sandra milo

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI - PIÙ INTELLIGENTE, FURBA, COLTA DI QUANTO VOLESSE LASCIAR APPARIRE, SANDRA MILO È UNA DELLE RARI ATTRICI ITALIANE CHE HA SAPUTO COSTRUIRSI UNA CARRIERA IN TANTE FASI DIVERSE DELLA VITA - HA MODELLATO IL SUO PERSONAGGIO DI ANNO IN ANNO ADATTANDOLO AI DIVERSI IMMAGINARI CREATIVI MASCHILI. DAI PIÙ ALTI AI PIÙ TRASH. MA IN QUALCHE MODO SEMPRE SAPENDOLI DOMINARE - L’ESSERE STATA UNA ICONA FELLINIANA, POI L’AMANTE DI CRAXI, L'HA ESPOSTA A OGNI TIPO DI PROGETTO PAZZO DEL CINEMA, MA E' RIUSCITA SEMPRE A USCIRNE FUORI - PENSO CHE LA SUA ULTIMA APPARIZIONE CINEMATOGRAFICA SIA STATA NEL DOC MIO E DI DAGO, "ROMA SANTA E DANNATA", CHE ANDRÀ IN ONDA IL 16 FEBBRAIO SU RAI DUE… - VIDEO

SANDRA MILO - ROMA SANTA E DANNATA

 

sandra milo foto di bacco (2)

Marco Giusti per Dagospia

 

Più intelligente, furba, colta di quanto volesse lasciar apparire, Sandra Milo, che ci ha lasciato a 90 anni improvvisamente, chiudendo una vita pieno di successi, ma anche di ombre e segreti non sempre gestiti benissimo, è una delle rare attrici italiane che ha saputo costruirsi una carriera e uno o più personaggi nel mondo dello spettacolo in tante fasi diverse della sua vita dagli inizi alla fine.

 

sandra milo vittorio caprioli la donna e una cosa meravigliosa

Definita creatura felliniana dopo il successo internazionale di “8 ½”, battezzata sul “Los Angeles Times” come “un delizioso antipasto” offerto dalla produzione al pubblico americano dell’Academy Award nel 1964, di volta in volta presentata come scoperta di qualche star o produttore maschile, da Alberto Sordi per il suo primo film, “Lo scapolo”, al produttore Moris Ergas, che disse di averla vista per strada e di averle offerto il cinema e un matrimonio, senza arrivare al periodo socialista come amante e musa di Bettino Craxi, Sandra Milo ha in realtà modellato il suo personaggio di anno in anno adattandolo ai diversi immaginari creativi maschili. Dai più alti ai più trash.

sandra milo

 

Ma in qualche modo sempre sapendoli dominare. O illudendosi di saperli dominare. Per un istinto di sopravvivenza nella giungla della vita prima che in quella del cinema e della tv, e con un incredibile talento nel sapersi ogni volta ridisegnare in un percorso che dal dopoguerra arriva fino a oggi. Al punto che ogni volta che l’ho incontrata, l’ultima per il documentario che abbiamo girato con Roberto D’Agostino “Roma santa e dannata”, che andrà in onda il 16 febbraio su Rai Due, e penso sia l’ultima sua apparizione cinematografica, è sempre riuscita a stupirmi, a dirmi qualcosa della sua storia più antica e nascosta che non sapevo.

 

sandra milo 19

 

Da un certo punto di vista, Fellini, che incontra nei primi anni ’60 per “8 ½”, è vero che la fa esplodere internazionalmente, imponendole un modello di donna diverso dal suo (“Lui mi vuole così… nessuno mi riconoscerà” dice a un intervistatore americano sul set del film parlando dei chili che deve prendere per ordine del regista), ma è vero anche che questo modello oscura la Milo dei tanti bellissimi film francesi che aveva girato prima, con campioni come Jean Renoir, Jacques Becker, Claude Sautet, Edouard Molinaro. Come oscura la Milo dei bellissimi film di Antonio Pietrangeli, da “Lo scapolo” a “Adua e le compagne”, da “Fantasmi a Roma” a “La visita”.

sandra milo fellini

 

O la Milo modellata da Roberto Rossellini, prima in “Il generale Della Rovere” e poi in “Vanina Vanini”, che fu un disastro a Venezia dove venne ribattezzato Canina Canini. Come oscura la Milo da commedia o da avanspettacolo.

