aladdin

COLPO DI SCIMMITARRA ALLA DISNEY - “OFFENDE GLI ARABI”: POLEMICHE PER IL REMAKE DEL CLASSICO 'ALADDIN' DIRETTO DA GUY RITCHIE - SOTTO ACCUSA IL CAST (TRA CUI WILL SMITH NEL RUOLO DEL “GENIO DELLA LAMPADA”) E IL ROSCIO TOM HARDY CHE INTERPRETA JAFAR: “E' MEDIORENTALE, INVECE HANNO SCELTO UN BIANCO''

Adriano Scianca per la Verità

 

naomi watts 2naomi watts 2

In tempi di politicamente corretto esasperato, neanche le favole sono più al sicuro. È il caso della versione live action di Aladdin, la fiaba de Le mille e una notte già portata sullo schermo dalla Disney in versione cartoon, nel 1992, e che ora sta per tornare con attori in carne e ossa.

 

Dietro la macchina da presa ci sarà l' ex marito di Madonna, Guy Ritchie, ma è sulla scelta del cast che si stanno concentrando le polemiche. Se il ruolo del Genio della lampada è stato assegnato a Will Smith, Aladino avrà il volto dall' attore canadese di origine egiziana Mena Massoud, mentre la bella principessa Jasmine sarà interpretata da Naomi Scott, inglese con mamma ugandese di origine indiana e papà britannico. Uganda, India, Inghilterra...

 

Nulla che abbia a che fare con il mondo arabo. La polemica è divampata istantaneamente sui social: «In Disney credono che la pelle marrone sia tutta uguale», ha detto qualcuno. Questo, del resto, è ancora nulla rispetto alle polemiche suscitate dalla scelta, ancora non confermata, di affidare il ruolo del cattivo Jafar a Tom Hardy: occhi azzurri, barba rossastra per via delle sue origini irlandesi, il protagonista di Mad Max: Fury Road non sembra certamente uno che ami indossare abitualmente il turbante.

 

tom hardy 2tom hardy 2

L' accusa, per Ritchie, è partita all' istante: whitewashing. Si tratta della pratica volta a «sbiancare» i personaggi di Hollywood che, pure, secondo la logica apparterrebbero ad altre etnie, ma i cui ruoli vengono assegnati ad attori di origine europea per non deludere il grande pubblico. Qualcuno ha fatto notare che Agrabah, la città in cui è ambientato il racconto, non corrisponde a nessun luogo reale, mescolando elementi architettonici persiani, reminiscenze dell' antica Baghdad e palazzi che ricordano il Taj Mahal indiano.

 

Volendo si potrebbero sollevare dubbi anche su Will Smith, che ha tratti afroamericani, non certo arabi. Ma qui la questione sfiora l' esoterismo spinto: geni, spiriti, divinità, demoni hanno una razza? A cosa somigliano? Assumono i tratti somatici del popolo a cui si palesano? Siamo al livello delle discussioni sul sesso degli angeli. Qualcuno ha anche contestato il fatto che l' attore di Men in black non sarebbe all' altezza di Robin Williams, autore di una notevole performance vocale in qualità di doppiatore del Genio della lampada nel cartoon del 1992 (in Italia venne doppiato da Gigi Proietti con altrettanta bravura).

naomi scottnaomi scott

 

C' è la non trascurabile difficoltà legata alla morte di Robin Williams, che sarebbe stato l' interprete preferito dai fan. E che, tuttavia, era decisamente bianco. Questa fissazione sulla razza degli attori (o degli scienziati, o dei filosofi eccetera) è del resto surreale in un mondo che si affretta a precisare a ogni pie' sospinto che la razza non esiste. Ai suoi critici, in fin dei conti, Tom Hardy potrebbe pur sempre chiedere di dimostrare che egli sia bianco: se siamo tutti meticci, la cosa non dovrebbe essere così semplice, a dispetto dell' evidenza. La questione è comunque complicata. Non a caso il casting della produzione è stato interminabile (oltre 2.000 gli attori provinati), segno di una difficoltà non indifferente nel trovare gli interpreti giusti.

 

mena massoudmena massoud

Difficile trovare gente che sappia recitare, ballare e cantare, certo. Ma anche il rompicapo «razziale» deve aver pesato. Un importante avvertimento per i curatori di Mulan, altro cartoon «etnico» che la Disney sta per far rivivere in live action, secondo la (contestata) tendenza del momento. Va detto che l' etnia cinese pone forse meno problemi di quella araba, essendo meno sovraccarica di significati legati all' attualità. Né esistono comitati dediti alla sorveglianza della «sinofobia», mentre ce ne sono un bel po' sulla «islamofobia». La trasposizione cinematografica della favola di Aladino si conferma comunque un terreno minato per la Disney. Già la produzione del cartoon del 1992 - peraltro campione di incassi e vincitore di due Oscar - fu tempestata di polemiche.

tom hardytom hardy

 

E si era nell' epoca precedente all' 11 settembre, figuriamoci. Lo studioso Jack Shaheen, autore di un saggio chiamato Reel Bad Arabs: How Hollywood Vilifies a People, nato a Pittsburgh da immigrati libanesi e, peraltro, morto proprio in questi giorni, riuscì a far modificare il testo di un brano cantato nel cartone. Si tratta di Arabian Nights, che nella sua prima versione parlava di orecchie mozzate e di terre «barbare». Disney alla fine cedette e la parte sul taglio delle orecchie scomparve mentre la casa di produzione si rifiutò di togliere la parola «barbaro», sostenendo che si trattava di un riferimento al paesaggio, non alle persone che li vi vivono.

