andrea pazienza

PAZZI DI "PAZ" - A PESCARA VERRÀ INAUGURATO IL "COMICS LAB ART", IL MUSEO DEDICATO ALL'ARTE DEL FUMETTO, DOVE CI SARÀ UN'ESPOSIZIONE PERMANENTE DI ANDREA PAZIENZA, UNO TRA I PIÙ GRANDI E AMATI DISEGNATORI ITALIANI, MORTO NEL 1988 - LA COLLEZIONE È COMPOSTA DA 300 OPERE ORIGINIALI CHE RIPERCORRONO LA SUA VITA E CARRIERA...

Andrea Brusoni per “il Giornale”

 

comics lab art andrea pazienza 2

Andrea Pazienza, uno tra i più talentuosi e amati protagonisti del fumetto italiano, avrà il suo museo. La notizia, nell'aria già da un po', è stata finalmente ufficializzata: si chiamerà Clap Museum, Comics Lab Art Pescara, e verrà inaugurato domenica 8 dicembre alla presenza delle autorità locali e del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi.

 

Ospite d'eccezione Tanino Liberatore, artista abruzzese che di Pazienza fu amico e sodale, al quale è dedicata una mostra di oltre cento opere originali dal titolo Di corpi eframmenti. Liberatore donerà al Clap una scultura realizzata con tecnologia 3D del suo personaggio più famoso, Ranxerox.

andrea pazienza 13

 

Il museo occupa uno stabile disposto su quattro livelli acquistato e riqualificato dalla Fondazione Pescarabruzzo, che ha fortemente sostenuto il progetto investendo tre milioni di euro nell'operazione. Pescara si dota così di un moderno polo espositivo e laboratoriale dedicato al fumetto e alla cultura giovanile.

 

La collezione Pazienza si preannuncia notevole: più di trecento originali in esposizione permanente a ripercorrere la carriera dello straordinario fumettista che con la città abruzzese ebbe un legame speciale. Frequentò infatti il liceo artistico cittadino e il Laboratorio Comune d'Arte Convergenze, all'epoca vero e proprio punto di riferimento culturale e artistico.

andrea pazienza 2

 

Per assecondare il talento naturale di Andrea, i genitori acconsentono che si trasferisca, appena tredicenne, da San Severo a Pescara, per frequentare l'Istituto Giuseppe Misticoni, liceo artistico all'avanguardia. Alloggia in un collegio di Gesuiti dove stringe amicizia con un altro giovane predestinato al fumetto: Tanino Liberatore, appunto.

 

Una decina di anni più tardi è proprio Pazienza a introdurre Liberatore nella redazione della rivista Cannibale. I due finiscono per disegnare a quattro mani la prima avventura di Ranxerox, personaggio creato da Stefano Tamburini. Sarà poi Liberatore a delinearne l'aspetto grafico definitivo e a realizzare le successive storie in coppia con Tamburini.

 

ranxerox

Pazienza al liceo entra nelle grazie degli insegnanti Sandro Visca e Albano Paolinelli, che ne assecondano la crescita artistica e lo accudiscono come un figlio, invitandolo spesso a cena e sorvolando sulle caricature dissacranti che il giovane fa del corpo docenti e dei compagni di studi. Un centinaio di esse, dove Visca è ritratto in situazioni imbarazzanti o è protagonista di fumetti al limite dell'assurdo quali Visk8 il poliziotto e Don Viskotte della Mancia, sono state donate dall'insegnante al museo.

 

Pazienza viene quindi introdotto nella galleria Nuova Dimensione e poi nel Laboratorio Convergenze, fondato da un gruppo di pittori (tra cui gli stessi Visca e Paolinelli) sotto l'egida del gallerista Peppino d'Emilio. Qui il talento del giovane si palesa appieno, tanto che diventa uno dei soci di Convergenze e i suoi quadri vengono esposti in numerose mostre tra Marche e Abruzzo, vincendo premi.

andrea pazienza 5

 

Nove di queste opere sono in prestito provvisorio al Claps. Sono tele di grande formato, realizzate a pennarello: il tempo ne ha sbiadito i colori ma non il fascino. È un Pazienza debordante e citazionista, vi sono rimandi alla pop art e alla grafica pubblicitaria, al dadaismo e a Rembrandt, a Disney e a Duchamp.

 

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«Prima di fare fumetti dipingevo quadri di denuncia. Erano tempi nei quali non potevo prescindere dal fare questo. Ma i miei quadri venivano comprati da farmacisti che li mettevano in camera da letto. Il fatto che il quadro continuasse a pulsare in quell'ambiente mi sembrava, oltre che una contraddizione, anche un limite enorme. Da qui il mio desiderio di fare fumetti», ebbe a dire Pazienza in un'intervista. Nel 1974, dopo il diploma, Pazienza si trasferisce a Bologna per iscriversi al Dams. Cambiando per sempre la storia del fumetto italiano.

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