maurizio molinari

“IL RITORNO DELLE TRIBU’” - NEL NUOVO LIBRO DI MAURIZIO MOLINARI IL RACCONTO DELLA DISGREGAZIONE SOCIALE IN MINI-CLAN - E’ L’EFFETTO INEVITABILE DELLA MORTE DELLO STATO: FINITO IL CENTRALISMO, RIAFFIORA IL LOCALISMO, CHE STAVOLTA E’ IN GRADO STRAVOLGERE GLI EQUILIBRI INTERNAZIONALI - ECCO PERCHE'

Maurizio Molinari per “la Stampa”

 

MAURIZIO MOLINARI - IL RITORNO DELLE TRIBUMAURIZIO MOLINARI - IL RITORNO DELLE TRIBU

Il dibattito sul ritorno delle tribù tiene banco in Occidente e in Oriente evidenziando una generale tendenza alla disgregazione che porta all' indebolimento degli Stati nazionali e dei rispettivi establishment. I fronti geografici di tali cambiamenti rivoluzionari sono due.

 

Da un lato ci sono Medio Oriente e Nord Africa, dove la decomposizione degli Stati arabo-musulmani creati nell' ultimo secolo porta a un dilagare di rivolte che fanno riemergere con forza i clan tribali come fonte di aggregazione sociale, economica e militare con i jihadisti che ne esprimono la dimensione più sanguinaria e rivoluzionaria.

 

MOLINARIMOLINARI

Dall'altro vi sono Nord America ed Europa, dove la redistribuzione della ricchezza innescata dalla globalizzazione ha provocato un domino di diseguaglianze economiche che determina la protesta dei ceti medi, la cui reazione si esprime con aggregazioni in gruppi e movimenti anti-sistema portatori di richieste molto specifiche, evidenziando la decomposizione del panorama politico in fazioni e movimenti protagonisti di singole battaglie accomunate solo dall'opposizione all'establishment di turno.

 

tea party usa tea party usa

Il fenomeno dei migranti crea un collegamento diretto fra l'indebolimento degli Stati da cui provengono, in Africa e Asia, e il malessere sociale di quelli dove arrivano, in Occidente. Il processo di frammentazione delle democrazie industriali è in pieno svolgimento su entrambe le sponde dell'Atlantico e investe anche l'Italia: a dimostrarlo c'è quanto avvenuto negli ultimi dodici mesi, dal voto amministrativo del giugno 2016, che ha evidenziato come ogni singola grande città è immersa in una vicenda politica propria, al referendum costituzionale del dicembre seguente, che ha visto vincere la protesta alimentata da un mosaico di istanze differenti.

 

tunnel hamas 4tunnel hamas 4

Questo libro va alla ricerca delle origini di rivolte, diseguaglianze e migrazioni per arrivare a descrivere le tribù d'Oriente e d'Occidente che ne sono protagoniste, mettendo in evidenza ciò che le distingue e ciò che le accomuna. A differenziarle è la genesi: a Oriente - come in Siria, Iraq, Libia e Yemen - è il crollo violento di regimi dispotici a innescare la disintegrazione di Stati privi di legittimità popolare, spingendo individui e famiglie a riaggregarsi attorno alle identità pre-esistenti alla formazione delle nazioni ovvero tribù, clan e moschee; in Occidente è il corto circuito economico avvenuto all' interno della globalizzazione a causa di una redistribuzione della ricchezza che ha delocalizzato il lavoro e il benessere verso le economie emergenti, creando sacche di povertà in vaste regioni industriali su entrambi i lati dell'Atlantico, portando le comunità impoverite ad aggregarsi localmente per esprimere ogni sorta di protesta.

IL MAXI RADUNO DI AL QAEDA NELLO YEMEN IL VIDEO DELLA CNN IL MAXI RADUNO DI AL QAEDA NELLO YEMEN IL VIDEO DELLA CNN

 

Ad accomunare le tribù d'Oriente e d'Occidente è invece l'avversario contro cui si battono: lo Stato nazionale, le sue istituzioni, l'establishment sono considerati un ostacolo da affrontare, contestare e, nei casi più estremi, rovesciare. Il ritorno delle tribù è dunque la cartina al tornasole dell' indebolimento degli Stati nazionali, che sono chiamati ad affrontare tali sfide da cui possono uscire rafforzati o dilaniati. Tanto in Oriente quanto in Occidente gli Stati hanno innanzitutto bisogno di guadagnarsi una nuova legittimità tra le popolazioni che si trovano a governare e rappresentare.

 

piccolo trump 14piccolo trump 14

Nel mondo arabo-musulmano la richiesta più forte riguarda il rispetto dei diritti individuali - libertà di opinione, credo e associazione, parità di genere, eguaglianza davanti alla legge - mentre nelle democrazie industrializzate ha a che vedere con i diritti economici - al lavoro, alla formazione, alla prosperità - che in ultima istanza coincidono con la protezione del benessere delle famiglie. È impossibile prevedere quale sarà l'esito del confronto fra tribù emergenti e Stati nazionali indeboliti: è un bivio che può portare allo stravolgimento degli equilibri internazionali dall'Atlantico al Golfo, a una moltitudine di conflitti oppure all'emergere di nuove dottrine di sviluppo.

 

Possono esserci tuttavia pochi dubbi sul fatto che sarà questo scontro a far emergere i leader che guideranno la prossima generazione.

 

ANCHE L'ITALIA

israele spianata moscheeisraele spianata moschee

È possibile percorrere i sentieri che descrivono la nuova geografia delle tribù che è in piena evoluzione: in Medio Oriente significa mettersi sulle tracce delle rivolte in corso per addentrarsi nei territori dei jihadisti sunniti e sciiti così come nell'isola degli ebrei - Israele - che entrambi assediano, nelle trincee delle comunità cristiane e in quelle dei peshmerga curdi desiderosi di dare vita al sogno di una propria entità nazionale; in Occidente comporta immergersi nelle diseguaglianze del Midwest americano che ha eletto Donald Trump, dell' Inghilterra settentrionale che ha fortemente voluto la Brexit e delle periferie italiane flagellate da disoccupazione giovanile e impoverimento.

POLIZIA IN ISRAELE POLIZIA IN ISRAELE

 

E fra i due fronti del tribalismo contemporaneo lo scacchiere del Mediterraneo è teatro di un' imponente migrazione di massa, da Sud verso Nord, che trasforma i profughi in elemento che connette gli opposti universi. Ne risulta un mosaico di voci, storie e interrogativi che ci obbliga a riflettere su una società che, dalla fine della Seconda guerra mondiale, sta cambiando a una velocità senza precedenti, sollevando interrogativi che rimettono in discussione le certezze che le ultime generazioni davano per acquisite.

 

L' Italia è stata investita dall' impatto di tali sconvolgimenti. A dimostrarlo sono le cronache dell' ultimo anno che hanno visto la frammentazione dei partiti tradizionali, l' affermazione di leader portatori di identità locali, un prepotente movimento di protesta scaturito da disparità e lacerazioni nell' accoglienza dei migranti.

 

 

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…