 

Quella che si era formata nella Milano scatenata del primo dopoguerra con partner come Ugo Tognazzi, Elena Giusti, Fulvia Colombo, pronta per i film di Sordi e Totò. Ricordiamoci solo che tutti i giornali, italiani e stranieri seguitano a presentarla come esuberante “milanese bionda” quando non era né milanese né bionda.

 

sandra milo la donna e una cosa meravigliosa

Nata come Salvatrice Elena Greco a Tunisi il 1 marzo 1933 da padre siciliano e madre toscana, cresce a Vicopisano, vicino a Pisa, per poi passare nel 1943-45 a Viareggio, una Viareggio violenta e pericolosa dove ci sono i soldati neri della 92° divisione, i “Buffalo Soldiers”, i borsari neri, le signorine, il Tombolo e si regolano i conti in maniera spesso brutale. Mi disse che i partigiani non erano stati teneri con la sua famiglia, molto fascista, e che per scordare lutti e tragedie, perfino, a 15 anni, un matrimonio con un nobile, Cesare Rodighiero, durato 21 giorni, per rifarsi una vita era andata a Milano. E’ lì che nasce Sandra Milo.

sandra milo federico fellini 2

Da subito bionda, con gli occhi verdi, esuberante, sempre allegra. Nelle cronache mondane, sia italiane che internazionali, fa il suo ingresso come Sandra Milo nel 1956, a Venezia, in costume da bagno al Lido mentre i reporter di mezzo mondo aspettano la Marilyn Monroe di “Fermata d’autobus”. E’ una delle giovani star italiane, con Gina Lollobrigida e Elsa Martinelli.

 

Alberto Sordi la vuole tra le protagoniste di “Lo scapolo” di Antonio Pietrangeli, che la richiamerà per altre tre film in ruoli sempre più importanti, e per “Mio figlio nerone” di Steno, dove ha proprio un ruolo minuscolo.

 

SANDRA MILO

Ma appare anche in Francia in “Eliana e gli uomini” di Jean Renoir con Ingrid Bergman, le va un un po’ meglio in “le avventure di Arsenio Lupin” di Jacques Becker, mentre è proprio protagonista assieme a Vittorio De Sica di “La donna che venne dal mare” di Francesco De Robertis.

 

Gira contemporaneamente “Totò nella luna” di Steno in versione bionda e “Erode il Grande” di Viktor Tourjanski in versione mora. A cavallo tra la fine degli anni ’50 e i primi ’60, gira molti film in Francia. “Appuntamento con il delitto” di Edouard Molinaro con Lino Ventura, “Furore di vivere” di Michel Boisrond con Alain Delon, “La giumenta verde” di Claude Autant Lara con Bourvil, “Asfalto che scotta” di Claude Sautet con Lino Ventura e Jean-Paul Belmondo. E’ qualcosa in più di una bella ragazza da coproduzione.

 

bettino craxi e sandra milo 2

In Italia la vediamo in film di valore come “Il generale della Rovere” di Roberto Rossellini e “Adua e le compagne” e “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli. Ha a suo fianco un produttore allora importante, come Moris Ergas, che sposa nel 1961, e che la propone a Rossellini come protagonista di “Vanina Vanini”.

 

Sarà un disastro per tutti. Tanto che nel 1962 non esce nessun suo nuovo film. Il riscatto arriverà con Fellini e il suo “8 ½”, che uscirà nel 1963 e la porterà alla serata degli Oscar nel 1964. Il successo internazionale del film la riporterà in auge.

 

SANDRA MILO

Gira così “La visita” di Pietrangeli, dove è protagonista assoluta, “Frenesia dell’estate” di Luigi Zampa con Vittorio Gassman, “Le voci bianchi” di Pasquale Festa Campanile, “La donna è una cosa meravigliosa” di Mauro Bolognini, il favoloso “Poi ti sposerò” di Philippe De Broca con Jean-Pierre Cassel, dove la troviamo assieme a Catherine Deneueve e Irina Demick.

