SE A VIA DELLE TRE MADONNE PALAZZO LIGRESTI OSPITA LOR SIGNORI (ALFANO, BRUNETTA, GERONZI JR, MASI, ETC), A PIAZZA VITTORIO HANNO PRESO CASA I RADICAL-CHIC - NEI PALAZZI ORMAI POCO POPOLARI INTORNO AL SUK MULTIETNICO DELL’ESQUILINO SI SONO ACCASATI MATTEO GARRONE, PAOLO SORRENTINO, ENRICO GHEZZI, LA COMENCINI, MELISSA P - DIVI CON LA PUZZA (DI CUCINA INDIANA) SOTTO AL NASO: “MI PIACEVA ‘STO CASINO POCO ROMANO E MOLTO PARIGINO”…

Michele Anselmi per "La Lettura" del "Corriere della Sera"

Raccontano che Gabriele Salvatores, sempre attratto dal metaforico Sud del mondo, abbia sospirato un giorno a un amico critico di cinema: «Beato te che vivi all'Esquilino, la Roma multietnica del futuro». Quello, sorridendo, rispose: «Se è così bello, perché non vieni anche tu qui?». E l'altro: «Francamente mi trovo meglio a via Margutta».

Si può capire il regista di "Mediterraneo": vivere dalle parti di piazza Vittorio Emanuele II, per tutti a Roma solo piazza Vittorio, è più facile a dirsi che a farsi, nonostante una certa vulgata progressista affermatasi nell'ultimo decennio in merito al mondo variopinto, "parigino" e appunto multietnico, legato al quartiere umbertino costruito dopo il 1871. Piazza Vittorio è la più ampia della capitale: coi suoi 316 metri di lunghezza per 174 di larghezza, i palazzi eleganti e simmetrici disegnati dall'architetto Gaetano Koch, lo stesso della Banca d'Italia, alti fino a 25 metri, con soffitti affrescati e portici sorretti da 280 colonne.

Se Salvatores, pur sedotto dagli odori speziati dei ristoranti indiani e cinesi, da quell'aria un po' suk arabo, dai prezzi popolari dei magazzini Mas, ha preferito conservare la casa a un passo da piazza di Spagna, è altrettanto vero che in tanti, del suo ambiente, si sono invece trasferiti all'Esquilino. Con una predilezione speciale per lo straordinario palazzo, dotato di tre altane, che dà proprio sui giardini della piazza, lato via Principe Eugenio. Quasi un falansterio del cinema, anche se l'utopia comunarda di Charles Fourier c'entra poco o nulla.

In quel complesso centrale abitan i registi Matteo Garrone, Anna Negri, Claudia Florio, Enzo Monteleone (con la compagna montatrice Cecilia Zanuso), i musicisti Mario Tronco, ex Avion Travel nonché animatore dell'Orchestra di piazza Vittorio, e Daniel Bacalov; da qualche mese Paolo Sorrentino, il quale, spostandosi di qualche centinaia di metri rispetto al cinema Royal, s'è aggiudicato forse l'appartamento più ambito: l'attico di 250 metri quadrati con altana centrale, dotata di alti finestroni, ampie terrazze e vista meravigliosa su Roma.

A pochi metri, nello stabile attiguo, sempre disegnato da Koch, vive Marco Bechis; dietro, direzione teatro Ambra Jovinelli, gli attori Thomas Trabacchi, Carlotta Natoli, Ignazio Oliva, il teatrante Memé Perlini. Dalla parte opposta e speculare della piazza, variamente disseminati, abitano lo sceneggiatore e scrittore Francesco Piccolo, il regista Mario Martone, il critico Enrico Ghezzi, il responsabile cinema di Raitre Francesco Di Pace, la scrittrice Melissa Panarello, fino a poco tempo fa la regista Francesca Comencini; appena più già, in via Emanuele Filiberto, la cineasta Antonietta De Lillo; più dietro, dalle parti di via Merulana, il regista Mimmo Calopresti e l'attore americano Willem Dafoe con la compagna Giada Colagrande.

Perché così in tanti? Un mix di fascinazione antropologica, prezzi accettabili (non più ora), metrature generose, soffitti soppalcabili, l'idea di distaccarsi dai quartieri "storici" abitati dalla gente di cinema, sia pure nelle diverse configurazioni ideologiche: Trastevere, Testaccio, Prati, Parioli...
D'altro canto, l'Esquilino è da sempre un luogo prediletto dal cinema, ancora prima che le ondate migratorie degli anni Ottanta e Novanta lo sfregiassero. A piazza Vittorio il disoccupato Lamberto Maggiorani di "Ladri di biclette" va a cercare il prezioso velocipede che gli hanno rubato, con esiti disastrosi.

