bob dylan

OPERA ROCK - BOB DYLAN IN CONCERTO PER LA PRIMA VOLTA ALLE TERME DI CARACALLA (DOPO DI LUI TOCCHERA’ AD ELTON JOHN) - "MR TAMBOURINE MAN" HA SCARDINATO IL SUO MITO STRAVOLGENDO LE CANZONI: L’ULTIMA SFIDA: LE COVER DI SINATRA

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera - Roma”

bob dylan by david baileybob dylan by david bailey

 

Ce la metterà tutta a mettere a disagio i nostalgici, a deluderli. Andare a sentire un concerto di Bob Dylan è un atto di fede, come andare in pellegrinaggio. Hey, Mr. Dylan, suona il tamburino per noi. Accadrà il 29 giugno a Caracalla, per l’estate dell’Opera che si apre ai padri nobili del rock: prima lui, poi, il 12 luglio, Elton John. 
 

Sbucherà dalle rovine con la sua band in un palco disadorno, nel buio, darà le spalle al pubblico, e non saluterà, non regalerà uno sguardo, una parola. Guarderà fisso davanti a sé; gli occhi d’aquila ferita, la voce lavorata dal tempo, l’eco di una campana rotta. Non è il porto dove si infrangerà l’onda dei nostri ricordi, il menestrello della nostra gioventù non c’è, è andato via. 
 

A Roma Dylan, dal Palasport alla sala Santa Cecilia o alla cavea dell’Auditorium ci ha abituati alla sua presenza soprattutto negli Anni 90, abbiamo potuto godercelo nella sua maturità,quando la voce era meno rotta e inacidita. Ma nella sua prima volta a Roma era un ragazzo, fu il 5 gennaio 1963 al Folkstudio, nella sua sede in via Garibaldi, poco clamore e molto talento, e in quei giorni ebbe modo di scrivere due canzoni. 
 

muddy waters bob dylan 1muddy waters bob dylan 1

Fedele alle sue infedeltà, soffiando nel vento, come Picasso o Stravinsky non ha mai fatto nulla di quello che la gente poteva aspettarsi da lui, libero di sbagliare, di ricominciare, di essere se stesso. Forse, dietro c’è la sua idea di bellezza, cioé un’insoddisfazione che porta alla nostalgia della perfezione, che non esiste.

 

Ha scardinato il proprio mito stravolgendo le canzoni, mai eguale a se stesso, il folk, il blues, la svolta elettrica di Newport, il country, il misticismo, e ora il repertorio di Frank Sinatra. Ma dietro a ogni perdita c’è una rinascita, Forever young , dice un suo pezzo. Un 74enne per sempre giovane, provato dalla malattia, sopravvissuto alla generazione dei Martin Luther King e dei Kennedy. Scomodo, elusivo, segreto, irsuto. 
 

bob dylan con jimmy carter e bob portnow a musicaresbob dylan con jimmy carter e bob portnow a musicares

Nel 1984, poco prima del suo secondo concerto all’Arena di Verona accettò di parlare (per così dire). Ecco il resoconto. Domanda: Dylan, c’è meno religione nelle sue canzoni. «Ogni anno si cambia». Joan Baez dice che non gliene è mai importato nulla di politica. «Ha ragione». Così non pensa di deludere il suo pubblico? «Già, forse lo deludo». Ha qualche messaggio? «Sì, lo dico nelle mie canzoni». Dovesse salvare una sola canzone? «Quella che mi suggerisci tu, amico». Vero che è disposto a vendersi soltanto a Dio? «Sì, ma non so Dio quanto sia disposto a pagare».

 

Bob Dylan - Sinatra - SpringsteenBob Dylan - Sinatra - Springsteen

Niente più domande, dica lei tre parole: «Amore, verità, pietà». Questa stessa forte personalità ribelle la mostrò da ventenne, riccioli a cascata e occhiali scuri,nelle sue prime interviste raccolte nello straordinario documentario di Martin Scorsese, No Direction Home, che è un verso di Like A Rolling Stone . 
 

Prepariamoci a una irriconoscibile versione di questo capolavoro del 900, a un repertorio ridotto a simulacro di memorie, agganciato all’America visionaria di Melville e di Hawthorne. Forse il suo desiderio è quello di cantare il silenzio, «My love she speaks like silence» è il primo verso di Love minus zero.

BOB DYLAN SHADOWS IN THE NIGHTBOB DYLAN SHADOWS IN THE NIGHT

 

Quell’uomo nella folla invecchiato prima del tempo è solo, un passo indietro e un passo avanti agli altri. Ci farà capire che la memoria è un inganno, girerà intorno alla morte nel suo modo escatologico, canterà le metafore di stampo elisabettiano, ci ricorderà che i tempi sono cambiati (ma in peggio): le utopie sono finite. 
 

Bob DylanBob Dylan

Fu John Lennon, in piena era Beatles, a ammonire: «Sarà Dylan a mostrare la strada». È diventato un modello contro la sua volontà. L’ex ragazzo contro resta un uomo solo, aggrappato al suo ebraismo, che è nel suo essere sempre altrove, candido come serpente, astuto come colomba. Negli ultimi concerti, tutti rock ruvido essenziale, si è presentato col cravattino a fiocco, come un giocatore di poker nel vecchio West. Seduto al tavolo, accanto ai pistoleros. Pat Garrett, Billy The Kid, c’è Mr. Tambourine man. 

Bob DylanBob DylanBob DylanBob DylanJOAN BAEZ BOB DYLANJOAN BAEZ BOB DYLAN

 

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