 

Torna con Fellini in “Giulietta degli spiriti”, dove indossa gli abiti più belli di Piero Gherardi. Sarà Giulietta, disse a più riprese proprio la Milo, a non volerla più né a casa né sui set, per salvare il suo matrimonio. Orfana di Fellini gira con Dino Risi il fenomenale “L’ombrellone”, dove è la moglie in vacanza, traditrice, ambigua, molto sexy di Enrico Maria Salerno, tipico marito romano che arriva col treno dei cornuti il sabato per passare il weekend con la moglie.

sandra milo riceve il premio il david alla carriera

 

Risi non riesce a rendere popolare, forse perché troppo realistica, la coppia Salerno-Milo. E’ per un sospetto di tradimento proprio con Salerno che il marito Moris Ergas la riempie di botte.

 

Come ha detto a più riprese. "Eravamo in roulotte, stavamo girando e mio marito pensava fossi l'amante di Enrico Maria Salerno. Mi ha buttata per terra, presa a calci in testa rompendomi naso e mascella.

 

Un orecchio è andato distrutto per sempre, l'altro me l’hanno ricostruito con il platino. Ci sento ancora con un orecchio solo". Solo undici anni dopo si separerà da Moris Ergas e sposerà Ottavio De Lollis.

sandra milo in lacrime

 

Nella seconda metà degli anni ’60 non gira grandi film, “Come imparai a amare le donne” di Luciano Salce, “Per amore… per magia” di Duccio Tessari, riciclandosi praticamente come icona felliniana.

 

Si allontana dal cinema negli anni ’70, a parte una serie di Caroselli diretti da Luciano Emmer, che ebbe anche una storia con lei. Nel 1973 Fellini pensa per lei il personaggio di Gradisca in “Amarcord”. Sarebbe tutto pronto, ma all’ultimo per salvare il matrimonio, Sandra si rifiuta di girarlo. Fellini la sostituisce in tempi record con Magali Noel. Ma per la Milo è un brutto colpo. “Amarcord” vincerà pure l’Oscar.

SANDRA MILO - MARCELLO MASTROIANNI - 8 E MEZZO

 

Sarebbe stato il film che avrebbe potuto farla tornare al cinema. Torna comunque al cinema in film di non grande successo, ma gradevoli, come la commedia militare “Riavanti marsch” di Luciano Salce, “Tesoromio” di Giulio Paradisi, che aveva girato con lei “La notte pazza del conigliaccio”. E’ una follia femminista dei tempi, diretta da Anna Maria Tatò “Il doppio sogno dei signori X”, scritto assieme a Lucio Villari con Vittorio Mezzogiorno. E’ solo il primo di una serie di film stracult che girerà negli anni, alternandoli a tanta televisione, prima come presentatrice nella Rai Due socialista, “Piccoli fans”, “L’amore è una cosa meravigliosa”, poi come ospite.

 

dago e marco giusti con sandra milo roma santa e dannata.

Gira davvero di tutto, da “Il cuore altrove” di Pupi Avati a “La perfezionista” di Cesare Lanza al delirante “Impotenti esistenziali” film sul sesso diretto dallo piscanalista Giuseppe Cirillo con Tinto Brass, Don Backy e Alvaro Vitali nel 2009. L’essere stata una icona felliniana, poi l’amante di Bettino Craxi e uno dei volti della tv socialista del tempo, con tanto del caso “Ciro, chi?”, provocato dal brutto scherzo che le fecero in diretta tv, la espone a ogni tipo di progetto pazzo e trash del cinema. Gira davvero di tutto e partecipa a ogni tipo di trasmissione.

