elsa morante

MORANTE BABILONIA - RENÉ DE CECCATTY RICOSTRUISCE LA VITA DI ELSA: CHI FU IL SUO VERO PADRE? PRIMA DI CONOSCERE IL RICCO MORAVIA, SI PROSTITUIVA NON SOLO IN ITALIA MA ANCHE ALL’ESTERO – L’ATTRAZIONE PER I GAY, DA LUCHINO VISCONTI (‘’ERA CRUDELE, ARROGANTE, IMPOSSIBILE”) AL PITTORE BILL MORROW CHE LA COINVOLSE IN UN MÉNAGE À TROIS - ALLE DELUSIONI SENTIMENTALI SI AGGIUNSERO QUELLE POLITICHE (LOTTA CONTINUA). IL TENTATIVO DI SUICIDIO NEL NOVEMBRE 1982

René de Ceccatty, in Elsa Morante

Mirella Serri per “Tuttolibri - la Stampa”

 

Chi fu il suo vero padre? Sull’identità del genitore biologico di Elsa Morante i colpi di scena non sono mai mancati. Augusto Morante, istruttore in un riformatorio, marito di Irma Poggibonsi e genitore ufficiale di Elsa, non era il vero padre dei figli dichiarati all’anagrafe. Il papà naturale dei cinque fratelli Morante fu probabilmente Francesco Lo Monaco, impiegato alle poste e morto suicida nel 1943.

elsa morante

 

Come mai la madre, insegnante ebrea, fece questa scelta, forse con il consenso del marito? Elsa Morante non amava che si parlasse della sua vita, si confidava raramente con gli amici e coloro che provavano a indagare finivano sotto i suoi artigli: il carattere della scrittrice, duro, impervio, altalenante tra slanci generosi e inaspettati accessi d’ira, era ben conosciuto dai suoi fedelissimi, una corte di prestigiosi intellettuali che, soprattutto nella seconda parte della sua esistenza, le furono molto vicini e l’aiutarono nei momenti più difficili (Enrico Palandri, Patrizia Cavalli, Adriano Sofri, Goffredo Fofi, Carlo Cecchi e tanti altri ancora).

Elsa Morante Moravia

 

Anche per la reticenza della romanziera e poetessa sono tanti i misteri della sua biografia: il critico, scrittore e drammaturgo René de Ceccatty, in Elsa Morante. Una vita per la letteratura, si è calato come uno speleologo in una caverna ricca di anfratti, cunicoli, passaggi segreti.

 

Ha illuminato in maniera assai efficace l’enigma Morante, intrecciando le coordinate di vita e letteratura, da Menzogna e sortilegio a L’isola di Arturo a La storia, cercando di arrivare alle origini della grandissima voce narrativa che «s’insinua nei meandri della passione, del delirio, del terrore».

elsa morante

 

Elsa era nata nel 1912 e cominciò giovanissima a scrivere filastrocche, favole e racconti brevi. Ma suo primo libro, una raccolta di novelle giovanili, Il gioco segreto, uscì solo nel 1941. L’ anno cruciale nella sua vita è il 1936: in una birreria dietro Fontana di Trevi, in compagnia del pittore Giuseppe Capogrossi, conobbe il 29enne Alberto Moravia.

 

Scrittore famoso a cui il regime era molto ostile, Moravia, era molto colto, ricco, figlio di un facoltoso architetto di origine ebraica. Fu ammaliato da Elsa. La scrittrice in erba aveva splendidi occhi, un po’ viola un po’ azzurri, da gatta, un fisico minuto, denti di un bianco splendente che l’avanzare degli anni e il consumo di sostanze stupefacenti renderanno piccole perle grigie.

 

Elsa Morante Bernardo Bertolucci,_Adriana_Asti, Pier Paolo Pasolini

Dal 1937 Elsa cambiò scrittura, cominciò a pubblicare su riviste letterarie e a frequentare il fior fiore dell’intellighentia italiana, da Pier Paolo Pasolini (a cui fu molto legata fino alla rottura nel 1971) a Umberto Saba, Bernardo Bertolucci, Giorgio Bassani, Sandro Penna, Enzo Siciliano e Adriana Asti.

 

Prima di conoscere Moravia, la Morante era assediata dalle preoccupazioni economiche, tanto che era stata costretta a prostituirsi: glielo rinfacciò ripetutamente il suo amante Richard T. M., che in lettere travolgenti e indignate le rimproverava di essersi dedicata al meretricio non solo in Italia ma anche all’estero. Richard, che Elsa rimpiangerà per anni, fu il suo sostegno di fronte ai ripetuti tradimenti di Moravia.

