mughini femministe

LA VERSIONE DI MUGHINI – "HO LETTO UN ARTICOLONE DI UNA BEN NOTA INTELLETTUALE ITALIANA CHE NON LA FINIVA DI DIRE QUANTO NOI UOMINI SIAMO ABIETTI NEL RIVOLGERCI ALLE DONNE. NON DICO CHE IN QUANTO UOMINI SIAMO TUTTI DEI POTENZIALI STUPRATORI. PEGGIO ANCORA. LE DONNE FOSSERO COSÌ MONOTONE COME LE RAFFIGURANO LE INTELLETTUALI FANATICHE DEL FEMMINISMO, SAREBBERO DI UNA NOIA SCONVOLGENTE. PER FORTUNA NON LO SONO. SONO COM'È LA VITA, INCERTA, IMPREVEDIBILE, FATTA DI SUSSULTI ORA VERSO IL BASSO E ORA VERSO L'ALTO, ORA STRAZIANTE E ORA DIVINA DA VIVERE..."

Giampiero Mughini per Dagospia

 

giampiero mughini

Caro Dago, nel poco tempo che mi lascia libero la lettura dei tanti pezzi relativi alla povera ristoratrice morta suicida dopo il baccano suscitato sui social che la riguardava (su tutti ho delibato il magistrale pezzo di Michele Masneri sul Foglio di ieri), ho letto in questi giorni un articolone di una ben nota intellettuale italiana che riga dopo riga non la finiva di dire quanto noi uomini siamo abietti nel rivolgerci alle donne, nel parlare con le donne, nel parlare delle donne. Non dico che in quanto uomini siamo tutti dei potenziali stupratori, no, no. Peggio ancora, stando alla nostra scrittrice.

 

A suo dire dentro ciascuna nostra parola che riguarda il femminile c'è un tentativo di sopraffazione, di violenza, di inganno. Di solito questi articoli non li leggo, perché alla terza riga mi fanno appisolare da quanto sono prevedibili e sempre gli stessi sillaba dopo sillaba. Questa volta per curiosità sono arrivato fino alla fine.

 

femministe

Una tale dose di banalità da lasciare allibiti. Un mondo raccontato in modo da spaccarlo in due con l'ascia, da una parte loro che sono tutte delle fate e delle principesse, dall'altro noi che ululiamo selvaggiamente, pazzi come siamo di violenza primigenia nei loro confronti. Di violenza "maschile", e laddove io l'unica volta che ho ululato contro una donna, è stato in un giornale dove lei era un mio superiore e dove la tacciavo di essere una semianalfabeta. Niente che attenesse al "patriarcato". Lei mi tornasse a tiro, cento volte glielo rinfaccerei: di essere un'analfabeta. Quello che ho rinfacciato non so a quanti uomini durante a mia vita.

proteste femministe sul patriarcato

 

Naturalmente non è che io voglia attutire di un ette il disprezzo che meritano quei tanti animali con i pantaloni che commettono violenze talvolta inumane nei confronti delle donne. Non batterei ciglio se nei loro confronti permanesse la pena di morte. Né è mia intenzione attenuare di un ette il fatto che molte donne sono state decisive - al modo di fate e principesse - nell'orientare il mio destino e la mia formazione morale e sentimentale. E fin qui restiamo nella banalità.

 

Solo che nei confronti di quelle donne talmente importanti nella mia vita io sono uso formulare la seguente espressione: "Più stronze erano e più mi piacevano". Col che voglio dire che non erano statuine appostate in una sorta di presepe fatto a celebrare il Bello e il Buono, e bensì creature in carne e ossa complesse e talvolta contraddittorie, assieme luminose e all'occorrenza bugiarde, assieme indispensabili e all'occorrenza capaci delle più architettate "assenze" e dei più raffinati tradimenti. Non fossi il gentiluomo che sono, potrei scrivere a lungo e dettagliatamente al riguardo. Solo che era esattamente questo intrico di qualità che me le rendeva umanamente indispensabili, avvincenti, mai identiche al momento precedente, assolutamente irresistibili.

 

femministe 8

Le donne fossero così monotone come le raffigurano le intellettuali fanatiche del femminismo, sarebbero di una noia sconvolgente. Per fortuna non lo sono. Sono com'è la vita, incerta, imprevedibile, fatta di sussulti ora verso il basso e ora verso l'alto, ora straziante e ora divina da vivere. La vita la vita la vita.

 

 

mughini al grande fratello

GIAMPIERO MUGHINI

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