fausto cigliano

IL NECROLOGIO DEI GIUSTI – “PER CHI È CRESCIUTO CON LA PRIMA TELEVISIONE È UN DURISSIMO COLPO LA SCOMPARSA DI FAUSTO CIGLIANO, 85 ANNI, GRANDE MAESTRO DELLA CANZONE NAPOLETANA, SOFISTICATO INTERPRETE DI CLASSICI VECCHI E NUOVI” –“PURTROPPO NEGLI ULTIMI TEMPI AVEVA PERSO LA MEMORIA, ANCHE SE ANCORA RIUSCIVA A CANTARE I SUOI CLASSICI. LO RICORDO A NAPOLI PER UNA TRASMISSIONE DI RAI DUE CHE ORGANIZZAMMO IN MEMORIA DI TOTÒ UN PO’ OFFUSCATO, MA…” - VIDEO

Marco Giusti per Dagospia

 

fausto cigliano 2

“Sarrà chi sa. Sarrà 'sta luna chiena, 'na mùseca luntana…”. Per chi è cresciuto con la prima televisione è un durissimo colpo la scomparsa di Fausto Cigliano, 85 anni, grande maestro della canzone napoletana, sofisticato interprete di classici vecchi e nuovi. Una sorta di Joao Gilberto napoletano. Guardatelo, già anziano, con che eleganza canta “Catarì” nel film di John Turturro “Passione”, sotto addirittura al capolavoro di Caravaggio “Le sette opere di Misercordia” al Pio Monte della Misericordia. Da commuoversi. 

 

fausto cigliano 3

Il fatto, poi, di essere arrivato al successo da giovanissimo, andava ancora a scuola, e di presentarsi sempre elegante, sempre sorridente, coi capelli ben tagliati, la giacca e la cravatta, negli anni degli urlatori, di Joe Sentieri, Tony Dallara, Celentano, Mina, lo rese una sorta di ponte tra urlo e melodia. Al punto da poter dividere il successo di “E se domani” di Carlo Alberto Rossi e Giorgio Calabrese, da lui cantata in accoppiata già con Gene Pitney nel 1964 a Sanremo, con Mina, che l’anno ne fece una versione più urlata e, certo, ancor più popolare. 

 

fausto cigliano 7

Nato a Napoli nel 1937, figlio di un comandante dei vigili urbani, penultimo di sette figli, pure malato d’asma in gioventù, incominciò a cantare e a suonare la chitarra fin da ragazzino. Nel 1956 fa il suo esordio al Festival di napoli come “riassuntore” delle canzoni in gara. Nel 1959 vince il Festival di Napoli con “Sarrà chi sa” in coppia con Teddy Reno e diventa popolarissimo. Ma già aveva esordito nel cinema con il buffo “Classe di ferro” diretto da Turi Vasile con Totò protagonista accanto ai giovani virgulti della commedia all’italiana come Paolo Ferrari.

 

fausto cigliano 6

Eccolo poi coprotagonista, nel ruolo di Amerigo Zappitelli, del divertente “Guardia, ladro e caneriera” diretto da Steno, scritto da Lucio Fulci e Alessandro Continenza a fianco di Nino Manfredi e Gabriella Pallotta. O ne “I ragazzi della marina” del comandante De Robertis. Il successo della sua partecipazione a Sanremo lo porta a interpretare “Destinazione Sanremo” di Domenico Paolella con Claudio Villa, betty Curtis, Domenico Modugno e il più scatenato “Sanremo la grande sfida” di Piero Vivarelli con Teddy Reno, Sergio Bruni, Celentano, Mina. 

fausto cigliano 4

 

Ma appare anche in “La duchessa di Santa Lucia” di Roberto Bianchi Montero con Tina Pica. E’ se stesso nel bellissimo “Cerasella” diretto da Raffaello Matarazzo con una giovanissima Claudia Mori e Mario Girotti alias Terence Hill, dove canta ovviamente “Cerasella”, celebre motivo che vanta i testi di Ugo Pirro, lo sceneggiatore, che si firma col suo vero nome, Mattone. 

 

fausto cigliano 5

Tra i pochi cantanti napoletani legati alla tradizione e in grado di piacere anche ai giovani, ai giovanissimi e ai non-napoletani, lo vuole la Nestlé in ben sei anni di Caroselli Nestlé sotto la direzione creativa e registica di Luigi Giachino per reclamizzare prodotti nuovi come il Nescafé, il cioccolato Kismi, il latte in polvere nell’Italia del boom. Nel 1959 lo troviamo da solo nella serie “In gran forma”, l’anno dopo ha come partner un king degli urlatori come il ligure, simpatico, vitalissimo, Joe Sentieri per lanciare il Nescafé. 

 

fausto cigliano 10

Nel 1961 la serie prende il nome di “Ué Ué Ué quant’è buono… il cioccolato Nestlé”, sempre con Joe Sentieri, poi nel 1962 diventa “E’ un urlo, un brivido”. Solo nel 1964 al posto di Sentieri troviamo una star della prima tv come Paolo Poli. Assieme avranno una loro serie assolutamente deliziosa, “Anche in sogno”, dove i due cantanti-attori appaiono a un bambino mentre dorma e cantano una serie di canzoncine più o meno buffe. 

 

fausto cigliano 11

In qualche modo con la fine degli anni ’60, si conclude anche la carriera cinematografica e televisiva di Fausto Cigliano, che negli anni ’70 e ’80 diventa un cantante più di ricerca, esibendosi sempre in coppia col chitarrista Mario Gangi. Il suo modello rimane un po’ quella dei grandi cantanti come Roberto Murolo, anche se ogni tanto prova qualche testo più scapricciato come la buffa, calcistica, “Ossessione 70” (“Albertosi, Burgnich, Facchetti, con Bertini, Rosato e Cera, c’era un goal…”). 

 

fausto cigliano 9

A Carosello riappare solo in una sparuta serie del 1976, mentre al cinema ricompare molti anni dopo con la sua chitarra come colonna sonora, elegantissima, di “Identificazione di una donna” di Michelangelo Antonioni. Di anno in anno era diventato un vero grande maestro della tradizione napoletana, molto amato e venerato da tutti gli appassionati. 

 

Purtroppo negli ultimi tempi aveva perso la memoria, anche se ancora riusciva a cantare i suoi classici. Lo ricordo a Napoli per una trasmissione di Rai Due che organizzammo in memoria di Totò un po’ offuscato, ma ancora in grado di cantare, dove aveva ritrovato Teddy Reno. Non mi ricordo però cosa cantasse…

fausto cigliano 16fausto cigliano 15maurizio corgnati, milva e fausto ciglianofausto cigliano 1fausto cigliano 12fausto cigliano 13fausto cigliano 14fausto cigliano 8

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…