marina brunello

LA NOSTRA “REGINA DEGLI SCACCHI” SI CHIAMA MARINA BRUNELLO, HA 26 ANNI ED E’ LA CAMPIONESSA ITALIANA E GRANDE MAESTRO INTERNAZIONALE: “MI PREPARO 30 ORE A SETTIMANA, LEGGO TANTI LIBRI, ANALIZZO LE MOSSE MIGLIORI. MA DEVO ALLENARE ANCHE LA RESISTENZA FISICA, CON CORSA E CALCETTO - GLI SCACCHI MI HANNO INSEGNATO A PRENDERMI LE RESPONSABILITÀ, IL RISULTATO DIPENDE SEMPRE DALLE TUE SCELTE” - GRAZIE ALLA SERIE TV DI NETFLIX E’ BOOM DI NUOVI GIOCATORI…

1 - LA VERA REGINA DEGLI SCACCHI

Riccardo Bruno per il “Corriere della Sera”

MARINA BRUNELLO

 

Ha visto la serie su Netflix?

«Le prime quattro puntate. Avevo già letto il libro, che preferisco. È fatta bene, fa capire com' è la vita di una giocatrice».

 

La nostra «Regina degli scacchi» si chiama Marina Brunello, ha 26 anni, è bergamasca ma dopo la laurea in psicologia è rimasta a Padova. Ha alle spalle una collezione incredibile di mosse vincenti: campionessa nazionale a 14 anni e 2 mesi, a 21 prima italiana a diventare Grande maestra, nel 2019 prima a conquistare anche il titolo di Maestro internazionale (assoluto).

 

Com' è la vita da scacchista?

«Si studia tanto, come si vede anche nella serie televisiva. Mi sono rispecchiata nella protagonista quando fa fatica a spiegare agli altri cosa sta leggendo. Capita anche a me con i miei amici, a volte rispondere è complicato».

 

MARINA BRUNELLO DA PICCOLA

Che cosa non le è piaciuto della fiction?

«La storia dell' alcol, nella realtà non funziona così. Nelle partite si è sempre al meglio, non ci si ubriaca prima. Il nostro è uno sport e valgono le regole degli sportivi».

 

Quanto si prepara?

«Gli scacchi sono il mio lavoro. In media 30 ore a settimana, ogni giorno mattina e pomeriggio. Leggo tantissimi libri, le raccolte delle partite commentate dai grandi maestri, analizzo le mosse migliori, poi studio le aperture, il medio gioco e il finale».

 

Ogni partita è una prova mentale ma anche di resistenza fisica.

«Si allena anche quella. Io corro tre volte alla settimana, il mercoledì gioco al calcetto, tranne in questo periodo. E sto attenta alla dieta».

 

Lei non è figlia, ma in qualche modo sorella d' arte.

MARINA BRUNELLO

«Mio fratello Sabino, più grande di 5 anni, si appassionò dopo un corso alle elementari. La nostra famiglia è di Rogno, Val Camonica. In paese a scacchi giocavano solo gli anziani al circolo, ma di sera e fumando, non era posto per bambini. Così ha insegnato a me e a mia sorella Roberta». ( Sabino oggi è Grande maestro, Roberta è stata campionessa italiana nel 2006 ).

 

Che cosa apprezza di più degli scacchi?

«Il lato creativo. C' è una base di studio, ma sta al giocatore trovare ogni volta qualcosa in più, un' idea originale frutto del proprio pensiero. E il carattere delle persone si rispecchia nel modo di giocare. Io sono emotiva, e si vede».

 

Il momento più bello?

«La medaglia d'oro all' Olimpiade del 2018. L'ultima partita sapevo che se vincevo ero sul podio. L'avversaria sulla carta era più debole di me, ma ero tesa, la notte prima non avevo dormito. Ho iniziato male, poi ho recuperato, alla fine sapevo che ero in vantaggio ma mancavano ancora una ventina di mosse. Avevo finito l' acqua e la cioccolata, mi sentivo stanchissima, è stata dura, ma quando è finita mi è tornata tutta l' energia».

MARINA BRUNELLO

 

E il peggiore?

«Nel 2017, un torneo in Turchia. Su 9 partite le ho perse tutte. E si mangiava malissimo, la pasta non sapeva di niente, dovevo coprirla di ketchup...».

 

Tra di voi c' è più rivalità o solidarietà?

«C'è competizione ma ci aiutiamo molto e ci diamo consigli».

 

Che cosa le hanno insegnato gli scacchi?

«A prendermi le responsabilità, il risultato dipende sempre dalle tue scelte. E impari a farti sempre la domanda: perché?».

 

Appunto: perché le donne non sono ancora al livello degli uomini?

