IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – LA BELLISSIMA JULIETTE MAYNIEL, MORTA A 87 ANNI, È CONOSCIUTA IN ITALIA SOPRATTUTTO COME COMPAGNA DI VITTORIO GASSMAN NELLA PRIMA METÀ DEGLI ANNI ’60 E MADRE DI ALESSANDRO GASSMAN. MA È STATA ANCHE E SOPRATTUTTO UN’OTTIMA ATTRICE, SOPRATTUTTO NEGLI ANNI DEI SUOI ESORDI IN FRANCIA, ADORATA DA MAESTRI COME GEORGES FRANJU E CLAUDE CHABROL – FORSE LA PRESENZA DI GASSMAN E LA MATERNITÀ SENZA MATRIMONIO, IN UN PAESE COSÌ CATTOLICO, OSCURARONO LA SUA CARRIERA CHE AVREBBE POTUTO ESSERE PIÙ IMPORTANTE… – VIDEO
Marco Giusti per Dagospia
Se ne va la bellissima Juliette Mayniel, 87 anni, che noi conosciamo soprattutto come compagna di Vittorio Gassman nella prima metà degli anni ’60, madre di Alessandro Gassman, nonna di Leo Gassman. Ma è stata anche e soprattutto un’ottima attrice, soprattutto negli anni dei suoi esordi in Francia, adorata da maestri come Georges Franju e Claude Chabrol.
E forse la presenza di Gassman e la maternità senza matrimonio, in un paese così cattolico, oscurarono la sua carriera che avrebbe potuto essere più importante.
Nata nel 1936 a Saint-Hippolyte, nell’Aveyron, dopo una particina in “Festa di maggio” di Luis Saslansky con Yves Montand nel 1958, la troviamo ventenne tra le giovani promesse del cinema francese, lanciata assieme a Mylene Demongeot come nuova Bardot.
vittorio gassman con juliette mayniel e il figlio alessandro 3
E’ protagonista di un capolavoro della Nouvelle Vague come “I cugini” di Claude Chabrol con Gerard Blain, Jean-Claude Brialy, Stéphane Audran, poi di “Pecheur d’Islande” di Pierre Schoendoerffer con Jean-Claude Pascal.
Con degli occhi luminosi che si esalteranno con il Technicolor del tempo e un grande volto la troviamo protagonista di film anche importanti o innovativi, come “Un couple” di Jean-Pierre Mocky, “Storia di un disertore” di Wolfgang Staudte, “Colpo alla nuca” di Georges Lautner, ma soprattutto del meraviglioso fantasy “Occhi senza volto” di Georges Franju con Pierre Brasseur, Alida Valli e Edith Scob.
Quando scendono in Italia tutti gli attori francesi per doveri di coproduzione la troviamo nel peplum “La guerra di Troia” di Giorgio Ferroni a fianco di Steve Reeves e John Drew Barrymore.
Nel 1960, a solo un anno di distanza dalle sue nozze con l’attore Robert Auboyneau, si fidanza con Vittorio Gassman e ha con lui una storia abbastanza tormentata, anche perché tutti e due sono sposati e in Italia non c’è il divorzio. Riempie le prime pagine un suo tentativo di suicidio per amore con la lametta a Buenos Aires nell’aprile del 1960.
Seguita a lavorare in Francia, dove gira parecchi film di Claude Chabrol, “I bellimbusti”, “Ofelia”, Landru” con Charles Denner. Con la regia di Michel Deville gira l’ottimo “Il diavolo sotto le gonne” con Jacques Charrier.
Quando ottiene il divorzio dal primo marito nel 1964, torna in Italia in maniera più stabile, e nel 1965 nascerà Alessandro Gassman. La troviamo in film molto diversi, come l’episodio sperimentale “Il passo” diretto da Giulio Questi nel film a più episodi “Amori pericolosi”, dove recita assieme a Frank Wolff, la commedia “Scusi, facciamo l’amore?” di Vittorio Caprioli con Pierre Clementi, “Il gatto selvaggio” di Andrea Frezza, tipico film sessantottino, “L’alibi”, film girato a sei mani da Gassman, Luciano Lucignani e Adolfo Celi, una specie di autobiografia di amici dell’Accademia.
juliette mayniel la guerra di troia
Ma sarà soprattutto l’“Odissea” televisiva di Franco Rossi, dove ha il ruolo della strega ammaliatrice Circe a darle vasta popolarità e a sfruttare al meglio i suoi occhi. Nel 1965 Gassman le intesta persino un piccolo teatro da 100 posti, il Teatro Mayniel a Roma, che aprirà la stagione con “Il gioco dell’amore e della morte” di Boris Vian.
Ma la sua storia d’amore con Gassman finirà presto. Nel 1968, proprio quando avevano deciso di sposarsi, si lasciano. Dopo essersi lasciata con Gassman, accetta film di genere non sempre riusciti. La ricordiamo in “Quella piccola differenza” di Duccio Tessari, “Piedone lo sbirro” di Steno, le commedie sexy “Peccati in famiglia” di Bruno Gaburro e “Il vizio di famiglia” di Mariano Laurenti, dove si cerca di farne una Edwige Fenech, i più spinti “Bestialità” di Peter Skerl, “I prosseneti” di Brunello Rondi, una televisiva “Madame Bovary” di Daniela D’Anza, il thriller “Solamente no” di Antonio Bido.
Torna a recitare con Vittorio Gassman nel documentario girato in famiglia “Di padre in figlio” che unisce Vittorio al figlio Alessandro. Da vent’anni viveva in Messico, ormai lontana dal cinema.
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