toy bowie

TOY-BOWIE – A PIÙ DI VENTI ANNI DALLA SUA REALIZZAZIONE, È IN USCITA “TOY”, L’ALBUM DI DAVID BOWIE INCISO NEL 2000 E MAI PUBBLICATO UFFICIALMENTE – IL CHITARRISTA MARK PLATI, CON LUI IN STUDIO DURANTE LE SESSIONS DI TOY: “ATTRAVERSAVA UN BUON MOMENTO. STAVA PER AVERE UNA FIGLIA. ANDAVA TUTTO ALLA GRANDE. ERA UNO DI QUEI CASI IN CUI I PIANETI SI ALLINEANO” – L’ALBUM VENNE SCARTATO DAI DISCOGRAFICI DELLA EMI/VIRGIN, FACENDO IMBESTIALIRE BOWIE CHE DECISE DI FIRMARE CON COLUMBIA RECORDS. MA A QUEL PUNTO…

TOY DAVID BOWIE

Mattia Marzi per “il Messaggero”

 

A furia di rovistare negli archivi alla ricerca di materiale per cofanetti e antologie postume, alla fine qualcosa di buono gli eredi di David Bowie lo hanno trovato. A distanza di più di vent' anni dalla sua realizzazione vede finalmente la luce Toy, l'album perduto dell'iconico artista britannico, inciso nel 2000 e mai pubblicato ufficialmente.

 

DAVID BOWIE BRILLIANT ADVENTURE

Il disco è incluso all'interno del nuovo box di Bowie, la raccolta Brilliant Adventure (1992-2001), pubblicata lo scorso venerdì come penultimo cofanetto della serie che celebra l'intera parabola artistica della voce di Heroes. 

 

LA CRITICA 

david bowie

Quando nell'estate del 2000 il cantautore entrò in studio per registrare quello che nei suoi piani doveva essere l'ideale successore di Hours, uscito appena l'anno precedente, David Bowie era in splendida forma. 

 

L'esibizione di qualche settimana prima al festival di Glastonbury aveva restituito al fu Duca Bianco il suo prestigio: con una carrellata di successi, da Life on Mars? a Let' s Dance, aveva mandato in delirio 250 mila spettatori e scacciato via i demoni di quegli ultimi anni, particolarmente fertili dal punto di vista creativo ma frustranti quanto a successo e consenso di critica. 

david bowie

 

Lo ricorda bene il bassista e chitarrista Mark Plati, con lui in studio durante le sessions di Toy: «Attraversava un buon momento. Stava per avere una figlia. Andava tutto alla grande. Era uno di quei casi in cui i pianeti si allineano», ha raccontato alla rivista statunitense Rolling Stone. 

 

GLI ARRANGIAMENTI 

In quella fase della sua carriera, il cantautore forse in crisi creativa, forse semplicemente desideroso di giocare con il suo passato decise di recuperare brani semi-sconosciuti pubblicati negli Anni '60, prima del boom, quando cercava di farsi largo nella scena rock britannica ma ogni 45 giri si rivelava puntualmente un buco nell'acqua. 

bowie

 

E di riarrangiarli: «La spontaneità del progetto mi esalta, non vedo l'ora di chiudermi con altre sette persone e cantare fino a svenire», scrisse ai fan, all'epoca, annunciando il progetto. «Non c'era bisogno di parlarsi. David guardava noi musicisti e le cose accadevano», ha ricordato il chitarrista Earl Slick. 

 

Qualcosina, di Toy, si era già ascoltato, negli anni (come nel caso della title track, inclusa nel 2014 nella raccolta Nothing Has Changed). Ma ora, finalmente, il disco può essere ascoltato integralmente, come Bowie l'aveva immaginato: da You' ve Got a Habit of Leaving (scritta nel 65, quattro anni prima di Space Oddity) a Can't Help Thinking About Me (è del '66 e il cantautore non nascose l'imbarazzo, reinterpretando i versi del testo: «I peggiori che abbia mai scritto»), passando per l'inedito Shadow Man. Inedita è anche Hole in the Ground, una cui demo era apparsa nel 2019 nel cofanetto Conversation Piece. 

 

david bowie

Altre rarità saranno incluse nel cofanetto Toy:Box, in uscita il 7 gennaio prossimo. Non è certo un disco memorabile, questo Toy. Va preso più come un divertissement che la rockstar a 53 anni decise di concedersi. E che i discografici della EMI/Virgin non a caso bocciarono. Bowie di tutta risposta li mollò, firmando per la Columbia: «Ne ho abbastanza di sbattere la testa contro la mentalità aziendale», confidò ai fan. 

 

Nel frattempo, però, aveva già cominciato a lavorare a un altro disco, quello che sarebbe diventato Heaten del 2002. Toy venne così chiuso a chiave in un cassetto, resistendo, dieci anni più tardi, anche al tentativo di qualche furbacchione di condividerlo illegalmente in rete. Mark Plati, braccio destro di Bowie in quell'operazione, esulta: «David mi diceva: Questo è il nostro disco. Sapeva che ero con lui, in quella trincea. Sono felice di poter finalmente dire che ora questo album appartiene a tutti». 

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