netflix borsa

NETFLOP? OH YES! – LA TV IN STREAMING CROLLA A WALL STREET, AI MERCATI NON PIACE IL CALO DELLE NUOVE SOTTOSCRIZIONI – L’ESPANSIONE DI NETFLIX SU SCALA PLANETARIA NON CONVINCE, E LA CONCORRENZA DI AMAZON INCOMBE

nasdaq netflixnasdaq netflix

di Jaime D'alessandro per “la Repubblica”

 

ROMA - Battuta d'arresto per la prima televisione in streaming su scala globale. Netflix delude il mercato e crolla al Nasdaq. Agli analisti infatti non bastano i conti in linea con le stime né l'incremento del giro d'affari. A preoccupare è il rallentamento nella crescita degli utenti per il trimestre in corso soprattutto negli Stati Uniti che è il mercato di riferimento.

 

 

nasdaq netflix 1nasdaq netflix 1

La tv fondata da Reed Hastings registra "solo" 2,5 milioni di nuove sottoscrizioni, 500mila negli Stati Uniti e 2 milioni nel resto del mondo. Numeri di tutto rispetto, ma pochi se confrontati a quelli mostrati nel trimestre concluso lo scorso 31 marzo: 6,74 milioni di nuovi spettatori a livello globale.

netflixnetflix



In realtà non è la prima volta che Netflix delude in borsa. Già la passata trimestrale non era andata bene, crescita record ma pochi utili, con la differenza che in questo caso si tratta di una compagnia divenuta globale da gennaio è presente in 190 Paesi. Il mondo intero, con le eccezioni della Cina (dovrebbe seguire a breve), della Siria e della Corea del Nord.

 

 

"Non stiamo pensando al ritorno economico. La nostra missione è espanderci ed investire per migliorare il nostro servizio", aveva detto propria a Repubblica lo stesso Hastings pochi mesi fa. Strategia che però non piace a Wall Street, dove nemmeno Jeff Bezos è molto amato avendo anche lui la propensione ad reimpiegare i capitali piuttosto che a distribuire dividendi.

proiettore e doppio telecomando per stanza netflixproiettore e doppio telecomando per stanza netflix



Nel dettaglio, gli utili di Netflix sono saliti a 27,66 milioni di dollari (23,7 milioni un anno fa), ma i ricavi a 1,96 miliardi hanno mancato le stime degli analisti malgrado superino del 30% i 1,57 miliardi del 2015. Proprio in seguito alla diminuzione della crescita degli abbonati, si prevedono profitti per 2 centesimi ad azione e un giro d'affari di 1,96 miliardi di dollari. Gli analisti si aspettavano 5 centesimi ad azione e 2,12 miliardi di dollari.

netflixnetflix



In questo momento Netflix ha 81,5 milioni iscritti e circa il 45% risiede in America. A diversi analisti sta però venendo il dubbio che il modello di business, la prima tv in streaming su scala globale, possa davvero reggere.

 

 

I numeri americani continuano a essere fondamentali, visto che gli iscritti negli Usa sono molto più redditizi che altrove. E a Wall Street sono anche preoccupati per altri due fattori: il ritocco in alto del prezzo dell’abbonamento che potrebbe arrivare a breve e l'aumento della competizione.

 

prime video   downloadprime video download

 

Amazon ha lanciato Prime in abbonamento mensile senza il bisogno della sottoscrizione annualmente al servizio di offerte e spedizioni (che comprendeva anche il servizio video) della multinazionale di Bezos. Ed è evidente che nel giro di qualche mese potrebbe aggiungere al Paesi alla lista di quelli già raggiunti dal servizio che sono Stati Uniti, Inghilterra, Germania, Austria, India e Giappone.

jeff bezos amazonjeff bezos amazon


 
La partita si gioca quindi su più campi, con una frizione evidente fra la richiesta di risultati immediati da parte degli analisti e la strategia a lungo termine di Hastings e compagni. In prospettiva i vantaggi di esser presente su scala planetaria, dovrebbero cominciare a dare a Netflix un margine di manovra non indifferente: al contrario degli altri è l’unica multinazionale che può trattare i diritti delle produzioni sulla base della sua presenza in 190 Paesi.

 

Reed-Hastings-Netflix_LogoReed-Hastings-Netflix_Logo

 

Tratta da una posizione di vantaggio. Peccato però che per ora il suo catalogo non brilli fuori da Stati Uniti e Inghilterra. Anzi, in Africa e Asia Centrale è talmente esiguo da chiedersi se non si sia trattato (per ora) solo di piazzare una bandiera. Ma è presto per tirare le somme, al di là delle battute di arresto a Wall Street. Se è vero che è una partita che si gioca su più campi, è altrettanto vero che è appena cominciata.  

Netflix Netflix imNETFLIX ages imNETFLIX ages netflix netflix

 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...