 

elsa morante

Durante la seconda guerra mondiale, Alberto ed Elsa si rifugiarono a Fondi, in provincia di Latina, e la Morante comincerà a dar vita a uno dei suoi capolavori, Menzogna e sortilegio. Moravia era solito sostenere che la scrittrice nei suoi romanzi raccontava ripetutamente la storia della famiglia: Menzogna e sortilegio prese infatti spunto da una ricca messe di elementi autobiografici, come, per esempio, l’interesse che la protagonista Anna provava per il bell’Edoardo, composto da un mix di prostrazione, subalternità, masochismo e anche di rivalità.

 

Elsa Morante

Pure Elsa era dominata da un analogo coacervo di emozioni e da questo magma interiore nacque l’aspirazione all’amore impossibile, l’attrazione per uomini impossibili, come Luchino Visconti «di cui ammirava l’orgoglio, la crudeltà, l’arroganza» o come il pittore Bill Morrow che aveva la metà dei suoi anni e che, dopo averla incontrata in America si trasferirà a Roma insieme al suo partner, coinvolgendola in un complicato ménage à trois.

 

Il mondo degli omosessuali è fonte d’ ispirazione per la Morante: ne fanno parte Wilhelm, il padre di Arturo nel celebre romanzo dedicato all’adolescente di Procida, e Manuel, protagonista di Aracoeli. Come si spiega questo interesse per gli amori gay?

LUCHINO VISCONTI E ELSA MORANTE

 

La figura del padre Augusto Morante forse omosessuale è uno dei nodi oscuri e irrisolti della sua vita mentre una forma di «orgoglio e l’egocentrismo la portavano a cercare l’amicizia degli omosessuali nel desiderio di essere, fra loro, l’unica donna», osserva de Ceccatty.

 

Alle delusioni sentimentali alla metà degli anni Settanta si aggiunsero per Elsa anche quelle politiche (il movimento Lotta Continua tradì le sue aspettative e lei prese le distanze allarmata dal terrorismo e dalla violenza). Tutto questo la portò a un tentativo di suicidio nel novembre 1982, alcuni mesi dopo l’uscita di Aracoeli.

Moravia, Dacia Maraini e Elsa Morante

 

Elsa Morante Alberto Moravia

Seguirà il decadimento fisico e la morte nel novembre del 1985. Qual è dunque infine la forza della sua scrittura? Da dove nasce? La Morante lavora su un doppio registro e, mentre si confronta con la follia, il dolore e il tormento racconta anche il contrasto tra immaginazione e brutalità del mondo, tra sogno e volgarità e descrive il quotidiano compromesso con la realtà, l’abiezione e la noia. Ma è lo stile spettacolare, ricco, sontuoso e barocco che rende la Morante una delle maggiori narratrici italiane.

elsa morantemoravia e moranteelsa morante alberto moraviaRené de Ceccattyelsa morante alberto moraviaelsa morante cesare garboliAdriano Sofri Elsa Morante elsa morante in abito di galaElsa Morante ELSA MORANTEelsa moranteElsa Morante Alberto Moraviabill morrowpasolini elsa moranteElsa Morante e BellonciElsa MoranteELSA MORANTE MORANTE PASOLINI MORAVIA Elsa Morantegarboli elsa moranteElsa Morante Mario Soldati

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – PUTIN NON PERDE MAI: TRUMP ESCE A PEZZI DALLA TELEFONATA CON “MAD VLAD”. AVEVA GIÀ PRONTO IL DISCORSO (“HO SALVATO IL MONDO”) E INVECE HA DOVUTO FARE PIPPA DI FRONTE AL NIET DEL PRESIDENTE RUSSO ALLA TREGUA DI 30 GIORNI IN UCRAINA – ZELENSKY COTTO E MANGIATO: “SE NON SEI AL TAVOLO DEL NEGOZIATO, SEI NEL MENÙ” – LE SUPERCAZZOLE DEL TYCOON SU IRAN E ARABIA SAUDITA E LA PRETESA DELL’EX AGENTE DEL KGB: ACCETTO IL CESSATE IL FUOCO SOLO SE FERMATE GLI AIUTI ALL’UCRAINA. MA TRUMP NON POTEVA GARANTIRE A NOME DELL’EUROPA – DOPO IL SUMMIT A GEDDA DI DOMENICA PROSSIMA CI SARÀ UNA NUOVA TELEFONATA TRA I DUE BOSS. POI L’INCONTRO FACCIA A FACCIA…

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO…