
POLITICA DA SUCCHIARE - BEHA: “UNA VOLTA ERA ‘UNA TESTA UN VOTO’, ADESSO È ‘UN POMPINO UN VOTO’. PRIMA L’IMPEGNO ANTI-TRUMP DI MADONNA POI LA PROMESSA DI PAOLA SAULINO PER IL REFERENDUM. E INFINE LA LEWINSKI PENTITA. IL POMPINO CONOSCE UNA FENOMENALE STAGIONE FESTIVALIERA GRAZIE ALLA POLITICA”
Lettera di Oliviero Beha a Dagospia
Una volta era “una testa un voto”, adesso è diventato in fretta “un pompino un voto”. Ce la faremo ad arrivare presto a “una testa un pompino” dove l’elemento decisivo, idraulico, sì insomma, il genitivo, rimane sospeso? Ormai siamo ad Ungaretti parafrasato, “si sta come d’autunno sugli alberi gli uccelli”. Dopo l’impegno anti-Trump di Madonna (ma l’ha messo in pratica? Non ne ho più saputo niente…) e la promessa orale di una a me sconosciuta compatriota assai ben disposta a condizione che si voti “no” al referendum (così a occhio avrà parecchio da lavorare, i sondaggi parafellatio sono in maggioranza), mancava solo la Lewinski pentita, a ricordare che pompini siamo e pompini torneremo.
Ciò che affascina in questo giochetto iperpubblicitario è il contesto: Madonna che lo farà guardandoti negli occhi, l’emula tricolore gettando lo sguardo magari di sbieco, con i bigliettini per il votante successivo, il pompino che conosce una fenomenale stagione festivaliera grazie alla politica.
O è il contrario? Intendiamoci, come è noto il sesso orale non si discute, si ama (ma non era la Roma?), eppure l’idea che sia passato dagli amati ascensori di una volta al carro mediatico di Tespi un po’ mi fa impressione. Speriamo che non ci rimetta la sodomia…Se però la moglie di Trump o le suffragette del “sì” si organizzano, il circo si allargherà a dismisura. Il personale è politico, negli anni verdi cioè rossi o neri ci siamo cresciuti dentro, d’accordo. Ma che finisse con un’innaffiata alle urne, beh, questo non lo immaginavamo davvero…