OLIO DI RICINO IN SALSA AMERICANA! IL ‘NEW YORK TIMES’ AFFONDA L’OLIO EXTRAVERGINE VANTO DELLA TOSCANA. E SCENDE IN CAMPO CALIMERO TOSCANI: “PRONTO A UNA CAMPAGNA GRATUITA, SE LETTA MI CHIAMA”


1 - ACCUSE DAGLI USA: OLIO POCO VERGINE «DANNI INCALCOLABILI PER LA TOSCANA»
Alfredo Faetti per "Il Corriere Fiorentino"


È uno schiaffo, inutile girarci intorno. E anche se è giusto non fare di tutta un'erba un fascio, rimane l'amara consapevolezza che quanto raccontato dal New York Times a tutto il mondo rispecchia «una situazione che conosciamo bene tutti, politica compresa, ma a cui probabilmente non si vuole dare una risposta chiara».

Tulio Marcelli, presidente Coldiretti Toscana, tira un lungo sospiro nel commentare quelle vignette che sul sito del quotidiano Usa denunciano «un covo di truffatori, protetti dal potere politico, che importano olio dall'estero da adulterare e miscelare con quello nostrano per poi spacciarlo come Made in Italy», ricalcando le sue parole. Il titolo dell'inchiesta illustrata in quindici spietate vignette è «Il suicidio dell'extra vergine», e passo dopo passo scandisce come ai prodotti ricavati dagli ulivi nostrano vengano mischiati oli provenienti da paesi esteri, uccidendone la qualità nonostante l'etichetta garantisca tutt'altro. «Il nostro olio non viene miscelato con un bel niente.

I nostri sono prodotti di primissima qualità». Dicono dal frantoio San Luigi di Caldana, in Maremma. «Chi usa questi metodi, dovrebbe andare in galera. Punto» e riattaccano.
Sono i produttori onesti, infatti, quelli che sentono bruciare maggiormente questo schiaffo.

«Il fumetto pubblicato dal New York Times mette in luce un vero e proprio crimine che prima di essere commesso nei confronti dei consumatori di tutto il mondo, viene compiuto verso la maggioranza dei nostri produttori, che sono e resteranno onesti», come dice appunto Vasco Galgani, presidente della Camera di Commercio di Firenze e di Unioncamere Toscana. Sono quindici vignette, firmate dall'art director del New York Times Book Review Nicholas Blechman, che prendono spunto da Tom Mueller autore del libro Extraverginità (Edt edizioni) sullo «scandaloso mondo» dell'olio di oliva, libro che proprio oggi verrà presentato alla Camera.

«Dagli Usa non può arrivare nessuna lezione di correttezza sul campo agroalimentare», tuona dal Parlamento Michele Anzaldi (Pd) della commissione agricoltura. Ma resta il problema che se la legge chiede che sull'etichetta ci sia scritto «miscela di oli comunitari» o «miscela di oli comunitari e extracomunitari» queste scritte sono piccolissime e la verità è che «il miracolo dell'olio diventa una barzelletta mondiale con un danno incalcolabile accompagnato da un potenziale crollo delle vendite di "olio Made in Italy"», continua Coldiretti. Negli Usa è diretto e consumato il 70 per cento dell'olio toscano Ipg (indicazione garantita dal ministero dell'agricoltura).

«Un colpo mirato ad uno dei settori che traina maggiormente le esportazioni, anche negli Stati Uniti, e che arriva quando il mondo agricolo italiano è impegnato a chiedere regole certe contro la contraffazione di prodotti spacciati come italiani sui mercati nordamericani», sottolinea il presidente di Legacoop Agroalimentare Toscana, Roberto Negrini.

In effetti, su pressione delle stesse categorie, già l'anno scorso è arrivata una legge, la cosiddetta «salva olio», contenente misure di repressione e contrasto alle frodi e di valorizzazione del vero Made in Italy. Ma «ancora oggi la legge non risulta pienamente applicata per l'inerzia della pubblica amministrazione e per l'azione delle lobby industriali denunciate dallo stesso New York Times», spiega Marcelli.

E il danno d'immagine è un duro colpo soprattutto per la Toscana, visto che qui esiste la concentrazioni più significativa di produttori (17,3 per cento) e trasformatori (16,9 per cento) dove a prevalere sono proprio gli operatori oleari con 325 molitori e 721 imbottigliatori.

Ma anche da noi occorre fare un esame di coscienza, spiega la Coldiretti: «Ad ogni litro d'olio prodotto nella nostra regione corrispondono 10 litri di olio imbottigliato che finisce negli scaffali nazionali e soprattutto internazionali dando così vita alla parabola della "moltiplicazione" dell'extravergine». Olii che «arrivano dall'estero, Tunisia, Spagna, Grecia, per essere miscelati e confusi con l'olio toscano attraverso marchi famosi sinonimo di garanzia di qualità ed italianità».

2 - AGRICOLTURA: TOSCANI, PRONTO A CAMPAGNA GRATIS PER OLIO ITALIANO
(AGI) - - "Il ministero dell'Agricoltura mi dia spazio e io faccio una campagna gratis per sostenere l'olio extravergine d'oliva italiano". Oliviero Toscani, fotografo di fama mondiale, non ci pensa due volte ad accogliere l'appello lanciato oggi dal deputato Pd Michele Ansaldi a favore del nostro olio, denigrato da una vignetta del New York Times. "Il nostro olio e immortale e di ottima qualità, e l'ingrediente più utile al mondo. E' antichissimo e serve dal battesimo all'estrema unzione. Se mi daranno lo spazio - assicura Toscani - faro una campagna gratis". "Nessuno fa bene l'olio come gli italiani. Gli americani lo criticano? Continuino pure a mangiare i loro grassi, la margarina, che li fanno diventare obesi... Sono pronto a una campagna per l'olio: e la cosa più facile del mondo".

3 - IL CLICCATISSIMO SITO AMERICANO CONTRO LE PORCATE DEL CIBO
http://www.foodsafetynews.com

 

il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano il new york times e l adulterazione dell olio extravergine italiano

Ultimi Dagoreport

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…