 

La versione che, alla fine, ha potuto ascoltare il pubblico italiano, inizia così: «La mia terra di fiabe e magie, credi a me, ha i cammelli che van su e giù e ti trovi in galera anche senza un perché. Che barbarie, ma è la mia tribù». Il che, comunque, nel clima di oggi non passerebbe il visto della censura politicamente corretta.

guy ritchieguy ritchiewill smith in aladdin will smith in aladdin

Ultimi Dagoreport

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

vincenzo de luca elly schlein nicola salvati antonio misiani

DAGOREPORT – VINCENZO DE LUCA NON FA AMMUINA: IL GOVERNATORE DELLA CAMPANIA VA AVANTI NELLA SUA GUERRA A ELLY SCHLEIN - SULLA SUA PRESUNTA VICINANZA AL TESORIERE DEM, NICOLA SALVATI, ARRESTATO PER FAVOREGGIAMENTO DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA, RIBATTE COLPO SU COLPO: “DOVREBBE CHIEDERE A UN VALOROSO STATISTA DI NOME MISIANI, CHE FA IL COMMISSARIO DEL PD CAMPANO” – LA STRATEGIA DELLO “SCERIFFO DI SALERNO”: SE NON OTTIENE IL TERZO MANDATO, DOVRÀ ESSERE LUI A SCEGLIERE IL CANDIDATO PRESIDENTE DEL PD. ALTRIMENTI, CORRERÀ COMUNQUE CON UNA SUA LISTA, RENDENDO IMPOSSIBILE LA VITTORIA IN CAMPANIA DI ELLY SCHLEIN…

osama almasri torturatore libico giorgia meloni alfredo mantovano giuseppe conte matteo renzi elly schlein

DAGOREPORT – LA SOLITA OPPOSIZIONE ALLE VONGOLE: SUL CASO ALMASRI SCHLEIN E CONTE E RENZI HANNO STREPITATO DI “CONIGLI” E ''PINOCCHI'' A NORDIO E PIANTEDOSI, ULULANDO CONTRO L’ASSENZA DELLA MELONI, INVECE DI INCHIODARE L'ALTRO RESPONSABILE, OLTRE ALLA PREMIER, DELLA PESSIMA GESTIONE DELL’AFFAIRE DEL BOIA LIBICO: ALFREDO MANTOVANO, AUTORITÀ DELEGATA ALL’INTELLIGENCE, CHE HA DATO ORDINE ALL'AISE DI CARAVELLI DI RIPORTARE A CASA CON UN AEREO DEI SERVIZI IL RAS LIBICO CHE E' STRAPAGATO PER BLOCCARE GLI SBARCHI DI MIGLIAIA DI NORDAFRICANI A LAMPEDUSA – EPPURE BASTAVA POCO PER EVITARE IL PASTROCCHIO: UNA VOLTA FERMATO DALLA POLIZIA A TORINO, ALMASRI NON DOVEVA ESSERE ARRESTATO MA RISPEDITO SUBITO IN LIBIA CON VOLO PRIVATO, CHIEDENDOGLI LA MASSIMA RISERVATEZZA - INVECE L'ARRIVO A TRIPOLI DEL TORTURATORE E STUPRATORE DEL CARCERE DI MITIGA CON IL FALCON DELL'AISE, RIPRESO DA TIVU' E FOTOGRAFI, FUOCHI D’ARTIFICIO E ABBRACCI, HA RESO EVIDENTE IL “RICATTO” DELLA LIBIA E LAMPANTE LO SPUTTANAMENTO DEL GOVERNO MELONI - VIDEO

ursula von der leyen giorgia meloni

URSULA VON DER LEYEN, CALZATO L'ELMETTO, HA PRESO PER LA COLLOTTOLA GIORGIA MELONI - A MARGINE DEL CONSIGLIO EUROPEO INFORMALE DI TRE GIORNI FA, L’HA AFFRONTATA CON UN DISCORSO CHIARISSIMO E DURISSIMO: “CARA GIORGIA, VA BENISSIMO SE CI VUOI DARE UNA MANO NEI RAPPORTI CON TRUMP, MA DEVI PRIMA CONCORDARE OGNI MOSSA CON ME. SE VAI PER CONTO TUO, POI SONO CAZZI TUOI” – LA REAZIONE DELLA SEMPRE COMBATTIVA GIORGIA? DA CAMALEONTE: HA ABBOZZATO, SI È MOSTRATA DISPONIBILE E HA RASSICURATO URSULA ("MI ADOPERO PER FARTI INCONTRARE TRUMP"). MA IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NON HA ABBOCCATO, PUNTUALIZZANDO CHE C’È UNA DIFFERENZA TRA IL FARE IL "PONTIERE" E FARE LA "TESTA DI PONTE" – IL “FORTINO” DI BRUXELLES: MACRON VUOLE “RITORSIONI” CONTRO TRUMP, MERZ SI ALLONTANA DAI NAZISTI “MUSK-ERATI” DI AFD. E SANCHEZ E TUSK…

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...