I tedeschi li vogliono processare come disertori: verranno fucilati dai tedeschi con i fucili dei canadesi nel quinto giorno di pace. Un film troppo duro da digerire per il pubblico”. Sacco e Vanzetti ha avuto un pubblico mondiale. “In Italia molti non sapevano chi fossero: con il fascismo in corso si era parlato poco delle manifestazioni per Nick e Bart. Un produttore mi chiese: ‘È il nome di una ditta di import-export?’”» (Finos).

giuliano montaldo

 

«Con Ennio Morricone pensammo alla colonna sonora: lui voleva una ballata, e l’unica che poteva eseguirla era Joan Baez. Sapevamo che era amica di Furio Colombo. Le mandammo attraverso di lui la sceneggiatura, e lei mi telefonò il mattino seguente, dicendomi: “Ci sto!”. Grazie al nostro film, gli studenti di diritto di Boston ricostruirono il processo in tempo reale, e dopo sette anni il governatore Michael Dukakis riabilitò i due italiani nel corso di una cerimonia cui fui invitato» (a Barbara Palombelli).

 

«Giordano Bruno, altra storia di intolleranza. “Una sera Vera e io, in Campo de’ Fiori a Roma, ascoltiamo un professore che spiega agli studenti, sotto la statua, chi è Giordano Bruno. È scattata la scintilla. Volonté era meraviglioso e ossessionato. Nella notte, non so come, entra nella nostra stanza d’albergo urlando: ‘Ma come fate a dormire, ché domani me bruciano vivo?’. Si infilò nel lettone e dormì tra me e Vera”. […]

GIAN MARIA VOLONTE

 

(…) «Un comunista, Montaldo, ma senza tessera, e ci tiene a dirlo. […] “Credo che la libertà sia anche quella di avere delle idee senza mettersi le manette. A questo proposito Cesare Zavattini una volta mi disse: ‘Non iscriverti mai a nulla, perché hai il diritto di cambiare il tuo pensiero’. Io, il mio pensiero, non l’ho mai cambiato, ma l’idea di poterlo fare mi ha sempre aiutato a rimanere fedele”» (Cristina Piccino) • Ha definito Genova «la mia città, il luogo in cui sono nato e che continuo ad amare, anche se da molto tempo vivo a Roma. Ma forse proprio per questo, perché sono lontano, l’amore che provo per Genova è ancora più forte» (ad Andrea Plebe)

 

giuliano montaldo

• «Come sei diventato tifoso del Genoa? “Avevo otto anni quando mio zio, un tipo all’antica con un bastoncino con la testa di avorio, mi portò la prima volta allo stadio. Era sempre elegantissimo, un genoano sfegatato. Andammo a Marassi. Il Genoa perde, e mio zio comincia a litigare: se ne va e mi dimentica allo stadio. Allora non c’erano i telefonini… Poi eravamo dei soldatini, in quel tempo, all’età di otto anni. Restai immobile lì. Ero smarrito e mi stavo congelando.

 

(…) «“Un film su Allende è uno dei miei due sogni mai realizzati”. Qual è l’altro? “Avrei voluto fare un film sul rogo del Reichstag. Ma poi cadde il Muro di Berlino, e il mondo cambiò”» (Scorranese)

 

GIULIANO MONTALDO

• «Quella del regista non è stata una vita facile, ma non la cambierei con nessun altro mestiere» • «L’età è un dato oggettivo, ma la combatto. Se non mi ricordo il nome di una persona incontrata per strada, a costo di scervellarmi fino alle 3 di notte, non vado a dormire fino a quando non ho risolto l’enigma. È uno sforzo che i vecchi devono compiere». «Invecchiare è assistere al proprio cedimento. Questo mi provoca un po’ d’ansia. Eppure, da un po’ di tempo, sento crescere in me una specie di tranquilla sicurezza. Non vorrei che fosse una forma di rincoglionimento».

MONTALDO LIZZANI FELLINI

 

«Montaldo, di che cosa ha maggiormente paura oggi? “Di dimenticare le cose che ho vissuto. Oggi rivivo i ricordi proprio come se ogni giorno girassi un film solo per me”» (Scorranese) • «Se penso che il destino mi aveva riservato un posto da facchino al porto di Genova, se mi passa la licenza, direi che ho avuto un gran culo».

Erna Sheurer con Ennio Morricone e Giuliano Montaldogiuliano montaldo foto lapressegiuliano montaldo con la moglie vera pescaroloGIULIANO MONTALDO pif e giuliano montaldogiuliano montaldovera pescarolo e il marito giuliano montaldo

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?