NON SONO MAI SOLO CANZONETTE - VIDEO: IERI AI GRAMMY DRAKE ACCETTA IL PREMIO E MENA SULL'ACADEMY: ''SPESSO NON CAPISCONO CHI SIETE DAVVERO. NON SERVE QUESTO PREMIO'' (E GLI TAGLIANO IL DISCORSO) - POI ARRIVA MICHELLE OBAMA E METTE IL SUO STAMPINO SUI GRAMMY PIÙ FEMMINISTI DELLA STORIA, PENSATI E COSTRUITI PER ''RIPARARE'' ALLA CERIMONIA TROPPO MASCHILE DELL'ANNO SCORSO. LA POLITICA, CON LA MUSICA, C'ENTRA SEMPRE…
1. NON SONO SOLO CANZONETTE
Andrea Salvadore per www.americanatvblog.com
Abbiamo trascorso l’ultima settimana a leggere, ascoltare che la “musica non c’entra con la politica”. Una cosa difficile da sostenere cinquanta anni fa.
Oggi tutto è politica. Anche perche’ la politica stessa ha i confini liquidi. Tutti twittano su tutto. Tutti si autoespongono sui social. Eccetera.
Sono in Italia e non ho visto i Grammys ieri sera. Leggo che a Drake (premiato per la migliore canzone rap) è stato tagliato il discorso (critico) di accettazione della statuetta-grammofono. E poi leggo che si è materializzata Michelle Obama, che non è esattamente una che fa musica.
michelle obama con lady gaga jennifer lopez alicia keys jada pinkett
Le canzonette fanno politica anche quando dicono solo “ti amo”. Perche’ dipende a chi lo dicono.
2. PERCHÉ DRAKE HA CRITICATO I GRAMMY ACCETTANDO UN GRAMMY
https://www.rivistastudio.com/drake-grammy/
Nonostante la 61esima edizione dei Grammy Awards abbia visto numerose donne e star nere vincitrici nelle categorie più importanti (Cardi B ha trionfato nel rap grazie all’album Invasion of Privacy, Childish Gambino con “This is America” ha vinto i premi per la miglior canzone e record dell’anno, la cantautrice Kacey Musgraves si è aggiudicato il riconoscimento “Best Album” per Golden Hour), il discorso di ringraziamento pronunciato da Drake ha evidenziato come i premi, considerati l’equivalente musicale degli Oscar, vivano una fase di grande difficoltà.
Secondo l’Atlantic, le parole della star canadese, salita sul palco per ritirare il grammofono d’oro assegnato a “God’s Plan” (per il miglior brano rap), si sono contraddistinte per la durezza delle critiche, rivolte tanto agli organizzatori quanto alle dinamiche che hanno finora scandito i Grammy: il musicista canadese ha parlato di «business che dipende molto da persone che potrebbero non comprendere un ragazzo di razza mista del Canada, oppure una ragazza spagnola newyorkese» (il riferimento era alle origini caraibiche di Cardi B).
Il rapper di Toronto aveva anche già rifiutato di esibirsi durante l’evento, al pari di colleghi del livello di Rihanna, Beyoncé o Ariana Grande. La critica di questi e altri artisti era motivata soprattutto dalla storica riluttanza della Recording Academy (organizzazione di riferimento della musica statunitense) a premiare brani e album sia delle autrici donne, sia dei musicisti neri.
Il critico John Vilanova aveva già registrato la maggiore sensibilità dell’associazione rispetto al tema, tanto che nelle nomination «la metà dei nominativi nelle categorie “Record”, “Song” e “Album of the Year” erano neri, mentre il numero di donne presenti in ciascun elenco variava tra cinque e sei». Il magazine nota come i Grammy abbiano perso nel tempo gran parte della loro rilevanza presso gli artisti neri: “This is America” ha vinto i due grammofoni, al netto di qualche “sbavatura”, specialmente per i messaggi sul razzismo dell’America odierna, eppure lo stesso autore era assente alla premiazione.
