pamela tiffin

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - BELLA, BIONDA, AMERICANA, INTELLIGENTE, PAMELA TIFFIN, SCOMPARSA A 78 ANNI A NEW YORK, POTEVA VANTARE UNA CARRIERA ABBASTANZA LUMINOSA BEN DIVISA TRA HOLLYWOOD, DOVE VENNE LANCIATA COME STAR GIOVANILE, E CINECITTÀ, DOVE DIVENTÀ PRESTO UNA STAR SEXY – VIDEO

 

 

 

 

Marco Giusti per Dagospia

 

geraldine page pamela tiffin estate e fumo

Bella, bionda, americana, intelligente, Pamela Tiffin, scomparsa a 78 anni a New York, dove si era ritirata a vita privata una quarantina d’anni fa, poteva vantare una carriera abbastanza luminosa ben divisa tra Hollywood, dove venne lanciata come star giovanile, e Cinecittà, dove diventà presto una star sexy.

 

Nata a Oklahoma City nel 1942 come Pamela Tiffin Wonso, figlia di un architetto, cresciuta a Chicago, dove aveva studiato e approdata poi come modella a New York, arriva al cinema grazie al produttore Hal B. Wallis che la impone in “Estate e fumo” di Peter Glenville, tratto dal dramma di Tennesse Williams in mezzo a due campioni come Laurence Harvey e Geraldine Page.

pamela tiffin

 

Viene nominata a ben due Golden Globes, come miglior attrice non protagonista e migliore rivelazione dell’anno. Si sposa nel 1961 con Clay Felker, potente mogul dell’editoria, mentre Billy Wilder la chiama per un film importante come “Uno, due, tre!”, una commedia sulla commercializzazione della Coca Cola nella Berlino del tempo con James Cagney e Horst Buchholz, che venne rovinata dalla creazione del Muro, che rese il film incredibilmente obsoleto.

 

Pamela è da subito un’attrice di punta nella commedia americana dei primi anni ’60. La troviamo in “Alla fiera per un marito” di José Ferrer, “Mentre Adamo dorme” di Jean Negulesco assieme a due bellezze come Ann-Margret e Carol Lynley, ma anche nella commedia western “La carovana dell’alleluja” di John Sturges con Burt Lancaster e Lee Remick.

horst buchholz pamela tiffin uno due tre

 

Ha un ruolo più drammatico nel bel giallo di Jack Smight “Detective’s Story” con Paul Newman protagonista e grandi star come Shelley Winters e Lauren Bacall. Quando Carlo Ponti le chiederà di venire a Roma per un episodio di “Oggi, domani, dopodomani” dove avrebbe dovuto recitare assieme a Marcello Mastroianni per la regia di Luciano Salce dal titolo “La moglie bionda”, decide di partire subito. Anche perché il suo matrimonio era pesantemente in crisi, tanto che di lì a poco divorzierà.

 

Dietro a “Oggi, domani, dopodomani” c’è però una brutta storia produttiva. In pratica Ponti cerca di far funzionare come fossero tre episodi distinti, un lungometraggio di Marco Ferreri, “L’uomo dai cinque palloni”, che riteneva troppo assurdo e quindi massacrò fino a ridurlo a un corto, un vero episodio diretto da Eduardo De Filipo con Mastroianni e Virna Lisi, e questo terzo episodio di Salce con Mastroianni e la Tiffin.

 

pamela tiffin

Ma nella distribuzione americana il tutto venne rimontato usando i due episodi di Salce e De Filippo come fossero un unico film dal titolo “Kiss The Other Sheik”, dove Mastroianni vende la moglie bionda, cioè la Tiffin, a uno sceicco che invece preferisce i maschi.

 

Per la Tiffin fu però l’inizio di un nuovo tipo di cinema, diciamo da commedia sexy, lasciandosi dietro l’immagine della ragazzina ingenua che aveva interpretato a Hollywood. A Roma Pamela Tiffin diventerà da subito molto richiesta.

 

La troviamo in film anche diversi, come “I protagonisti” di Marcello Fondato con Sylva Koscina, Lou Castel, Jean Sorel, che tratta di rapimenti in sardegna, nel giallo comico “Delitto quasi perfetto” di Mario Camerini con Philippe Leroy, e, soprattutto, la commedia di grande successo di Dino Risi “Straziami, ma di baci saziami”, scritto da Age e Scarpelli, dove recita assieme a due campioni come Nino Manfredi e Ugo Tognazzi.

 

alla fiera per un marito

Meno fortunato sarà “L’arcangelo” con Vittorio Gassman, un film da esportazione che doveva dirigere in inglese prima Luigi Comencini, e finirà, riscritto e rivisto nelle mani del pur bravo Giorgio Capitani dove però non funzionava quasi niente. In questi anni, la Tiffin finisce in una piccola commedia di Jerry Paris a fianco di Peter Ustinov, “Riprendiamoci Fort Alamo”.

 

vittorio gassman pamela tiffin l'arcangelo 1

Ma torna subito in Italia per interpretare il ruolo della moglie siciliana di Carlo Giuffré in “Cose di cosa nostra” di Steno e poi la moglie svedese di Lando Buzzanca in “Il vichingo venuto dal sud” sempre con la regia di Steno. Con Buzzanca, però, la Tiffin non legò per nulla, lo trovò anzi uno dei suoi partner più fastidiosi, e nelle scene dove doveva recitare nuda si fece controfigurare.

 

pamela tiffin

Nel film, che fu un grande successo del tempo, lei è la moglie danese di Lando che in patria gira tranquillamente dei porno che il marito scoprirà per caso. La dirige anche Citto Maselli in un film sulle prime contestazioni giovanili, “Roma ’70”, mai finito e quindi mai uscito.

 

Ebbe ruoli meno sexy nell’ottimo thriller “Giornata nera per l’ariete” di Luigi Bazzoni a fianco di Franco Nero, che la vorra anche nel western “Los amigos” di Paolo Cavara. La ritroviamo poi nella commedia sexy “La signora è stata violentata” di Vittorio Sindoni, dove è, appunto, la signora violentata durante una festa che non ricorda il suo stupratore. Commedia che oggi non si potrebbe proprio riproporre…

vittorio gassman pamela tiffin l'arcangelo

 

Da lì passa sul set di quello che sarà il suo ultimo film, “Anima mia” di Mauro Ivaldi con Orazio Orlando. Fu qui che decise di smettere col cinema e tornare in America, stanca di dover lottare per non spogliarsi sullo schermo. Ma con la voglia, sembra, di farsi una famiglia. Sposerà infatti Edoardo Danon, figlio del produttore Marcello Danon, quello de “Il vizietto”, andrà a vivere a New York, dove avrà due figli e smetterà col cinema.

 

A parte una piccola parentesi italiana nel 1989 nel televisivo “Quattro storie di donne” ideato da Ennio De Concini, dove interpreta l’episodio “Rose”. La troviamo anche, una quindicina d’anni fa, in un documentario dedicato a Abel Ferrara, che aveva diretta una delle sue figlie, Echo Danon, in “New Rose Hotel”.

pamela tiffin l’arcangelo pamela tiffin nino manfredi straziami, ma di baci saziami pamela tiffin 1pamela tiffin la moglie bionda i protagonisti pamela tiffin 2pamela tiffinla signora e' stata violentata pamela tiffin nino manfredi carol lynley pamela tiffinpamela tiffin i protagonisti la signora e' stata violentata cose di cosa nostra

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…