‘LA DAMNATION DE FAUST E’ STATO IL MIGLIOR SPETTACOLO LIRICO DELL’ANNO’ - DAMIANO MICHIELETTO FESTEGGIA IL "PREMIO ABBIATI", IL RICONOSCIMENTO DEI CRITICI MUSICALI: “E' UN VANTO PER LA CITTÀ DI ROMA” - LE PAROLE DEL SOVRINTENDENTE DELL'OPERA CARLO FUORTES - VIDEO
Simona Antonucci per Il Messaggero.it
«Sono molto orgoglioso del lavoro fatto per La Damnation de Faust, insieme con il Costanzi, il maestro Gatti, l'orchestra, il coro, gli artisti e le maestranze. Un riconoscimento importante, non soltanto per me o per il Teatro dell'Opera che lo ha prodotto e scelto per inaugurare la stagione 2017. E' un vanto per la città di Roma che ha ospitato il miglior spettacolo lirico dell'anno».
Damiano Michieletto, festeggia il suo terzo "Abbiati", la "statuetta" che l'associazione nazionale dei critici musicali assegna alla musica colta. «Ma è il primo che ricevo per il miglior spettacolo - aggiunge il regista che in questi giorni brinda anche al successo di Sogno di una notte di mezza estate al Theater an der Wien - ed è particolarmente gratificante perché viene apprezzata la qualità sotto vari punti di vista, musicali, teatrali, tecnici. Un traguardo per un'intera squadra, di centinaia di persone, che ci ha creduto e investito».
«Sono molto felice di questo premio prestigioso - commenta il sovrintendente dell'Opera Carlo Fuortes - che riconosce il grande sforzo artistico del Teatro. Ringrazio per lo splendido lavoro Daniele Gatti e Damiano Michieletto, l'orchestra, il coro, i tecnici per il grande impegno profuso. Questo riconoscimento, che si aggiunge ai due precedenti, incoraggia il nuovo percorso artistico del Teatro che stiamo perseguendo con grande determinazione».
Dall'Opera di Roma alla Scala, passando per lo Sferisterio di Macerata, il Teatro Farnese di Parma e il Comunale di Bologna. Oltre al premio come miglior spettacolo per La Damnation de Faust, assegnato anche il riconoscimento per la miglior regia al duo Ricci/Forte per la Turandot di Puccini. Mentre il miglior direttore d'orchestra è Juraj Valcuha, direttore musicale del Teatro di San Carlo di Napoli dove da ieri è impegnato nella Lady Macbeth del Distretto di Mtsensk: doppio brindisi quindi, domenica sera, per il successo di pubblico e per l'Abbiati. «Questo premio - commenta il maestro Valcuha - mi fa piacere perché riconosce un anno, il 2017, di attività artistica svolta nelle maggiori istituzioni sinfoniche e operistiche italiane». «Questo importante riconoscimento al maestro Valcuha è per noi motivo di enorme soddisfazione - aggiunge la sovrintendente del San Carlo Rosanna Purchia - il nostro teatro ha voluto fortemente il Maestro come direttore musicale» .
carlo fuortes sovrintendente del teatro dell opera di roma
Per scene, costumi, luci e video è stata premiata la produzione della Scala di Haensel und Gretel di Humperdinck. Il teatro milanese ha ricevuto indirettamente altri due riconoscimenti: i premi ai migliori cantanti, infatti, sono andati al mezzosoprano Marianne Crebassa, per la parte di Irene nel Tamerlano, e al baritono Michael Volle nei panni di Hans Sachs nei Maestri Cantori di Norimberga di Wagner, entrambi spettacoli della Scala.
Un premio speciale è andato allo Stifflelio di Verdi firmato da Graham Vick del Teatro Farnese di Parma, che ha visto coinvolti i complessi artistici del Teatro Comunale di Bologna, Fondazione che ha messo in scena Medeamaterial di Pascal Dusapin, spettacolo premiato come Novità per l'Italia. «Dopo gli eccezionali risultati negli scorsi anni - commenta la direzione del lirico bolognese - per il terzo anno consecutivo il Comunale di Bologna si aggiudica un riconoscimento importante che premia una scelta artistica volta a valorizzare il linguaggio musicale contemporaneo».
I riconoscimenti come miglior solista e miglior ensemble sono andati rispettivamente al percussionista Simone Rubino e al gruppo vocale Odhecatlon, mentre il Premio Piero Farulli è stato assegnato al Quartetto Eos. Il Festival ArteScienza di Roma ha vinto il Filippo Siebaneck e il Massimo Mila, infine, l'ha ottenuto Mille e una Callas, il volume a cura di Luca Aversano e Jacopo Pellegrini edito da Quodlibet.