 

sandra milo roma santa e dannata

 Ma riesce sempre a uscirne fuori. Solo quest’anno l’abbiamo vista nella serie “Gigolò per caso”, in “Che bella storia la vita” di Alessandro Sarti in “Nemici” di Milo Vallone e Roberto Morelli con Pippo Franco e nel documentario che abbiamo girato io e Dago. Difficile fare di più, passare da scenari così diversi, per così tanto tempo e non perdersi, in fondo, mai, in un mondo dominato dalla potenza e dalla prepotenza maschile. 

sandra milo roma santa e dannata dago e marco giusti con sandra milo roma santa e dannata. 1. sandra milo roma santa e dannata 3sandra milo roma santa e dannata. dago e sandra milo roma santa e dannata. dago e marco giusti con sandra milo roma santa e dannata. dago e marco giusti con sandra milo roma santa e dannata. 1quelle brave ragazze 4quelle brave ragazze 2sandra milo l isola dei famosi 4quelle brave ragazze 3SANDRA MILO UN GIORNO DA PECORA sandra milosandra milo sandra milo sandra milo sandra milo cirosandra milo sandra milo fellinisandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo sandra milo fellini sandra milosandra milosandra milo mastroiannisandra milo (1)sandra milo maurizio costanzosandra milo (2)sandra milo con ottavio de lollissandra milosandra miloSandra Milo sandra milo sandra milo battesimo di azzurrasandra milo con federico fellinisandra milo da bambinasandra milo lelio luttazzisandra milo modella a milano 16 annisandra milo con i figli ciro, maria azzurra e deborasandra milo cuba false nozzesandra milo e il falso marito cubano sandra milo 1sandra milo 2SANDRA MILOsandra milo domenica in 1sandra miloSANDRA MILOfederico fellini giulietta masinasandra milo giulietta masina giulietta degli spiritisandra milo giulietta masinasandra milo federico fellini giulietta masina agli oscar 1963sandra milo foto di bacco (3)sandra milo incatenata a palazzo chigisandra milosandra milo foto di bacco (4)sandra milosandra milo e il vaccino contro il coronavirussandra milo

Ultimi Dagoreport

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?

giorgia meloni daniela santanche

DAGOREPORT - MA QUALE TIMORE DI INCROCIARE DANIELA SANTANCHÈ: GIORGIA MELONI NON SI È PRESENTATA ALLA DIREZIONE DI FRATELLI D’ITALIA PERCHÉ VUOLE AVERE L’AURA DEL CAPO DEL GOVERNO DALLO STANDING INTERNAZIONALE CHE INCONTRA TRUMP, PARLA CON MUSK E CENA CON BIN SALMAN, E NON VA A IMMISCHIARSI CON LA POLITICA DOMESTICA DEL PARTITO - MA SE LA “PITONESSA” AZZOPPATA NON SI DIMETTERÀ NEI PROSSIMI GIORNI RISCHIA DI ESSERE DAVVERO CACCIATA DALLA DUCETTA. E BASTA POCO: CHE LA PREMIER ESPRIMA A VOCE ALTA CHE LA FIDUCIA NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL TURISMO È VENUTA A MANCARE - IL RUOLO DEL "GARANTE" LA RUSSA…

barbara marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

L’AMBIZIOSA E INCONTROLLABILE BARBARA BERLUSCONI HA FATTO INCAZZARE MARINA E PIER SILVIO CON LA DICHIARAZIONE AL TG1 CONTRO I MAGISTRATI E A FAVORE DI GIORGIA MELONI, PARLANDO DI “GIUSTIZIA A OROLOGERIA” DOPO L’AVVISO DI GARANZIA ALLA PREMIER PER IL CASO ALMASRI - PRIMA DI QUESTA DICHIARAZIONE, LA 40ENNE INEBRIATA DAL MELONISMO SENZA LIMITISMO NE AVEVA RILASCIATA UN’ALTRA, SEMPRE AL TG1, SULLA LEGGE PER LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE TRA GIUDICI E PM (“È SOLO UN PRIMO PASSO”) - E NELL’IMMAGINARIO DI MARINA E PIER SILVIO HA FATTO CAPOLINO UNA CERTA PREOCCUPAZIONE SU UNA SUA POSSIBILE DISCESA IN POLITICA. E A MILANO SI MORMORA CHE, PER SCONGIURARE IL "PERICOLO" DELLA MELONIANA BARBARA (“POTREBBE ESSERE UN’OTTIMA CANDIDATA SINDACA PER IL CENTRODESTRA NELLA MILANO’’, SCRIVE IL “CORRIERE”), PIER SILVIO POTREBBE ANCHE MOLLARE MEDIASET E GUIDARE FORZA ITALIA (PARTITO CHE VIVE CON LE FIDEJUSSIONI FIRMATE DA BABBO SILVIO...) - VIDEO