Il presidente e amministratore delegato della Recording Academy Neil Portnow, che lascerà l’incarico a breve, ha ribadito l’importanza della diversità e dell’inclusione per l’Academy, ma un ulteriore indizio del discredito di quest’ultima presso le star afroamericane può essere forse rappresentato dal riconoscimento più ambito, quello di miglior album, assegnato a una talentuosa cantautrice country, mentre gli artisti neri hanno trionfato “solo” nei generi spesso associati alla scena musicale black.
3. MUSICA: GRAMMY IN ROSA, VINCONO LE DONNE
(di Francesca Scorcucchi) (ANSA)
Quest'anno ai Grammy hanno vinto le donne e lo hanno fatto, non tanto in termini di premi ottenuti, quanto per come il genere femminile è stato celebrato sul palco, calcato in apertura da una applauditissima Michelle Obama. E' stata la cantante country Kacey Musgraves a portare a casa il grammofono d'oro con il maggior peso specifico: album dell'anno con Golden Hour.
Un premio che per molti ha rappresentato una sorpresa, anche se in precedenza aveva ottenuto il premio al miglior album country e altri due premi di categoria. Artisti più affermati hanno vinto meno. Lady Gaga ha fatto suoi tre grammofonini: migliore duo pop, con Bradley Cooper per Shallow, che prima della diretta aveva vinto anche il premio per la migliore canzone scritta per i visual media, e best pop solo performance, con "Joanne Where Do You Think You're Goin'?.
Ma la cantante e ora anche attrice, candidata agli Oscar per 'A star is born' ha mancato i premi più importanti. I grammofonini per la canzone e il record dell'anno sono andati a Childish Gambino che canta 'This is America'. Il musicista e attore (conosciuto nel mondo della televisione con il nome di Donald Glover per la serie Atlanta) non era presente alla serata. La sua non è stata l'unica defezione importante.
Ariana Grande, in forte polemica con la produzione, ha anche lei disertato la serata pur vincendo, prima della diretta, il premio Best Pop Vocal Album, con Sweetener. Una vittoria piuttosto inaspettata è stata quella del rapper Drake per la migliore canzone RAP, God's Plan, ma il migliore album RAP è andato ancora una volta a una donna: Cardi B, con Invasion of Privacy. Fra gli artisti emergenti altri premi al femminile.
Due statuette sono andate alla ventunenne Gabriella 'Gabi' Wilson, meglio conosciuta con il nome artistico di H.E.R. (acronimo di Having Everything Revealed): migliore album e migliore performance R&B, per Best Part, mentre il grammofono d'oro per Best New Artist è andato alla cantante pop Dua Lipa. La musica è femmina e domenica sera ha vinto soprattutto la musica. E' stata infatti una serata di performance molto più che di premiazioni e riconoscimenti. Solamente nove premi sono stati assegnati durante la diretta, per il resto si è cantato e si è suonato molto.
Si è parlato anche molto, soprattutto del ruolo della musica nella vita. Poca politica e molta filosofia, dispensata dalla presentatrice Alicia Keys e dalle molte artiste salite sul palco. Camila Cabello ha aperto la serata con la performance di Havana, accompagnata da Ricky Martin, J Balvin, il trombettista Arturo Sandoval e il rapper Young Thug. Hanno seguito, durante le tre ore e mezza di spettacolo, Miley Cyrus, Dua Lipa, Carlile, H.E.R., Lady Gaga e una sempre affascinante e talentuosa Jennifer Lopez, che ha portato sul palco dei Grammy un tributo alla Motown, l'etichetta che ha fatto la storia della musica americana.
L'operazione nostalgia ha avuto momenti importanti anche con gli omaggi alle veterane Dolly Parton e Diana Ross e alla scomparsa regina del soul, Aretha Franklin. Delle diciassette performance nel corso della serata solo quattro erano di artisti uomini: Post Malone con i Red Hot Chili Peppers, Dan e Shay, Shawn Mendes e Smokey Robinson. C'è chi dice che sia stata una mossa della produzione per compensare le polemiche seguite all'edizione, con ben poche quote rosa, dello scorso anno.