«Cinquant' anni fa una giocatrice era vista in modo strano. Ancora adesso siamo poche (appena il 7,5% tra i tesserati alla Federazione scacchistica italiana, ndr ), di conseguenza è più difficile emergere».

MARINA BRUNELLO

 

Lei è stata ammessa al campionato italiano assoluto, unica donna.

«E non sono arrivata ultima. Ho fatto patta con chi poi ha vinto, e battuto il campione uscente. Ma la qualità del mio gioco non era sufficiente a fare di più».

 

Ci riproverà?

«Certo, bisogna sempre provare a migliorarsi».

walter tevis la regina degli scacchi

 

2 - RIVINCITA DEGLI SCACCHI: BOOM DI NUOVI GIOCATORI (GRAZIE ALLA SERIE TV)

Simonetta Caminiti per “il Giornale”

 

Il potere dello schermo e delle storie, ai tempi del lockdown. In Italia, su Netflix, è sbarcata da meno di un mese la miniserie La regina degli scacchi, ma l'impatto che potrebbe aver avuto tra i cittadini del mondo, di quarantena in quarantena, lo racconta il sito americano Chess.com. «Il numero di nuovi giocatori di scacchi è cinque volte superiore a quello dell'anno scorso spiega alla BBC Nick Barton, alla direzione del settore economico del sito-web di scacchi più importante del mondo.

 

In molti pensano agli scacchi come a un vecchio cliché: sono convinti sia un passatempo per gente noiosa, o per i classici nerd, appassionati di giochi stravaganti; ma noi abbiamo sotto gli occhi una realtà diversa. Parlo con i giocatori più bravi ogni giorno, e hanno tutti forti e solide personalità, come in qualsiasi altra professione o passione. Certo, portano nel gioco a scacchi il loro approccio alla realtà, e ovviamente il lato eccentrico non manca.

garry kasparov judit polgar

 

Ma prosegue Barton l'anno scorso di questi tempi avevamo 20mila nuovi utenti al giorno: oggi sono 100mila ogni 24 ore, vale a dire cinque volte di più». E l'influenza di questa miniserie campionessa di incassi non sfugge agli osservatori del fenomeno né è negata dai bambini, sempre più numerosi tra le fila di chi siede al computer per una partita a scacchi. La storia di Beth, prima nel romanzo di Walter Tevis (1983) poi nella fortunatissima serie cult (2019) è una partita nella partita: combattendo la propria dipendenza da alcol e psicofarmaci, dopo un'infanzia da orfana in un istituto degli anni Cinquanta, la protagonista diventa una campionessa di scacchi.

harry melling anya taylor joy la regina degli scacchi

 

Già in tenera età, il prodigioso talento nel gioco la redime da se stessa e da un destino complicato. Curioso scoprire che la fantasia di scrittore e sceneggiatori incontra un nome e un cognome reali: una storia molto simile, infatti, è quella della Anna Rudolf (trentatré anni oggi) era una enfant-prodige a soli quattro anni negli scacchi, e una campionessa planetaria oggi. Oltre ad aver vinto numerosi tornei, è la più popolare commentatrice di partite di scacchi nel suo Paese.

 

la regina degli scacchi 1

Non solo appannaggio degli uomini, quindi, questo hobby che il lockdown ha fatto esplodere; il testa a testa silenzioso per eccellenza, l'agone che allena mente e mani a non sbagliare mossa, a disporre delle pedine su una strada in bianco e nero nella quale tutto è possibile. Dieci anni fa, il maestro e campione inglese Malcolm Pein aveva istituito un'attività di beneficenza nelle scuole e nelle comunità di recupero, basata proprio sugli scacchi.

 

Ma, se la pandemia ha reso difficile l'insegnamento del gioco in presenza, la scacchiera è diventata una star del web. Forse, proprio pensando a questa storia di rivalsa femminile e genio che supera se stesso nella serie tv, Nick Barton ha commentato che: «non è possibile parlare del vissuto dei singoli giocatori, delle loro esperienze pregresse con sostanze stupefacenti o dipendenze di vario genere: ma resta un dato straordinario come questo vissuto influisca nello stile dei giocatori».

 

la regina degli scacchi 2

E non si può fare a meno di osservare quanto la clausura domestica, messa a punto dai mezzi virtuali, stia agevolando la nuova ribalta dell'antico, della semplicità dal fascino invincibile e terapeutico dei vecchi giochi. Il volto di Anya Taylor Joy (interprete de La regina degli scacchi che, per uno scherzo del Caso somiglia molto alla ungherese Anna Rudolf) invoglia anche le nuove leve di sesso femminile a misurarsi con un mondo che ignoravano, e che per i loro nonni era un passatempo per fuoriclasse.

 

 

la regina degli scacchi 1

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…