E sono rari i film italiani girati a Roma che non si affacciano nella celebre piazza, volentieri ambientati proprio nel suddetto "palazzo dei registi". Da "Estate romana" dello stesso Garrone, con la buffa scena dell'enorme mappamondo di cartapesta da far scendere per le scale, a "Riprendimi" di Anna Negri, da "Manuale d'amore 3" di Giovanni Veronesi a "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio" di Isotta Toso, da "Good morning, Aman" di Claudio Noce a "20 sigarette" di Aureliano Amadei e "Luce dei miei occhi" di Giuseppe Piccioni.

Perfino Ettore Scola, nel suo "Gente di Roma" del 2003, trasportò nei giardini di piazza Vittorio, all'ombra del rudere romano detto "Trofei di Mario", una scena cruciale: col povero disoccupato che ogni mattina esce di casa fingendo di andare a lavorare, per non dirlo alla moglie, e invece passa le sue giornate sulla panchina.

Già, proprio i giardini di piazza Vittorio, sul finire dell'Ottocento gran vanto romano per la quantità di piante rare, il suggestivo laghetto e il gruppo marmoreo di Mario Rutelli, bisnonno di Francesco, sono oggi al centro di una battaglia ingaggiata pure da registi, attori e scrittori del quartiere. Il 12 maggio scorso un affollato sit-in, presenti Sorrentino, Monteleone, Oliva, Calopresti e altri vip del cinema, ha protestato contro il costoso progetto di ristrutturazione proposto dal sindaco Alemanno. Roba da 2 milioni di euro, decisamente troppi con l'aria che tira, tanto più considerando i tempi romani di realizzazione.

«Siamo i geni dello straordinario. Nel resto d'Europa le manutenzioni sono ordinarie, noi non ne siamo capaci. Tutto il giardino è in condizioni pietose. Invece di pensare a nuovi ingressi, una grande fontana, piste ciclabili e da jogging, perché il sindaco non fa un salto da queste parti?» scandisce Monteleone. «Questo è un giardino, non un campo sportivo, peraltro già ristrutturato in maniera devastante vent'anni fa. Certi piani faraonici sono una sciocchezza, meglio aggiustare il travertino sfondato, pulire per terra, coprire le pozze d'acqua che si formano ogni volta che piove» continua il regista di "El Alamein". Dello stesso parere Sorrentino: «Mi pare stravagante spendere tanti soldi nei giardini mentre, tutt'attorno, ci sono aree degradate che avrebbero bisogno urgente di interventi».

In effetti il "Comitato Piazza Vittorio Partecipata" ha qualche ragione, e chissà che il sostegno dei cineasti, raramente disponibili a impegnarsi in battaglia di quartiere, non convinca l'amministrazione comunale a recedere. Peraltro lavori così lunghi e complessi sancirebbero la chiusura della tradizionale cine-rassegna estiva che si svolge proprio nei giardini. «L'unica cosa che dà vita alla piazza, altrimenti dopo le 8 di sera c'è il coprifuoco» rimarca Sorrentino. Insomma l'idea dei cineasti mobilitati è che i soldi disponibili siano da usare «per ripulire anche le zone esterne ai cancelli, bonificare i portici, restaurare la pavimentazione, ripristinare i marciapiedi, pulire i tombini, proteggere gli alberi e potenziare l'illuminazione».

Rivendicazioni concrete, mentre gli impegni di lavoro premono. Garrone è appena tornato da Cannes dove ha vinto il Grand Prix della giuria con "Reality", Sorrentino sta preparando "La grande bellezza", primo ciak ad agosto con Servillo, Verdone e Ferilli, Monteleone, dopo la fiction su Walter Chiari, non ha perso la speranza di girare "I fantasmi di Portopalo". «Guardi, nel mio caso la moda non conta. Sono venuto ad abitare qui quindici anni fa perché la casa è bella, stava in alto, non costava moltissimo e il quartiere è ben collegato. Però confesso: mi piaceva ‘sto casino poco romano e molto parigino. Purtroppo nella Roma devastata dall'incuria anche i cinesi diventano subito romani» confessa Monteleone. Ogni mattina, dal suo terrazzo sull'altana sinistra, saluta Sorrentino.

Difficile, invece, che Nanni Moretti si avvicini, lui ama Monteverde vecchio. Però mai dire mai: sembrava che Ferzan Ozpetek non potesse mai allontanarsi dal prediletto gasometro a un passo dalla piramide Cestia, invece s'è comprato un atticone con vista Colosseo.

 

 

 

GARRONE A CANNESPAOLO SORRENTINO ENRICO GHEZZI CRISTINA COMENCINI 1 melissap lapresseENZO MONTELEONE MIMMO CALOPRESTI PIAZZA VITTORIO

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...