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - PER RISOLVERE LA FACCENDA ALMASRI ERA SUFFICIENTE METTERE SUBITO IL SEGRETO DI STATO E TUTTO SAREBBE FINITO LÌ. INVECE LA MAL-DESTRA HA PRESO IL SOPRAVVENTO BUTTANDOLA IN CACIARA E METTENDO NEL MIRINO IL PROCURATORE LO VOI, MOLTO LONTANO DALLA SINISTRA DELLE “TOGHE ROSSE” - QUELLO CHE COLPISCE DEL PASTICCIACCIO LIBICO È CHE SIA STATO CUCINATO CON I PIEDI, MALGRADO LA PRESENZA A FIANCO DI GIORGIA MELONI DI UN TRUST DI CERVELLONI COMPOSTO DA UN EX MAGISTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (CARLO NORDIO), UN PREFETTO A CAPO DEGLI INTERNI (MATTEO PIANTEDOSI) E DI UN ALTRO EX GIUDICE ALFREDO MANTOVANO, SOTTOSEGRETARIO DI STATO - NELL’INCONTRO AL COLLE, LA DUCETTA HA ILLUSTRATO A MATTARELLA (CHE RICOPRE ANCHE LA CARICA DI PRESIDENTE DEL CSM), COSA AVREBBE TUONATO VIA SOCIAL CONTRO LE “TOGHE ROSSE”? OVVIAMENTE NO… - I VOLI DI STATO PER IL TRASPORTO DI AUTORITÀ, LE MISSIONI E GLI INTERVENTI A FAVORE DI PERSONE COINVOLTE IN “SITUAZIONI DI RISCHIO” (DA CECILIA STRADA AD ALMASRI), VENGONO EFFETTUATI DAI FALCOM 900 DELLA CAI, LA COMPAGNIA AERONAUTICA DI PROPRIETÀ DEI SERVIZI SEGRETI, CHE FA BASE A CIAMPINO

romano prodi dario franceschini giuseppe conte elly schlein

DAGOREPORT - COME ANDRÀ A FINIRE LO PSICODRAMMA MASOCHISTICO DEL CENTRO-SINISTRA IN VISTA DELLE REGIONALI 2025 E DELLE POLITICHE DEL 2027? A PARTE FRANCESCHINI, L’HANNO CAPITO TUTTI CHE MARCIANDO DIVISI, PER I PARTITI DELL’OPPOSIZIONE LA SCONFITTA È SICURA - CHIUSA NEL BUNKER DEL NAZARENO CON UNA MANCIATA DI FEDELISSIMI, ELLY SCHLEIN HA GIÀ UN ACCORDO SOTTOBANCO COL M5S DI CONTE PER MARCIARE UNITI ALLE PROSSIME REGIONALI IN TOSCANA, CAMPANIA E PUGLIA E VENETO. UNA VOLTA UNITE LE FORZE, LE PRIME TRE, ACCORDO IN FIERI COL REGNO DI NAPOLI DI DE LUCA, IL SUCCESSO PER L’OPPOSIZIONE È SICURO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027 VINCERÀ L’IDEA DI UN ‘’PARTITO-PLURALE’’ CON ELLY CHE SI ACCORDERÀ CON IL PADRE NOBILE E SAGGIO DELL’ULIVO, ROMANO PRODI, SULLE PRIORITÀ DEL PROGRAMMA (NON SOLO DIRITTI CIVILI E BANDIERE ARCOBALENO), E FARÀ SPAZIO ALL'ANIMA CATTO-DEM DI BONACCINI, GENTILONI, GUERINI, RUFFINI...

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO