militello cartelli

“NON E’ BELLO CIO’ CHE BELLO. FIGURAMOSE GERVINHO” - (PRESA IN) GIRO D’ITALIA IN 1000 CARTELLI BY CRISTIANO MILITELLO – L’INVIATO DI STRISCIA RACCONTA IN UN LIBRO UN PAESE "ORTOGRAFICAMENTE ALLO SBANDO" - MA CI SONO ANCHE DEI GENI COME QUELLO CHE CHIAMA LA SUA MACELLERIA "MANZO CRIMINALE" O IL WRITER CHE SCRIVE "SEI PIÙ INUTILE DELLA "R" DI MARLBORO" - ECCO IL SEGRETO PER SCOPRIRE LE 'CHICCHE'

Gianluca Veneziani per “Libero quotidiano”

 

militello

L' intervista a Cristiano Militello inizia con un rinvio dovuto a un suo impegno pre-natalizio: sta assistendo all' accensione delle luci dell' albero di Natale più grande del mondo. Io gli scrivo: «Nessun problema, ci sentiamo domani. Si goda allo spettacolo». Proprio così: «allo spettacolo». E uno strafalcione così, scritto da un giornalista, sarebbe degno di entrare nel catalogo di errori, frasi sgangherate, giochi di parole più o meno voluti, manifesti esilaranti e insegne buffe, stilato nel suo libro fresco di stampa Cartelli d' Italia. (Presa in) giro d' Italia in 1000 cartelli (Baldini+Castoldi, pp. 384, euro 17): un viaggio fotografico che accorpa le centinaia di scritte scovate dall' inviato di Striscia La Notizia in anni di militanza militelliana sul campo.

 

E che ci fa bene in almeno tre sensi: ci fa ridere tanto, ci invita a riflettere sulle nostre deficienze ortografiche e a riprendere in mano un altro libro, quello di grammatica, e destina i proventi in beneficienza alla Fondazione Together To Go (TOG), che cura gratuitamente bambini con patologie neurologiche.

Ma è un libro che giova, in generale, anche all' editoria, visti i suoi numeri: in meno di due settimane è arrivato alla terza edizione, vendendo più di 20mila copie.

 

Militello, raccogliendo i 1.000 cartelli, che idea si è fatto? Sono il prodotto più della creatività o dell' analfabetismo?

militello cartelli

«Si va dall' ignoranza crassa al talento. Difficile non pensare a un Paese ortograficamente allo sbando, quando vedi errori che sfidano la legge di gravità (di gravità dell' errore, intendo) come "addio accelibato" o "110 ell' ode". Allo stesso tempo ci sono dei geni come quel tale che scrive sulla saracinesca "Vado in ferie per due settimane. Se vi manco, ecco la foto", quello che chiama la sua macelleria "Manzo criminale" o il writer che scrive "Sei più inutile della "r" di Marlboro"».

 

Fanno più danni i cinesi con la lingua italiana o noi italiani con la lingua inglese?

«Direi entrambi, ma i cinesi sono più giustificati. Sfido io a fare il contrario con il loro alfabeto. Noi con le lingue straniere siamo messi maluccio: posso capire il piccolo ristoratore che scrive "Budik" per dire Boutique oppure "Bedenbrekfass" per indicare un Bed and Breakfast, ma è incredibile vedere un cartello della metropolitana di Roma, quindi approvato da un ente comunale, con la scritta "Anderground"».

militello cartelli

 

Anche noi giornalisti non ce la caviamo benissimo tra titoli come «Colto da infarto mentre muore» o «Bocelli rilegge i classici del cinema».

«Sì, io distinguo tre categorie: quelli che incappano in sviste e refusi, tipo "operaio cade da sei mesi" anziché "da sei metri"; quelli che ci giocano su in modo ironico, penso al vostro "Il profumo di Passera risveglia Montepaschi"; e quelli che creano cortocircuiti loro malgrado, accostando due titoli che sortiscono effetti dirompenti, tipo: "Arriva Mattarella" e "Scende dal treno con la droga: preso"»

 

A volte il destino ci mette lo zampino anche nelle combinazioni tra i cognomi dei partner...

«Be', in quel caso viene naturale dire "Dio li fa e poi li accoppia". Anche perché contro l' anagrafe puoi fare poco. Se due si chiamano "Stringa Scarpa", "Dal Collo Mozzato", "Lo Porto Alletto" vuol dire che erano fatti per stare insieme. Un trucco può essere invertire i cognomi sulla targa del citofono, ma non sempre funziona: se "Scopato Mai" si fa chiamare "Mai Scopato", l' effetto è lo stesso...».

militello

A proposito di coppie, molti si divertono a ironizzare sull' amore romantico dichiarato su muri e striscioni.

«Sì, e in quei casi vengono fuori forme meravigliose di street art: tipo quello che celebra a suo modo l' amata scrivendo "Ieri ti amavo meno di domani, domani ti amerò più di ieri, oggi mi fai schifo", oppure la offende in modo raffinato sentenziando "Sei profonda come la ciotola del cane"».

 

E la morte? Anche il tabù per eccellenza è oggetto di ironia sui cartelli?

«In alcuni casi ci sono delle coincidenze incredibili, tipo l' impresa funebre Smorto e le agenzie mortuarie Cassa e Spiri. In altri casi è il marketing funebre ad azzardare spiritosaggini con promozioni tipo "Funerali completi a partire da 1.899 euro. Perché piangere due volte?"».

 

I cortocircuiti "politici" sui cartelli invece?

militello cover

«Anche qui si possono trovare delle perle volute, come chi ha scritto "Plima li cinesi", "Godere operaio" o "Forza Uova", cancellando la "N" di "Nuova", o chi ha replicato alla frase "Roma ai romani", chiosando "Anzio agli anziani". Altre volte si tratta di casi fortuiti: penso al manifesto "Vieni a scoprire il misterioso mondo dei rettili" con sotto, sovrapposta da un attacchino sbadato, una locandina con l' immagine di Salvini; e ancora: la "Via Renzi", quasi profetica di quanto capitando oggi al Pd, o il manifesto elettorale che invitava a votare per Bersani, affiancato da un altro che annunciava la terza sagra del bollito».

 

Il segreto per trovare tutte queste chicche?

«Mantenere lo sguardo fisso sulla realtà e avere una curiosità enorme. Se continuiamo a guardare in basso, con la testa china sugli smartphone, ci perdiamo il meglio. Un Militello troppo tecnologico forse non sarebbe diventato Militello».

 

militello cartelli

Per chiudere, ci saluta i nostri direttori, Feltri e Senaldi, come farebbe uno dei suoi intervistati a Striscia lo striscione?

«Un saluto a Veltro e Rinaldi!».

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…